Dalla anti-difterica alla anti-varicella, passando per quelle contro polio, tetano, pertosse, morbillo meningococco B e C, e altro ancora: sono 12 le vaccinazioni rese obbligatorie in Italia da un decreto legge appena entrato in vigore. E la domanda sorge spontanea: quante iniezioni servono per tutte queste vaccinazioni?
Diciamolo subito: 12 vaccinazioni non significa 12 punture, perché molti vaccini sono polivalenti, cioè proteggono contro più agenti infettivi contemporaneamente. E allora le 12 vaccinazioni del decreto si riducono a 4 punture (al massimo 5):
- esavalente contro difterite, tetano, pertosse, epatite B, poliomielite, Haemophilus influenzae B: 1 puntura;
- anti-meningococco B: 1 puntura;
- anti-meningococco C: 1 puntura;
- tetravalente contro morbillo, parotite, rosolia e varicella: 1 puntura. Attenzione: al posto del tetravalente si può fare anche trivalente contro morbillo, parotite e rosolia, più antivaricella. In questo caso le punture salgono a due.
Ognuna di queste vaccinazioni va comunque ripetuta più volte (i famosi richiami), per arrivare alla massima protezione possibile. A dettare le tempistiche delle varie vaccinazioni è il calendario del Piano vaccinale nazionale:
- Esavalente: tre dosi a tre, cinque e 11 mesi. A 6 anni e in adolescenza si fa il richiamo per alcune componenti dell'esavalente: difterite-tetano-pertosse (vaccino trivalente, una puntura) e poliomielite (una puntura).
- Meningococco B: quattro dosi a tre, quattro, sei e 13 mesi. Se la vaccinazione viene cominciata più tardi possono bastare anche due dosi oppure tre (ma è bene cominciarla prima dei sei mesi d'età perché neonati e lattanti sono una categoria a rischio più elevato):
- Meningococco C: una dose tra 13 e 15 mesi più un richiamo in adolescenza (anche con vaccino tetravalente, contro ceppi C, A, W e Y);
- Tetravalente MPRV: una dose tra 13 e 15 mesi più un richiamo a 6 anni.
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