Vaccino antinfluenzale nei bambini
Con l'arrivo dell'autunno e l'affacciarsi dei primi freddi, è prevista – ahinoi – la classica ondata di influenza stagionale. Le vaccinazioni rappresentano uno degli interventi di maggiore efficacia per la prevenzione primaria delle malattie infettive, costituendo uno strumento essenziale per la salute. Tuttavia, con l'inizio della campagna antinfluenzale, capita che mamme e papà siano presi da diversi dubbi riguardo alla scelta da prendere per i loro figli. Proviamo, quindi, a fare un po' di chiarezza sul vaccino antinfluenzale nei bambini.
Vaccino antinfluenzale nei bambini: da che età
Il vaccino antinfluenzale è raccomandato per tutti i bambini a partire dai 6 mesi di età, che non abbiano controindicazioni al vaccino. Non essendo sufficientemente immunogenico, nei bambini di età inferiore ai 6 mesi non conferisce una protezione sufficiente. Per questo motivo, l'immunizzazione con i vaccini influenzali attualmente disponibili non è autorizzata per l'uso o raccomandata per chi non ha raggiunto ancora la suddetta età.
Tuttavia, nei piccoli di età inferiore a 6 mesi, la vaccinazione della mamma, del papà e degli altri familiari che se ne prendono cura aiuta a proteggerli in maniera indiretta. Un bambino in buone condizioni di salute è, infatti, in grado di reagire nei confronti del virus influenzale autonomamente o con il semplice supporto di terapie sintomatiche.
Vaccino antinfluenzale e Covid-19
La Circolare "Prevenzione e controllo dell'influenza: raccomandazioni per la stagione 2023-2024" del Ministero della Salute prevede l'offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale a tutti i bambini di età compresa tra 6 mesi e 6 anni e ai pazienti pediatrici di età superiore ai 6 anni a rischio di complicanze in corso di influenza. In concomitanza con la campagna antinfluenzale per la stagione 2023/24, sarà previsto l'avvio di una campagna nazionale di vaccinazione anti COVID-19 con l'utilizzo di una nuova formulazione di vaccini a mRNA e proteici.
Vaccino antinfluenzale nei bambini: quando è necessario
Per alcuni bambini, la vaccinazione antinfluenzale è fondamentale, perché potrebbero più facilmente andare incontro a complicanze. Si tratta di bambini affetti da:
- malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (inclusa l'asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO)
- malattie dell'apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite
- diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con BMI >30)
- insufficienza renale/surrenale cronica
- malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
- tumori e in corso di trattamento chemioterapico
- malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
- malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
- patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
- patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)
- epatopatie croniche
Somministrazione del vaccino antinfluenzale nei bambini
Per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, il Ministero della Salute raccomanda due dosi di vaccino antinfluenzale stagionale, da somministrare a distanza di almeno quattro settimane.
Il vaccino antinfluenzale va somministrato per via intramuscolare ed è raccomandata l'inoculazione nel muscolo deltoide per tutti i soggetti di età superiore a 2 anni. Nei bambini fino ai 2 anni e nei lattanti, la sede raccomandata è la faccia antero-laterale della coscia. Il vaccino antinfluenzale spray (LAIV) va, invece, somministrato sotto forma di dose suddivisa nelle due narici.
Le categorie che possono fare il vaccino gratuitamente
Ci sono alcune categorie di persone, inclusi i bambini, che sono particolarmente a rischio di contrarre l'influenza o di sviluppare delle complicazioni se si ammalano. In questi casi, la vaccinazione viene offerta in forma gratuita. Si tratta nello specifico di:
- bambini (sopra i sei mesi), ragazzi e adulti affetti da malattie che aumentano il rischio di complicazioni da influenza (malattie respiratorie, cardiache, renali, epatiche, del sangue, del sistema immunitario, tumori ecc.)
- soggetti da 6 mesi a 65 anni con malattie croniche
- bambini e adolescenti, in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico
- donne in gravidanza
- soggetti con 65 anni o più
- persone ricoverate in reparti di lungodegenza
- medici e personale sanitario
- familiari di soggetti ad alto rischio
- persone che svolgano lavori di interesse collettivo o potenzialmente a contatto con virus influenzali non umani (allevatori, veterinari ecc.)
- donatori di sangue
Revisionato da Francesca Capriati