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Verruche nei bambini, come individuarle e curarle

di Alice Dutto - 28.06.2020 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Conosciute gergalmente anche come “porri”, le verruche sono infezioni virali. Come riconoscerle e curarle secondo la dermatologa

In questo articolo

Innanzitutto bisogna distinguere il tipo di verruca:

  1. La verruca volgare
  2. Le verruche piane
  3. Le verruche plantari

1. La verruca volgare


«È una neoformazione rilevata e rugosa – prosegue l'esperta – sembra un'escrescenza e può comparire su tutto l'ambito cutaneo. Qualche volta qualcuno li scambia per fibromi penduli, che però sono protuberanze della pelle che sono presenti negli adulti, non nei bambini».

2. Le verruche piane


«Si tratta di verruche molto sottili che, quasi sempre, compaiono sul viso del bambino».


3. Le verruche plantari


«Sono inspessimenti della cute, non rilevati ma piatti, che compaiono nella pianta dei piedi. Spesso vengono confusi con i calli, che però nei bambini sono molto rari. Se si notano degli ispessimenti nei loro piedi, nella quasi totalità dei casi si tratta di verruche plantari».

CHE COSA SONO LE VERRUCHE

«Con il termine gergale "porri" si intendono le verruche che possono comparire sulla pelle dei bambini» spiega Daniela Pisacane, dermatologa del Centro Medico Santagostino di Milano.

Si tratta di «infezioni virali dovute all'HPV, o papilloma virus, che sono molto comuni e determinano la comparsa nei piccoli delle verruche volgari, piane o plantari».


Evitare le verruche non è semplice: il contagio avviene tramite contatto interumano o indirettamente attraverso oggetti contaminati: «Accade spesso quando c'è un contatto diretto tra bambini o si cammina scalzi in ambienti comuni, magari caldo-umidi (come le piscine): in queste situazioni le probabilità di infettarsi diventano molto elevate. Non tutti i bambini, però, ne sono soggetti allo stesso modo: molto infatti dipende dalle loro difese immunitarie. Qualcosa di più pratico si può fare per evitare le verruche plantari, e cioè usare sempre le ciabatte e non camminare scalzi, soprattutto se si va in piscina o in docce comuni».

In molti casi le verruche possono passare da sole, anche se può volerci del tempo (fino a due anni). Per questo ci sono situazioni nelle quali si può anche non fare nulla, come confermano le Linee guida sulla gestione delle verruche dell'Associazione dei dermatologi inglesi.

Allo stesso tempo, però, va detto che le verruche possono anche dare fastidio, o essere fonte di un disagio psicologico più o meno accentuato, soprattutto se sono sul viso. In questi casi - e anche in ragione della loro contagiosità - si può dunque decidere di intervenire per eliminarle.

Trattamento

La cosa migliore da fare è consultare il pediatra o un dermatologo, perché esistono diverse possibilità di trattamento. Per esempio, si possono

  • utilizzare creme specifiche,
  • oppure trattamenti a base di miscele di acidi
  • o la crioterapia, "un trattamento molto efficace che si basa sul congelamento della verruca, da effettuare ovviamente in studio" afferma Pisacane.

Sconsigliato, invece, il fai da te e il ricorso a metodi "casalinghi".

Altra fonte per questo articolo: KT Clebak e MA Malone, Skin Infections, in "Primary Care: Clinics in Office Practice" (sett. 2018).

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