Vuoi aiutare il tuo baby-calciatore ad avere l’energia giusta il giorno della partita? La prima mossa sta nell’educarlo a giocare a tavola con il 5-3-2: "È lo schema vincente per definizione, che prevede 5 pasti durante la giornata, suddivisi in 3 principali e 2 spuntini", spiega il dottor Alberto Dolci, responsabile dell’Area biochimica e nutrizione di MilanLab, il centro medico-scientifico del club rossonero. "Magari pare un’indicazione ovvia, ma il primo nemico della forma e della salute di bambini e adolescenti sta infatti nel loro mangiare di continuo e quasi sempre per noia". Stabilita questa regola, ecco le altre dritte.
Se gioca al mattino
Come in tutti gli altri giorni, la colazione è il pasto-chiave, ancor di più se il match è in programma al mattino. "Per prima cosa va consumato almeno un paio d’ore prima dell’attività fisica prendendosi i giusti tempi, non 'comprimendola' per poter dormire quei 10 minuti in più", raccomanda il nostro esperto. Dopo di che yogurt e cereali sono una soluzione eccellente, così come un paio di fette biscottate o di pane con un velo di miele. Da bere: tè e soprattutto spremute".
Se il match è dopo pranzo
Dopo uno spuntino a base di frutta, che rimane la soluzione migliore per i due 'break' spezzafame, il pranzo deve essere necessariamente leggero: "Considerata sia l’età sia l’impegno fisico richiesto, non servono attenzioni particolari. Va bene il classico piatto di pasta al pomodoro, seguito da carne bianca (pollo, tacchino) con un po’ di verdure. Ma se ci sono problemi logistici, perché magari deve giocare in trasferta, puoi anche dargli un panino con il prosciutto crudo (o in alternativa un trancio di focaccia, meglio se fatta in casa con ingredienti scelti), qualche cubetto di grana e un frutto".
Una preziosa compagna: l'acqua
Se sui cibi solidi il dottor Alberto Dolci non ritiene necessario dare particolari diktat, oltre all’evitare il cibo-spazzatura e non esagerare nelle quantità, il discorso cambia per i liquidi: "L’acqua è fondamentale e va bevuta prima, durante e dopo la partita.
Imparare a tenere a portata di mano una bottiglietta da 50 cl è un obbligo più che una buona abitudine, mentre da bambini e ragazzini le bevande isotoniche (per quanto sia di moda assumerle) non hanno alcun reale valore".
Quale segreto rubare a tavola ai calciatori professionisti?
"La loro alta consapevolezza di quello che mangiano", risponde il dottor Alberto Dolci, che in questi anni ha seguito tanti giocatori del Milan. "A fare notizia sono i comportamenti fuori dalle righe, ma si tratta di eccezioni, mentre nella maggior parte dei casi si tratta di atleti attenti a scegliere i cibi giusti. E questa buona abitudine viene poi assai spesso conservata anche quando smettono. Ecco perché è doveroso approfittare della sua passione per lo sport per educare un bambino a una dieta sana". Quanto ai supplementi: "Servono solo nell’età dello sviluppo, quando il corpo richiede dosi più alte di micronutrienti, a partire da calcio e ferro. Un integratore multivitaminico è quindi sempre utile, ancor di più se si fa sport".
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Aggiornato il 19.09.2018