Sepsi batterica nei bambini
La sepsi è un evento raro ma possibile, soprattutto nei neonati prematuri e in persone che hanno una compromissione del sistema immunitario, che va immediatamente riconosciuto e trattato adeguatamente. Ma cosa si intende quando parliamo di sepsi batterica nei bambini?
Che cos'è la sepsi batterica?
Quando si verifica un'infezione, il sistema immunitario si mette in moto per combatterla e generalmente i sintomi scompaiono dopo qualche giorno, grazie ad una risposta immunitaria sana ed efficiente.
A volte, però, per combattere un'infezione il sistema immunitario rilascia nel flusso sanguigno delle sostanze chimiche che possono attaccare organi e tessuti sani. Questa anomala ed eccessiva reazione immunitaria è chiamata sepsi e può essere pericolosa per la vita.
La sepsi è rara, ma può svilupparsi in bambini o adulti di qualsiasi età, anche se è più comune in:
- Neonati e lattanti di età inferiore a 3 mesi il cui sistema immunitario immaturo non è in grado di combattere infezioni travolgenti
- Bambini non vaccinati per i due batteri che più comunemente causano la sepsi, Streptococcus pneumoniae (pneumococco) e Haemophilus influenzae
- Bambini o adulti con condizioni mediche croniche
- Bambini o adulti con HIV, cancro o altre patologie che indeboliscono il sistema immunitario
- Anziani
Sepsi o setticemia?
- Il termine setticemia si riferisce all'invasione del sangue da parte di batteri,
- la sepsi indica il danno progressivo agli organi causato dalla risposta infiammatoria dell'organismo a una setticemia ma anche ad un'infezione (batterica o raramente da funghi o virus) senza setticemia.
Quali batteri causano la sepsi?
Nella maggior parte dei casi la sepsi è causata da:
- batteri Gram-negativi,
- Stafilococchi,
- Streptococchi,
- Meningococchi.
La sepsi neonatale è quasi sempre causata da:
- streptococco di gruppo B (GBS),
- Escherichia coli (E. coli),
- Listeria monocytogenes,
- Neisseria meningitis,
- Streptococcus pneumoniae,
- Haemophilus influenzae di tipo B,
- salmonella.
Quando la sepsi è grave?
La sepsi è considerata grave se il soggetto presenta almeno uno dei seguenti sintomi, che stanno ad indicare insufficienza d'organo:
- Dolore addominale
- Attività cardiaca anormale
- Cambiamento dello stato mentale
- Riduzione delle piastrine ridotte
- Problemi respiratori
- Diminuzione significativa della produzione di urina
Lo shock settico è caratterizzato da questi sintomi gravi e da una pressione sanguigna molto bassa che non risponde al trattamento tipico.
Sepsi nei bambini: i sintomi
I neonati o i bambini con la sepsi possono manifestare questi sintomi:
- Cambiamenti nella frequenza cardiaca
- Diminuzione della minzione
- Difficoltà a svegliarsi dal sonno e letargia
- Disinteresse o difficoltà nell'alimentazione
- Febbre oppure temperatura inferiore a 35°
- Incapacità o riluttanza a stabilire un contatto visivo
- Irritabilità o pianto inconsolabile
- Ittero
- Pause nella respirazione per più di 10 secondi (apnea)
- Eruzione cutanea
- Cambiamenti del colore della pelle (pallida, a chiazze, bluastra)
- Difficoltà respiratorie o aumento della frequenza respiratoria
- Infezione esistente (come la polmonite) con sintomi che peggiorano anziché migliorare.
Quanto tempo ci vuole per guarire dalla sepsi?
Il bambino necessita di ricovero in ospedale: oltre a stabilizzare i segni vitali (come la frequenza respiratoria, la pressione sanguigna e la temperatura corporea), i medici possono trattare la sepsi con fluidi per via endovenosa, antibiotici e altri farmaci secondo la necessità. Non si dovrà solo trattare l'infezione batterica, ma anche sostenere l'organismo che sta attraversando una vera e propria tempesta immunitaria.
In media si resta in ospedale dai 12 ai 28 giorni.
Le sepsi sono oggi al terzo posto tra le cause di morte neonatale nel mondo, con 3 milioni di casi stimati ogni anno: coinvolgono circa il 2,2% dei nati vivi, con una mortalità che varia dall' 11 al 19%, e interessano soprattutto i neonati prematuri che sono più vulnerabili alle infezioni.
Si presenta in due forme:
- la forma precoce con esordio entro le prime 72 ore di vita, a trasmissione verticale del patogeno dalla madre prima o durante il parto
- la forma tardiva, che esordisce dopo le 72 ore di vita, a trasmissione orizzontale del patogeno, quindi correlata all'assistenza dei neonati ricoverati.
Conseguenze della spesi neonatale
l trattamento della sepsi richiede l'immediato ricovero in ospedale ed è basato sull'utilizzo di farmaci mirati a combattere l'infezione. Generalmente i neonati che guariscono dalla sepsi non sviluppano problemi a lungo termine, tuttavia una delle più serie complicanze che possono presentarsi dopo la sepsi è la meningite, cioè un'infezione delle membrane che circondano il cervello.