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Proteina C reattiva nei bambini alta o bassa: cosa sapere

di Viola Stellati - 09.06.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La proteina C reattiva nei bambini indica un possibile stato infiammatorio in corso: cos'è e come e quando bisogna misurarla

In questo articolo

Proteina C reattiva nei bambini

Il nostro corpo, compreso quello dei più piccoli, è una "macchina" eccezionale tanto da essere in grado di produrre in autonomia una particolare proteina che lo scopo di reagire in caso di infiammazione. La sua concentrazione può essere alta o bassa e per questo è importante capire il ruolo della proteina C reattiva nei bambini. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Che cos’è la Proteina C reattiva nei bambini

La proteina C reattiva nei bambini, il cui acronimo è PCR, come riporta il Centro Medico Santagostino, è una glicoproteina che viene prodotta nel fegato quando sono presenti traumi o infezioni che danno vita processi infiammatori.

In condizioni ottimali, infatti, la proteina C reattiva nei bambini non è presente nel sangue, oppure lo è in bassissime quantità.

La PCR ha quindi una funzione decisamente rilevante per quanto riguarda i meccanismi dell'attivazione del sistema complemento e delle cellule fagocitarie.

La sua concentrazione aumenta in maniera più rapida a seguito di un processo infiammatorio. Determinare la sua concentrazione, quindi, aiuta a confermare o meno la presenza di un'infezione, un sospetto di malattia autoimmune, una patologia infiammatoria intestinale, una neoplasia o un danno di origine ischemica. Non è da escludere però anche un aumento in seguito a un intervento chirurgico, a un trauma e ustioni.

Quali sono i giusti valori

I giusti valori di proteina C reattiva nei bambini sono, come indica il sito dell'Ospedale Bambino Gesù, inferiori a 0.5 mg/dL. Se così sono, infatti, c'è l'assenza di un processo infiammatorio.

Il valore che va da 5-1.0 mg/dL potrebbe invece stare ad indicare uno stato infiammatorio non acuto; da 1.0-10 mg/dL una possibile infiammazione acuta di grado lieve o moderato; > 10 mg/dL è un'infiammazione estesa e intensa.

Come misurare la proteina C reattiva

Per misurare la proteina C reattiva nei bambini basta fare un un prelievo di sangue periferico da una vena del braccio.

A livello generale nei bimbi di pochi mesi è importante monitorare i livelli di PCR con test progressivi (a distanza di poche ore).

Inoltre, è bene sapere che oltre al test normale della PCR esiste la PCR ultrasensibile, un esame che è in grado di misurare concentrazioni ematiche anche molto piccole di questa glicoproteina.

Quando è necessario misurarla

La proteina C reattiva nei bambini nella maggior parte dei casi viene prodotta entro 4-6 ore dall'insorgenza del danno dei tessuti e dall'infiammazione. La sua concentrazione raddoppia poi ogni 8 ore fino a raggiungere il picco massimo intorno alle 36 ore.

Durante il corso di un processo infiammatorio i valori aumentano in maniera proporzionale all'entità e all'estensione del danno.

Il suo aumento è più moderato quando sono presenti infezioni virali rispetto a quelle batteriche. La valutazione della sua concentrazione si rivela perciò molto utile quando c'è bisogno di monitorare il corso di una malattia e/o l'efficacia di una terapia.

Tutto questo per dire che se si verifica un aumento del livello ematico della proteina C reattiva nei bambini non è necessariamente una situazione di allarme, mentre un suo decremento rappresenta un miglioramento della malattia.

È bene sapere, inoltre, che ci sono delle situazioni non patologiche durante le quali è possibile un aumento di PCR: nel neonato nei primi giorni di vita, nell'ultimo periodo della gravidanza, negli obesi, in corso di terapia con alcuni farmaci.

Soprattutto nel caso di nuovi venuti al mondo bisogna considerare che il valore è più alto fisiologicamente (anche 25 milligrammi per litro di sangue dopo il parto), per poi stabilizzarsi intorno ai 10 milligrammi.

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