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Svezzamento: 40 risposte degli esperti alle vostre domande

di Valentina Murelli - 29.04.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
I pediatri nutrizionisti Ilaria Giulini Neri e Giacomo Cagnoli hanno risposto in diretta alle vostre domande sullo svezzamento e l'alimentazione complementare del bambino. In questo articolo sono raccolti tutti i loro consigli. Buona lettura

In questo articolo

È uno dei momenti fondamentali della crescita di un bambino: lo svezzamento, l'inizio dell'alimentazione complementare che sostituisce o si aggiunge al latte (di mamma o artificiale) di cui per mesi si è nutrito il piccolo in modo esclusivo. È un momento emozionante, non privo però di dubbi e preoccupazioni da parte dei genitori: quando cominciare, quale approccio scegliere, come ridurre il rischio di allergie, fino a quando allattare, quale acqua preferire, quando introdurre l'uovo o il pesce... sono solo alcune delle tante domande che avete rivolto in diretta ai nostri esperti, Ilaria Giulini Neri e Giacomo Cagnoli.

Entrambi sono medici specialisti in pediatria e neonatologia, con un dottorato di ricerca in nutrizione sperimentale e clinica, e lavorano presso la struttura di pediatria dell'Ospedale di Melegnano. In particolare Giulini Neri è referente aziendale per l'allattamento materno mentre Cagnoli è responsabile dell'ambulatorio di auxologia e nutrizione clinica. Dal 2011 entrambi collaborano con il Progetto Nutrimamma del centro ICANS (International Center for the Assessment of Nutritional Status) dell’Università degli Studi di Milano.

Prima di passare a tutte le loro risposte, suddivise per temi differenti, due indicazioni fondamentali proposte dal dott. Cagnoli:

  1. Non avere timori rispetto al rischio di allergie. Se fino a pochi anni fa si riteneva che certi alimenti allergizzanti (uova, pesce, fragole...) andassero introdotti il più tardi possibili, oggi gli studi a disposizione dicono che, al contrario, l'introduzione tardiva di alimenti non riduce il rischio di allergia (e in alcuni casi è addirittura controproducente). Dunque non occorre seguire schemi particolari e rigidi ma si possono introdurre i vari alimenti secondo le preferenze della famiglia e del bambino.
  2. Qualunque scelta facciate, gestitela con il sorriso. Lo svezzamento deve essere un momento di serenità, di condivisione di momenti belli. Troppa ansia rischia di comprometterlo e di creare problemi come la non accettazione dei nuovi alimenti.

  • Quando bisogna iniziare lo svezzamento? (Donatella) È meglio iniziare a quattro mesi o a sei mesi? Quali sono i pro e i contro nell'inizio precoce, a quattro mesi? (Desirée)

Secondo le raccomandazioni internazionali dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) lo svezzamento va iniziato al sesto mese compiuto. Certo, in alcuni casi il pediatra potrebbe consigliare di iniziare prima – ma sempre dopo il quarto mese – se per esempio ci sono problemi della crescita o il bambino mostra segnali che indicano il bisogno di un passaggio a un'alimentazione solida. A parte questi casi particolare, invece, l'indicazione è dare latte – sia esso materno o artificiale – al bambino fino al sesto mese compiuto.

A questo proposito, ricordiamo che l'allattamento al seno esclusivo per sei mesi dovrebbe essere il modello a cui tendere perché offre significativi benefici alla mamma e al bambino. (Giulini Neri)

  • Il bambino ci dà delle indicazioni? Indizi che ci possono aiutare a capire se è pronto oppure è meglio aspettare ancora un po'? (red)

Assolutamente sì: è bene aspettare che il bambino sia pronto anche da un punto di vista neuromotorio, e quindi che sappia stare seduto, deglutire gli alimenti, afferrare il cibo con le mani per portarlo alla bocca. E che mostri interesse per il cibo stesso. È chiaro che i sei mesi compiuti di cui parla l'Oms sono un'indicazione generale: alcuni bambini potranno essere pronti un paio di settimane dopo, altri un paio di settimane prima. (Giulini Neri)

