Zanzare
Un piccolo pomfo tondeggiante, di colore rossastro: è il caratteristico "marchio" della puntura di zanzara. In alcune parti del mondo questi insetti sono pericolose per via delle malattie che possono trasmettere, come malaria o febbre gialla.
Da noi, in genere una puntura di zanzara non provoca grosse conseguenze, a parte prurito intenso e fastidio. I bambini, però, sono spesso più sensibili degli adulti a queste punture, che tendono a gonfiarsi formando, dopo alcuni giorni, un nodulino rosso che può rimanere per qualche settimana.
Inoltre, i piccoli tendono a non resistere all'impulso di grattarsi, il che può aprire la strada allo sviluppo di infezioni della pelle. In questo caso, il medico potrebbe consigliare il trattamento con creme antibiotiche.
Come evitare zanzare e fastidio
Non è sempre facile evitare le zanzare, ma alcuni accorgimenti possono aiutare:
- se possibile, evitare gli ambienti "infestati";
- indossare abiti di colore chiaro: i colori scuri attirano gli insetti;
- sistemare zanzariere alle finestre di casa e intorno a culle, carrozzine e passeggini;
- eliminare i ristagni d'acqua vicino o dentro alla casa (per esempio nei sottovasi);
- se necessario, utilizzare gli appositi repellenti. Ce ne sono di adatti ai bambini: chiedere consiglio al pediatra. Evitare però di cospargere le mani dei bimbi, per evitare che ingeriscano i prodotti portandosele alla bocca. Alcuni prodotti possono essere applicati direttamente ai vestiti.
In caso di puntura, si può alleviare il fastidio con una crema lenitiva e idratante, per esempio all'aloe vera. Se il prurito è irresistibile, si può utilizzare anche una crema antistaminica, sentendo il parere del medico.
Zanzara tigre
Zanzara di origine asiatica che negli ultimi 20 anni si è abbondantemente diffusa anche in Europa. Ha un caratteristico aspetto, con corpo nero, a bande trasversali bianche presenti anche sulle zampe.
È un insetto molto aggressivo, che predilige ambienti ombrosi e umidi e punge soprattutto nelle ore più fresche della giornata, al mattino presto e al tramonto. Le punture, che sul momento possono anche essere piuttosto dolorose, provocano gonfiori e irritazioni anche di lunga durata. Si possono trattare applicando del ghiaccio - mai direttamente sulla pelle - e, se serve, una crema lenitiva.
Per la prevenzione delle punture valgono gli stessi accorgimenti indicati per le zanzare comuni.
In alcuni paesi, specialmente in aree tropicali, queste zanzare sono veicolo di malattie come la febbre chikungunya e zika.
Zecche
Parenti dei ragni, le zecche vivono in zone ricche di vegetazione. Il morso passa spesso inosservato, perché non causa né dolore né prurito: una zecca può rimanere per giorni attaccata a succhiare il sangue del suo malcapitato ospite.
Di ritorno da una passeggiata in campagna, collina o montagna, occorre controllare bene su tutto il corpo - anche sul cuoio capelluto, specialmente nei bambini - che non ci siano zecche attaccate.
Se c'è una zecca, bisogna rimuoverla afferrandola con una pinza nel punto più vicino possibile alla pelle e tirandola verso l'alto senza schiacciarla. L'animale va quindi bruciato, e la zona interessata dal morso disinfettata.
Per prevenire il contatto, durante le passeggiate in zone a rischio è bene indossare maglie e pantaloni lunghi, infilandone il fondo nei calzettoni o negli stivali. Si possono usare anche repellenti a base di DEET, da spruzzare sulla pelle e sui vestiti.
Malattia di Lyme
In genere il morso di una zecca non provoca conseguenze, ma bisogna tenere presente che questi animali possono trasmettere malattie come la rickettsiosi, che ha sintomi simili a quelli dell'influenza, con in più un esantema della pelle, l'encefalite e la malattia di Lyme. Si tratta di una malattia che interessa vari organi a partire dalla pelle, e che se non viene curata in tempo con una terapia antibiotica specifica può provocare disturbi importanti, per esempio a livello neurologico.
Dopo aver tolto una zecca, l'area colpita va tenuta sotto controllo per 30-40 giorni. Se compare una chiazza rossastra tondeggiante, che si allarga sempre più schiarendosi al centro bisogna rivolgersi subito al medico: potrebbe trattarsi della fase iniziale della malattia di Lyme. Il medico va sentito anche se compaiono febbre, mal di testa, malessere, dolore alle articolazioni o ingrossamento delle ghiandole.
