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Se il bambino ha un angioma

di Angela Bisceglia - 22.06.2021 - Scrivici

angioma
Fonte: Shutterstock
Con il termine angioma si intendono diversi tipi di formazioni vascolari che possono comparire alla nascita o nelle prime settimane di vita del bambino

In questo articolo

In passato qualsiasi "macchia" rossa comparisse sulla pelle del bambino veniva chiamata angioma, fino a che non si è notato che non tutte le manifestazioni cutanee si comportavano allo stesso modo. Ancora oggi il termine angioma viene spesso utilizzato in modo un po' fuorviante, includendo al suo interno alcune condizioni anche molto diverse le une dalle altre.

Ce ne parla il dott. Vito Di Lernia, Responsabile della Struttura Semplice di Dermatologia Immunologica e Pediatrica dell'Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.

Cos’è un angioma?

Partiamo subito col dire che il termine angioma in realtà non è proprio corretto e spesso viene usato in modo un po' improprio. "Il termine angioma – precisa il dott. Di Lernia – comprende tre condizioni differenti: gli emangiomi, le malformazioni vascolari e le anomalie vascolari transitorie". Si tratta di manifestazioni diverse, ognuna con caratteristiche proprie. Vediamole nel dettaglio.

Gli emangiomi

Gli emangiomi sono tumori benigni che possono esser presenti dalla nascita o, più spesso, manifestarsi subito dopo. Compaiono quasi all'improvviso come piccole macchioline piatte di colore rosso vivo e poi tendono ad aumentare di dimensione abbastanza rapidamente, sviluppando piccole tumefazioni e facendo preoccupare non poco mamme e papà. "La fase proliferativa, cioè di crescita, degli emangiomi si conclude intorno al primo anno di vita del bimbo, seguita da una fase di stazionarietà in cui forma e dimensione non cambiano. Dopo il primo anno, la maggior parte degli emangiomi tendono a ridursi gradualmente fino a scomparire tra i 5 e i 10 anni", spiega il dott. Di Lernia.

In base alla profondità della formazione vascolare, la pelle può tornare perfettamente normale oppure restare un po' grinzosa e molle: questo perché i vasi sanguigni pian piano si riassorbono e vengono sostituiti da tessuto elastico e fibroso. 

Gli emangiomi sono molto comuni tra i bimbi, tanto che si stima colpiscano circa tra il 4% e il 10% dei neonati, in particolare quelli con basso peso alla nascita.

Generalmente non bisogna preoccuparsi proprio perché tendono a scomparire in modo spontaneo, ma, come precisa il dott. Di Lernia, "ci sono anche casi in cui è necessario intervenire con terapie mediche, in particolare con dei betabloccanti per via orale o per via topica".

È necessario intervenire quando l'emangioma:

  • si manifesta su alcune sedi del volto (palpebre, labbra, naso);
  • ha una fase proliferativa molto intensa;
  • si presenta sui genitali e tende a ulcerarsi.

Le possibili complicazioni degli emangiomi

Le complicanze legate agli emangiomi possono verificarsi sia nella fase "di crescita" sia in quella stazionaria. In alcuni casi (5% circa), soprattutto a livello delle labbra e dei genitali, gli emangiomi possono comportare ulcere, sanguinamento o infezione. Se l'emangioma si trova sulla palpebra, invece, potrebbe causare difetti della vista.

L'emangioma potrebbe essere localizzato anche a livello della laringe, oppure potrebbe essere posizionato sul fegato, con conseguenze potenzialmente molto gravi per il bimbo.

Le malformazioni vascolari

Le malformazioni vascolari sono vere e proprie anomalie dei vasi, dovute ad una alterazione dello sviluppo durante la formazione embrionaria dell'apparato vascolare. Si tratta di malformazioni congenite, cioè già presenti alla nascita anche se non regolarmente visibili.

Possono essere localizzate in vari punti del corpo, compreso il viso, con un'estensione variabile da pochi millimetri ad alcuni centimetri. Le malformazioni vascolari si suddividono in funzione del vaso coinvolto, in:

  • malformazioni capillari;
  • malformazioni venose;
  • malformazioni artero-venose; 
  • malformazioni linfatiche;
  • malformazioni miste.

Le più comuni malformazioni vascolari sono gli angiomi piani o malformazioni capillari, di colore rosso-rosato (di qui i fantasiosi nomi popolari, come "voglia di vino", "voglia di fragola", ecc.), che hanno uno sviluppo solo superficiale. "Quando si tratta di malformazioni vascolari di questo tipo solitamente non ci sono problemi, se non eventualmente a livello psicologico per il bimbo. Nel caso in cui la lesione fosse presente in un punto particolare, come il volto, si può decidere di intervenire con dei laser che schiariscono la zona interessata" spiega il dott.

Di Lernia.

Più rare e problematiche le malformazioni miste venose o arteriose o linfatiche (linfangiomi), che possono coinvolgere tessuti più in profondità, fino ad interessare organi interni. Alcune malformazioni, anche se banali, come ad esempio quelle prevalentemente venose, possono comunque dare problemi di dolore o infiammazione, specie se localizzati in corrispondenza delle articolazioni (soprattutto il ginocchio). Le malformazioni vascolari nel tempo possono evidenziarsi o rimanere stazionarie, ma non regrediscono da sole. "A differenza degli emangiomi, le malformazioni vascolari sono generalmente permanenti, quindi se è necessario si interviene subito" precisa Di Lernia.