  • È meglio iniziare con la frutta o con il salato e perché? (Desirée)

Tradizionalmente si è sempre consigliato l'inizio dello svezzamento con la frutta, ritenuta più palatabile e dunque più gradita al bambino perché dolce. In realtà dal punto di vista nutrizionale non cambia molto: possiamo proporre sia sapori naturalmente più dolci o salati (ma senza zuccheri e sale aggiunti), anche seguendo le preferenze del bambino. (Cagnoli)

  • Quali tempi bisogna seguire nello svezzamento tradizionale con pappe? Si inizia con il pranzo, ma dopo quanto tempo poi posso proporre la pappa anche alla cena e a merenda? (Elisa)

Nello svezzamento tradizionale si diceva di aspettare almeno due o tre settimane per passare all'aggiunto della cena, ma in realtà si può partire subito con le pappe a entrambi i pasti. Dipende molto anche dal bambino: alcuni accettano e preferiscono da subito che cambino entrambi i pasti, altri preferiscono un cambiamento più graduale. (Giulini Neri)

  • La mia bambina deve fare 4 mesi: posso aggiungere biscotto in polvere nel latte (Giovanna)

In realtà non c’è alcuna necessità di aggiungere un alimento dolce e in polvere (che, quindi, la bambina non si accorge neanche di mangiare) al latte. Può solo farle amare anzitempo il gusto dolce, che continuerà poi a ricercare anche da “grande”. Il consiglio è di continuare solo con il latte fino a 6 mesi, dopo i quali si potrà cominciare a darle in mano un biscotto da sgranocchiare. (Giulini Neri)

  • Mio figlio ha 4 mesi e mezzo ed è allattato esclusivamente al seno. La pediatra mi ha detto che ora è il momento di iniziare lo svezzamento perché deve cominciare a essere più autonomo! Dice che 8/10 poppate al giorno sono troppe (stiamo facendo allattamento a richiesta) e dovrebbero essere al massimo quattro al giorno, ma il mio bambino sta crescendo benissimo. (Silvia)

Il tuo istinto di mamma ti ha giustamente portato a mettere in dubbio un’indicazione errata. Allattare al seno a richiesta (quindi con un numero di poppate deciso dal bambino) è il modello di alimentazione a cui bisognerebbe tendere. Ricordiamoci che l’Organizzazione mondiale della sanità e l’Unicef raccomandano l’allattamento al seno esclusivo a richiesta fino a 6 mesi di vita. E peraltro è una vecchia concezione quella per cui il bambino sarebbe meno autonomo. I dati della letteratura medica ci dicono tutt’altro. (Giulini Neri)

Riassumendo: quando cominciare, cosa dare
Lo svezzamento tendenzialmente va iniziato a sei mesi (anche se il bambino prende latte in formula). E' comunque possibile iniziare anche prima, dai quattro mesi, se il bambino mostra un particolare interesse nei confronti del cibo o cresce poco.

Dai sei mesi in avanti non esistono regole ferree sull'introduzione degli alimenti. Si può introdurre quello che si desidera (fragole, pesce, uovo, perfino mango o avocado) purché sia sano e sicuro.

Quantità e qualità degli alimenti durante lo svezzamento

  • Quali sono le quantità di alimenti da proporre al bambino durante lo svezzamento? (red)

Non c'è una risposta univoca per tutti, perché le quantità possono variare da bambino a bambino. Le indicazioni fondamentali sono due: non eccedere con le proteine, perché un eccesso di proteine nei primi mesi di vita comporta un aumento del rischio di sovrappeso e obesità in futuro, e scegliere l'olio extravergine di oliva come principale condimento (e risorsa di grassi).

