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Ginnastica artistica e ritmica: un esercizio completo per bambini e bambine

di Aurora Boccuni - 11.01.2024 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Ginnastica artistica e ritmica: Qual è la differenza tra ginnastica artistica e ginnastica ritmica? I benefici per bambini e bambine

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Ginnastica artistica e ritmica

La ginnastica artistica e ritmica sta vivendo un momento di grande popolarità: negli ultimi anni, infatti, sono aumentate le iscrizioni ai corsi per i piccoli allievi. Enrico Casella, direttore tecnico nazionale della Federginnastica femminile, la consiglia a tutti, bambine e bambini. Che si allenano con attrezzi e obiettivi diversi: le prime si esercitano sulla trave, al volteggio, alle parallele asimmetriche e nel corpo libero; mentre i secondi si cimentano al cavallo con e senza maniglie ("volteggio"), alla sbarra, agli anelli, alle parallele e nel corpo libero.

Ginnastica artistica e ritmica per bambini e bambine

«Nei maschi la ginnastica, oltre all'elasticità, sviluppa soprattutto la capacità dei muscoli di produrre il massimo sforzo, come quando si solleva l'intero corpo sugli anelli. Nelle femmine migliora la forza esplosiva, la mobilità articolare e l'espressione artistica», specifica l'esperto.

Qual è la differenza tra ginnastica artistica e ginnastica ritmica?

La ginnastica ritmica è uno sport completo che permette ai bambini di praticare attività fisica divertendosi. A differenza della ginnastica artistica, la ritmica prevede l'uso di attrezzi come nastro, palla e cerchio, da utilizzare coordinando i movimenti del corpo.

I benefici

In entrambi i casi, si tratta di un esercizio completo: «Con questa disciplina si allenano tutte le qualità fisiche: forza, potenza, velocità, scioltezza, elasticità, coordinazione e prontezza di riflessi», assicura la dottoressa Giovanna Berlutti, medico della Federazione Ginnastica d'Italia.

E poi non ci sono controindicazioni: a livello amatoriale, è adatta anche ai bimbi che sono un po' in sovrappeso.

Quando iniziare

Si può iniziare a praticare questo sport già a 4 anni, con la propedeutica, e fino ai 12-13 anni la capacità di apprendimento di gesti atletici, anche complessi, è massima.

All'inizio i piccoli ginnasti si esercitano nei rotolamenti, cioè le capriole in avanti, indietro e laterali, con cui si apprendono i passaggi di peso dalla testa ai piedi», spiega Caterina Ammatuna, direttore dell'Associazione polisportiva Diaz Academy di Milano.

«Dopo i 6 anni si passa ai ribaltamenti, cioè esercizi dinamici come la ruota, e ai rovesciamenti, che si basano più sulla scioltezza come le verticali. E si iniziano i salti: in avanti, indietro, raccolti, tesi, carpiati».

L'attività agonistica

Per partecipare alle gare bisogna aver compiuto 8 anni e mettere in conto allenamenti impegnativi per 3-4 volte alla settimana. Se c'è interesse per l'agonismo, meglio tesserare il bimbo o la bimba in una società che abbia a disposizione tutti gli attrezzi già a 7 anni (nelle palestre delle scuole, infatti, dove si pratica prevalentemente, è difficile per esempio trovare le parallele, che richiedono spazi grandi).

«Lo sport ad alto livello sottopone il fisico a notevoli sollecitazioni, per cui è importante prepararsi gradualmente ai carichi e considerare che riescono meglio i bambini di media statura e con un buon tono muscolare», avverte il medico federale Giovanna Berlutti. «In generale generale, per i più alti e longilinei è maggiormente indicata la ginnastica ritmica che, con l'uso di palla, cerchio, funicella, clavette e nastro, sviluppa più scioltezza che potenza».

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Revisionato da Francesca Capriati

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