Le anomalie vascolari sono molto frequenti, e infatti si stima che un neonato su tre presenti un'alterazione della vascolarizzazione cutanea alla nascita o nel periodo immediatamente successivo, ma solo l'1% dei bambini manifesta una vera e propria malformazione vascolare. Il Sistema Sanitario Nazionale riconosce le malformazioni vascolari complesse e sindromiche come malattie rare. Essendo malattie spesso invalidanti, necessitano dell'intervento di molti specialisti.

Le anomalie vascolari transitorie

Le anomalie vascolari transitorie sono delle manifestazioni che non fanno parte né delle malformazioni, né degli emangiomi e che generalmente regrediscono spontaneamente. "Le anomalie transitorie sono dovute alle dilatazioni di capillari minori e si presentano come macchie di colorito rosa pallido. Sono localizzate generalmente a livello delle palpebre, della fronte ("bacio dell'angelo") e della nuca ("morso della cicogna") e tendono a vedersi maggiormente quando il bambino piange, ha la febbre oppure quando fa il bagnetto" spiega Di Lernia. Questo tipo di macchie scompaiono generalmente entro il primo anno di vita del bimbo, a eccezione di quelle collocate sulla nuca che possono persistere, ma che non creano problemi perché sono coperte dai capelli.

Il morso della cicogna

Si chiama così perché è localizzato dietro la nuca e al cuoio capelluto, dove, secondo la leggenda popolare, la cicogna terrebbe i bambini quando li porta nelle varie case; in realtà si tratta di una malformazione capillare superficiale piana abbastanza frequente, che col tempo può schiarirsi o rimanere invariata. Essendo coperta dai capelli, non richiede alcun trattamento.

 

Cosa fare se il bambino presenta un angioma?

Malformazioni vascolari, emangiomi infantili e anomalie transitorie compaiono alla nascita o alcune settimane dopo, cioè in momenti in cui i bambini sono visitati spesso dal pediatra.

Il medico può quindi fare una valutazione di massima per valutare se si tratta di anomalie transitorie, di emangioma o di malformazione vascolare. "Sarà il pediatra a suggerire ai genitori se effettuare o meno una visita con uno specialista in dermatologia pediatrica" spiega Di Lernia. Solitamente le localizzazioni più a rischio sono quelle che interessano alcune zone come:

  • palpebre;
  • naso;
  • orecchie;
  • bocca;
  • genitali.

Per la diagnosi potrebbe essere sufficiente un semplice esame clinico che può essere accompagnato, se necessario, da un esame ecografico (ecocolor-doppler). Si effettua invece una RMN (risonanza magnetica nucleare) per rilevare le connessioni di un emangioma con le strutture circostanti e per la ricerca di anomalie associate, ma l'esame richiede l'anestesia generale nei bambini piccoli per la necessità di rimanere immobili

Come si trattano gli emangiomi e le malformazioni vascolari

Le malformazioni capillari che sono le forme più comuni possono essere trattate dal dermatologo con i laser vascolari. Per il trattamento delle malformazioni miste o complesse è opportuno rivolgersi ad equipemultispecialistiche. In alcuni casi, infatti, la gestione di tali anomalie necessita del supporto di altri specialisti, come il chirurgo plastico, il chirurgo vascolare ed il radiologo interventista che collaborano in equipe con il dermatologo.

Emangiomi: terapia farmacologica e Dye laser

Nel caso degli emangiomi infantili, solo il 10-12% di essi richiede un trattamento. La maggior parte degli emangiomi, infatti, regrediscono da soli ed è quindi necessario solo farli controllare periodicamente.

Ci sono però casi in cui è necessario intervenire, e cioè quando si tratta di:

  • emangiomi a rischio di vita (laringei o epatici);
  • emangiomi con danno funzionale (periorbitari, periorali, cartilagine);
  • emangiomi ulcerati;
  • emangiomi con rischio di danno estetico permanente.

Per trattare un emangioma infantile sarà poi necessario valutare alcuni fattori come le dimensioni, la sede e l'età del paziente.

Come indicato anche dalle linee guida dell'American Academy of Pediatrics, il trattamento degli emangiomi prevede la somministrazione di propranololo, un farmaco ben tollerato, che può essere adoperato anche per periodi prolungati, purché sotto controllo medico dal momento che potrebbe causare cali glicemici e pressori.

 La terapia farmacologica consente di ridurre le dimensioni e la profondità dell'emangioma, ripristinando la funzionalità dell'organo coinvolto senza bisogno di un intervento chirurgico, che viene rimandato ad un'epoca in cui servirà solo ad eliminare eventuali residui di vasi sanguigni anomali. Per "cancellare" le manifestazioni che non andassero incontro a regressione si utilizza il Dye laser che emette un'onda luminosa in grado di colpire il pigmento rosso-violaceo dei capillari. Il trattamento è un po' doloroso e per questo motivo si fa in sedazione profonda fino ai 9 anni circa, mentre se è il bambino è più grandicello non è necessaria alcuna anestesia. Il numero di sedute necessarie varia in base alla risposta individuale

Malformazioni vascolari permanenti

Se il bambino presenta una malformazione vascolare che abitualmente è permanente, magari di dimensioni importanti, si può intervenire già intorno all'anno di età o comunque prima dell'ingresso alla scuola primaria. Soprattutto se la malformazione interessa il viso o altre zone del corpo ben visibili, l'intervento precoce può evitare al bimbo il disagio psicologico di sentirsi "diverso" dagli altri bambini.

Fonti utilizzate:

  • consulenza del dott. Vito Di Lernia, Responsabile della Struttura Semplice di Dermatologia Immunologica e Pediatrica dell'Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia;
  • Clinical Practice Guideline for the Management of Infantile Hemangiomas, American Academy of Pediatrics, 2019.

Revisionato da Francesca De Ruvo

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