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Quanto deve essere lungo il riposino del bambino?

di Elena Cioppi - 13.11.2020 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Riposino bambino, quanto lungo deve essere per far sì che il piccolo si riposi, o, al contrario, non rovini il sonno notturno? Ecco qualche consiglio.

In questo articolo

L'importanza del sonno nei bambini è innegabile, soprattutto se si parla di quello notturno. Il sonno del neonato prima e dei bimbi più grandi poi segue dei ritmi che non solo aiutano i piccoli a riposare, ma anche a crescere, stare bene, apprendere meglio. Molti studi hanno infatti evidenziato di come il riposino pomeridiano migliora la memoria e facilita anche l'apprendimento nei bambini di età prescolare. I vantaggi sono innegabili, ma non sempre la nanna pomeridiana è possibile, perché magari il bambino è troppo stanco per addormentarsi o le abitudini familiari sono cambiate. Uno dei quesiti sul riposino bambino, quanto lungo deve essere, è forse una delle domande più gettonate da parte dei genitori. Farlo dormire, non farlo dormire e per quanto tempo? Ecco qualche consiglio pratico.

Riposino bambino, quanto lungo deve essere in base all'età

Quanto tempo devono dormire in base all'età? Ecco un piccolo specchietto per non eccedere (neanche per difetto!) con il sonno quotidiano dei bambini.

Neonati: fino ai 3 mesi, i bambini hanno bisogno di dormire molto. Possono arrivare anche a 18 ore nell'arco della giornata e trascorrere le restanti ore svegli o a mangiare.

Bambini entro l'anno: entro il primo anno di vita i piccoli ridimensionano le nanne e cominciano a riposare due volte al giorno, in tarda mattinata e nel primo pomeriggio. In media dovrebbero dormire almeno 30 minuti, fino a un massimo di 2 ore, ma ovviamente varia da bambino a bambino.

Dai 2 anni: nonostante il bisogno fisiologico di riposare, dopo i 2 anni si ha spesso un passaggio da due nanne al giorno a una sola.

Dai 3 anni: molti bambini a partire dai 4 anni cominciano a temere il momento del riposino pomeridiano e ad evitarlo

A cosa serve il riposino?

Riposare è un balsamo per i bambini: quando sono neonati il sonno è il loro super-potere, perché li aiuta ad immagazzinare le energie prima e dopo la poppata.

Crescendo le regole del buon sonno per i bambini diventano un mantra non solo per i genitori, che ci tengono a vederli risposati, ma anche per il loro apprendimento, per lo sviluppo cognitivo. Quanto devono dormire i bambini durante il giorno e soprattutto quali effetti benefici hanno indietro dalla nanna? Secondo diversi studi tra cui quello della Sleep Foundation sul "napping", ovvero l'arte del riposino per adulti e bambini, riposare aiuta su diversi fronti:

  • riduce il senso di sonnolenza e incrementa la produttività
  • sviluppa le capacità di apprendimento
  • aiuta la memoria
  • aiuta a comprendere e gestire le emozioni

Questi quattro valori si applicano all'adulto e al bambino, in particolare a quello in età prescolare. In alcuni casi però, soprattutto quando i bambini sotto i 3 anni d'età ancora richiedono la nanna pomeridiana, alcuni genitori si chiedono se la nanna sia la risposta alle esigenze del bambino o se, invece, quel riposino andrà a toccare l'equilibrio del sonno notturno. Vediamo, situazione per situazione, quando è bene aiutarli ad addormentarsi oppure evitare il riposino pomeridiano.

Le regole della nanna pomeridiana dei bambini

In alcune situazioni il riposino pomeridiano è d'obbligo, ad esempio quando il bambino è visibilmente molto stanco, ha avuto una mattinata movimentata, si addormenta in auto e richiede attenzioni alla mamma e al papà. Ma in altri casi il riposino può andare a rompere l'equilibrio del sonno lungo, soprattutto se i bambini piccoli sono soggetti a risvegli. Vediamo, una per una, queste situazioni.

Riposini in vacanza

Come in qualunque situazione in cui le abitudini dei bambini cambiano, è meglio non forzare il riposino pomeridiano. Questo perché il bambino in vacanza, stimolato da cose e persone nuove rispetto al solito, potrebbe entrare in conflitto con il genitore che lo sta addormentando e impuntarsi sul "non dormire". Lo stesso vale per le occasioni speciali come le domeniche: meglio non stancarlo troppo prima, piuttosto e non costringerlo al sonno se proprio il piccolo non vuole riposare.

Due riposini o uno solo?

A un certo punto i bambini a partire dal primo anno d'età potrebbero patire il secondo riposino. Le regole per assecondarli in questo caso partono dalla comprensione, da parte dei genitori dei reali bisogni del piccolo. Se non cede al sonno neanche in auto e ha evidentemente le energie per arrivare a sera con un riposino solo quotidiano, è bene lasciar perdere l'addormentamento alla mattina.

Quando il riposino si allunga

Prima non vuole dormire e poi... non si sveglia! Come fare quando il riposino si protrae? Meglio non superare mai le due ore di riposino pomeridiano, quantità di tempo che diminuisce ancora se i bambini hanno dai 6 ai 12 anni. In quel caso le ore di sonno fisiologico di cui hanno bisogno sono dalle 9 alle 12, di cui almeno 9 durante la notte. Allungare troppo il riposino ridurrebbe di molto la qualità del loro riposo lungo.

Se il bambino si addormenta tardi

Non crolla per tutto il giorno e poi alle 7 di sera la sua testolina ciondola beata? Anche se svegliarlo dopo 30 minuti può provocare nervosismi, meglio armarsi di pazienza e provare a non allungare troppo il sonno prima di cena, per non disturbare quello notturno. Svegliare il bambino con calma, con coccole e senza fretta, lo aiuta ad abbandonare il sonno senza stress e senza traumi.

Fonti per questo articolo: SleepFoundation, Napping

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