Proponiamo comunque uno schema generale delle quantità dei vari alimenti, a pasto:

  • Verdura: 100 grammi
  • Olio extravergine di oliva: 10 ml
  • Cereali: 40 grammi
  • Proteine: dipende dalla fonte proteica. Importante non mischiare le varie fonti proteiche a pasto, ma proporne una sola per volta (no all'omogeneizzato di carne con aggiunta di parmigiano, per intenderci). Ecco le fonti principali, con le loro quantità: legumi secchi 30 grammi; pesce 50 grammi; carne 30 grammi; uovo 1; formaggio fresco 20 grammi; parmigiano, grana o simili 10 grammi.
  • frutta 150 grammi (Cagnoli)

  • Meglio dare omogeneizzati oppure cucinare carne e pesce freschi? (Chiara)

La scelta ha a che fare più con criteri di comodità e facilità d'utilizzo che di reale opportunità. Se c'è poco tempo per cucinare, l'omogeneizzato può essere utilizzato con tranquillità (all'inizio mezzo vasetto per volta proprio per non eccedere con le quote proteiche). Avendo tempo (e voglia) di cucinare, invece, va benissimo farlo.

In questo modo, tra l'altro, si permette al bambino di assaggiare una maggiore varietà di sapori, visto che ogni singolo pezzo di carne o pesce ha un sapore unico, mentre quello degli omogeneizzati è appunto più omogeneo. Ovviamente, cibi preparati al momento vanno sminuzzati e frullati perché il bambino possa fruirne. (Cagnoli)

  • Si può dare la carota invece della frutta a merenda a un bambino di 5 mesi? E l'avocado da quanti mesi può essere dato? (Adriana)

Carota sì, perché no?
Per l'avocado: non ci sono problemi a darlo dai sei mesi di vita, come per ogni altro alimenti. (Giulini Neri)

  • Al sesto mese mia figlia non mangia mai tutta la crema. Posso darle il latte subito dopo oppure così la invito a non completare mai il pasto? Quanto deve bere al giorno dopo la pappa? (Sabrina)

Se la bimba non finisce tutta la pappa consiglio di aspettare ad integrare con il latte: in questo modo si abituerà a distinguere bene il pasto solido da quello latteo, che hanno funzioni nutrizionali ben differenti.

Per quanto riguarda la quantità di acqua occorre tenere conto che i bambini sono in grado di autoregolarsi: occorre proporre sempre un po’ di acqua ad ogni pasto e non sarà difficile capire quanto voglia bere; il resto verrà integrato dal latte che assume durante la giornata. (Giulini Neri e Cagnoli)

  • Quanta carne e pesce a 8 mesi? (Ornella)

Essendo carne e pesce alimenti principalmente proteici, la quantità da proporre durante lo svezzamento dovrebbe essere piuttosto controllata; se parliamo di alimenti freschi, per la prima consigliamo tra i 30 e i 40 grammi per porzione, per il secondo circa 50 grammi. Se, per comodità, si preferisce utilizzare l’omogeneizzato, la porzione sarà circa la metà del vasetto. (Giulini Neri e Cagnoli)

  • Cosa posso dare per cena a mio figlio di 9 mesi, intollerante alle proteine del latte vaccino? Non ama il pesce. A pranzo prende già le proteine (Gioacchino)

Ad ogni pasto è utile fornire una fonte proteica, che principalmente si ritrova in carne, pesce, legumi, uova e formaggi. In relazione alla nota allergia alle proteine del latte vaccino, potete proporre a vostro figlio alternativamente uno degli altri alimenti, in modo da rendere la dieta più varia possibile. (Giulini Neri e Cagnoli)

Per prima cosa gli alimenti "dei grandi" devono essere resi fruibili: frullati, schiacciati o dati in pezzettini.

