“La mia mamma tossisce”, “Il mio papà puzza…”, i bambini non usano mezzi termini e ‘bacchettano’ i loro genitori sull’abitudine di accendere la sigaretta.
Sembrerebbe che la campagna antifumo, promossa dal Ministero della Salute, che ha come protagonista Renato Pozzetto, abbia dato i suoi frutti.
Infatti, dopo questa campagna, sono aumentati del 21,4% i fumatori che hanno ricevuto la richiesta di smettere da parte dei propri figli. Il dato emerge dalla Relazione sullo stato sanitario del Paese nel 2011, presentata nei giorni scorsi dal Ministro della Salute, Renato Balduzzi.
Sempre secondo i dati della campagna Io non fumerò mai,la percentuale dei non fumatori che hanno chiesto ai fumatori presenti in famiglia di abbandonare le sigarette, è passata dal 39,9% al 74,3%. Oltre il 60% dei fumatori ha affermato di essere stato indotto a modificare le proprie abitudini: il 20% ha deciso di non fumare in presenza di bambini e il 14% ha provato a smettere.
In generale, quello che preoccupa, è la diffusione del fumo tra i giovanissimi, nonostante il divieto di vendita delle sigarette ai minori di 18 anni, dopo il decreto legge Balduzzi.
Scondo la Global Youth Tabacco Survey, promossa dal Centro di controllo delle malattie, ha evidenziato che il 46% dei ragazzi di 13,14 e 15 anni, ha fumato almeno una volta. Non solo, il 92% ha dichiarato che i rivenditori non si sono mai rifiutati di vendere loro le sigarette.
A sostenere che bisognerebbe eliminare completamente il fumo dalla vita dei bambini, c’è anche il Royal College of Pediatrics and Child Health, che appoggia la tesi, secondo la quale, i bambini che vivono con fumatori hanno il 90% di probabilità di diventare fumatori a loro volta.
Meditate genitori!
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