Zecche dei piccioni
Anche i piccioni possono avere le zecche, un po' diverse da quelle che si trovano su animali come pecore o cani, ma anch'esse in grado di attaccare l'uomo. "Può succedere in abitazioni di centri storici frequentati da piccioni, magari vicine al sottotetto dove questi uccelli tendono a ripararsi" spiega l'entomologo Moreno Dutto.
Da lì, le zecche possono arrivare in casa e, tipicamente di notte, pungere gli abitanti. "In questo caso l'animale non rimane attaccato: punge e poi se ne va". Il problema è che queste punture possono provocare reazioni allergiche anche gravi, specialmente in caso di contatti ripetuti.
Magari la puntura non viene avvertita subito, ma difficilmente passa inosservata, perché comporta gonfiore, arrossamento della pelle e un gran prurito nella zona circostante. La situazione può evolvere in orticaria e, nei casi più gravi, dare shock anafilattico.
Pulci
Parassiti comuni di cani e gatti - ma anche di molti altri animali, come gli uccelli - le pulci possono occasionalmente pungere anche l'uomo. Le punture si riconoscono facilmente: sono piccoli pomfi rossastri e in genere ce ne sono diversi in punti vicini. Non danno conseguenze particolari, ma prudono, e se ci si gratta troppo si possono provocare infezioni della pelle.
Ovviamente, il modo migliore per prevenire le punture delle pulci è tenerle lontane da casa: ci sono prodotti appositi per gli animali domestici.
Api, vespe e calabroni
La puntura di questi insetti provoca un dolore intenso, seguito da prurito, arrossamento e gonfiore. In genere, l'ape lascia il suo pungiglione conficcato nella pelle (appare come un puntino nero), mentre vespe e calabroni lo ritirano. Se il pungiglione è rimasto dentro, bisogna cercare di toglierlo, con una pinzetta, un ago sterile o la parte non affilata di un coltello.
Prurito, dolore, gonfiore e arrossamento possono essere trattati con l'applicazione di ghiaccio avvolto in un telo e con antistaminici (per il prurito) o paracetamolo (per il dolore).
In caso di allergia potrebbero svilupparsi sintomi importanti fino ad arrivare allo shock anafilattico. Bisogna contattare subito il medico o recarsi al pronto soccorso se compaiono pallore, sudorazione intensa, vertigini, macchie sulla pelle, difficoltà respiratorie. Chi sa di essere allergico dovrebbe sempre portare con sé antistaminici e cortisonici e adrenalina per le reazioni
Prevenire le punture
Qualche piccolo accorgimento può aiutare a prevenire il rischio di essere punti. Per esempio:
- evitare prodotti di bellezza (shampoo, saponi) troppo profumati, perché attirano gli insetti;
- non avvicinarsi troppo agli alveari e non disturbare gli insetti che vi stanno dentro;
- distruggere o far rimuovere gli alveari che si possono trovare in giardino o sul balcone;
- se si incontrano api, vespe o calabroni, muoversi lentamente, senza andare in panico. Non agitare le braccia e non cercare di scacciarli con le mani;
- attenzione ai picnic all'aria aperta. Meglio coprire bevande zuccherate e cibo che potrebbero attirare gli insetti.
Tafani
La puntura di un tafano provoca bruciore immediato e la formazione di un piccolo pomfo rossastro. Può esserci inoltre gonfiore e arrossamento di tutta la zona interessata, anche con produzione di pus. Il problema è il prurito, spesso intenso: per evitare di grattarsi possono essere utili l'applicazione di ghiaccio e di pomate lenitive o antistaminiche. Grattarsi, infatti, può favorire l'insorgenza di infezioni della pelle.
Per prevenire le punture:
- coprirsi con indumenti lunghi e di colore chiaro;
- non utilizzare creme o profumi che potrebbero attirare gli insetti;
- se necessario, utilizzare repellenti adeguati.
Flebotomi o pappataci
Assomigliano a piccole zanzare biancastre ricoperte di peluria e, come le zanzare, pungono tendenzialmente di notte. Le punture provocano fastidio e prurito e possono essere veicolo di virus che provocano una forma non grave di febbre accompagnata da mal di testa e dolori muscolari.
Sono anche vettori di una malattia più grave, chiamata leishmaniosi.
Scorpioni
Gli scorpioni fanno sempre molta paura. "Per fortuna, quelli presenti in Italia hanno un veleno blando, non paragonabile come tossicità a quello di scorpioni africani o americani" spiega l'entomologo Moreno Dutto.
Tendenzialmente, questi animali non sono aggressivi, ma una puntura può capitare, per esempio se ci si cammina sopra a piedi nudi, o se si infilano le mani in una buca o sotto una pietra dove potrebbe esserne nascosto uno.
La puntura provoca dolore, gonfiore e arrossamento. Per attenuare questi sintomi, si può utilizzare del ghiaccio, da applicare sulla pelle non direttamente ma avvolto in un telo, e all'occorrenza farmaci antidolorifici, da prendere dietro consiglio medico. Se compaiono altri sintomi che possono far pensare a una reazione allergica bisogna contattare tempestivamente il medico.
Cimici dei letti
Viaggiamo sempre più spesso, e sempre più spesso portiamo a casa ospiti indesiderati, come le cimici dei letti, piccoli insetti che possono annidarsi in materassi e cuscini, coperture dei divani, tende, tappeti, ma anche nelle crepe di legno e mura o nei battiscopa.
Pungono in genere di notte, ripetutamente: quello che si può trovare, al mattino, è una fila di piccoli pomfi rossastri, molto pruriginosi. Per il trattamento, meglio chiedere consiglio al medico, perché può variare da individuo a individuo a seconda delle caratteristiche delle lesioni. In genere, comunque, vengono utilizzati disinfettanti cutanei, antistaminici o cortisonici.
Le cimici dei letti non sono veicolo di malattia.
Formiche rosse
"Non pungono, ma possono spruzzare un veleno contenente acido formico, irritante per la pelle" spiega l'entomologo Moreno Dutto. La formiche rosse sono presenti tipicamente in montagna, in Appennino e nell'arco alpino: per evitare spiacevoli incontri è bene non disturbare i nidi che si possono trovare nei boschi e che si riconoscono facilmente perché hanno la forma di grossi cumuli di terra.
Malmignatta e altri ragni
"Praticamente tutti i ragni possiedono strutture anatomiche che permettono di mordere, e possono rilasciare sostanze digestive che, una volta in contatto con la pelle, possono dare infiammazione a livello locale" spiega l'entomologo Moreno Dutto. "Oltre a questo, alcuni ragni emettono anche sostanze tossiche: in Italia, per esempio, c'è la malmignatta o vedova nera europea". Si tratta di un piccolo ragno nero con punteggiatura rossa, più frequente al Sud.
Di solito, rispetto alla puntura di un'ape il morso di ragno tende a determinare ulcerazioni e i caso di ragno velenoso possono esserci conseguenze più importanti, che interessano tutto l'organismo. Se c'è il sospetto del morso di un ragno, vale la pena tenere d'occhio la situazione e contattare il medico in caso di sintomi che vadano oltre un po' di dolore e gonfiore nel punto interessato. Se possibile, meglio raccogliere "il colpevole" e portarlo al medico: potrebbe essere utile pe
Cantaride
Alcuni coleotteri, come la cantaride, dai tipici riflessi verdastri, e il Paederus, di colore rosso e nero, possono rilasciare sostanze irritanti che provocano la formazione di bolle e vesciche. L'effetto irritante si verifica quando si entra in contatto diretto con queste sostanze: può succedere per esempio se, durante una gita in bicicletta in campagna, si va a sbattere contro uno di questi insetti in volo.
Processionaria
Si tratta di una larva che parassita alcune piante, in particolare pini e querce. Deve il suo nome al fatto che, in primavera, la si può vedere spesso al suolo o sui tronchi degli alberi in lunghe file, simili appunto a processioni. Il corpo di queste larve è ricoperto di peli urticanti, che si staccano facilmente, anche in presenza di vento.
Il contatto con la processionaria
Il contatto con i peli della processionaria provoca in genere reazioni infiammatorie importanti, con comparsa di un'eruzione cutanea dolorosa e pruriginosa. Nei soggetti allergici possono anche verificarsi reazioni di tipo anafilattico. "In caso di contatto con queste larve, il consiglio è di contattare sempre il medico, e a maggior ragione se sono coinvolte zone come gli occhi o le mucose" sottolinea l'entomologo Moreno Dutto.
Per evitare conseguenze spiacevoli, è buona norma non toccare questi bruchi pelosi (e, nel dubbio, anche altri tipi di bruchi pelosi) ed evitare di passeggiare in zone infestate dalle larve in giornate ventose. Infine, una regola generale: "Quando si va in campagna o in montagna è bene portare sempre scarpe chiuse, per evitare il contatto con questo e altri insetti".