L'altra indicazione importante è che si tratti di cibo sano. In questo senso, la scelta dell'autosvezzamento può rappresentare un'occazione per tutta la famiglia di rimettere in equilibrio la propria alimentazione, se c'è qualcosa che non va bene. (Giulini Neri)

  • Possiamo dare alcuni principi fondamentai di sana alimentazione? (red)

  1. Le cotture devono essere semplici e sane: sì vapore, no fritti o intingoli complicati.
  2. Ampio spazio alla varietà: un bambino in crescita deve assaggiare più alimenti possibili nell'arco della settimana, mentre spesso la dieta della famiglia è molto monotona.
  3. Attenzione alle porzioni: non ci si deve aspettare che un bambino piccolo mangi le stesse quantità di fratelli più grandi.
  4. Non deve essere aggiunto sale agli alimenti, che già ne contengono naturalmente.
  5. Non deve essere neppure aggiunto zucchero agli alimenti, per non fissare la soglia di preferenza dei bambini sui cibi dolci.
  6. No miele fino ai 12 mesi di vita perché può contenere spore pericolose.
  7. No latte vaccino fino ai 12 mesi. Prima dell'anno il latte vaccino può essere preparato per le preparazioni casalinghe (tipo purè) ma non in alternativa al latte materno o formulato. (Giulini Neri)

  • La mia bambina ha 15 mesi e abbiamo fatto autosvezzamento. Io la lascio fare ma a volte sembra mangi poco: come regolarsi con la quantità? (Glenda)

Quello che sembra a noi in realtà è diverso da quello che serve davvero a un bambino per crescere. Se un bimbo sta bene, è attivo, ha una buona crescita vuol dire che si autoregola sulle quantità. (Giulini Neri)

  • Quale potrebbe essere la colazione giusta per un bambino di 14 mesi autosvezzato che rifiuta il biberon? (Jiannellia)

Che rifiuti il biberon è una cosa positiva: l'abitudine al biberon andrebbe abbandonata il prima possibile. E' un bambino grandino e può fare una colazione come i grandi: latte nella tazza, oppure uno yogurt, con una fonte ci carboidrati (fette biscottate, biscotti secchi, cereali da colazione).

(Cagnoli)

  • Potete parlare dell’argomento pezzetti di cibo, per togliere le ansie? (Veronica)

Sul web si trovano tante fonti che spiegano come tagliare gli alimenti a rischio: questa è la prima indicazione fondamentale. L'altra è quella di avere fiducia in loro, ma non lasciarli mangiare da soli... (Giulini Neri)

Dopo lo svezzamento...

Dopo l'anno l'alimentazione diventa sempre più simile a quella del bambino più grande e dell'adulto. Rimane l'indicazione di limitare la quantità proteica almeno fino ai due anni. Per il resto, può mangiare qualunque cosa, sempre nell'ambito di un'alimentazione sana e varia.

Per quanto riguarda le quantità, sarà probabilmente il bambino a dettare le sue regole: dovremmo imparare a fidarci del suo istinto, evitando di insistere troppo se non vuole mangiare. (Cagnoli)

  • Il mio bimbo di due anni comincia a mangiare meno e soprattutto non vuole la carne, che non riesce a masticare bene. È una fase? (Michela)

Sì, potrebbe esserlo. I bambini spesso alternano periodi in cui sono molto affamati (e mangiano molto) a periodi in cui mangiano meno. Questo bimbo potrebbe essere in un periodo di transizione in cui sceglie di mangiare un po' meno carne. Nel giro di qualche settimana dovrebbe rientrare nella media alla quale era abituata la mamma. Ma potrebbe anche darsi che cominci a strutturare le proprie preferenze e che la carne gli piaccia meno.

  • Siamo vegetariani: in futuro il bambino potrà avere problemi se dovesse assaggiare carne, che non ha mai mangiato prima? (Adele)

No, la probabilità che possa essere allergico è uguale a quella che avrebbe avuto introducendo la carne subito all'inizio dello svezzamento. Ovviamente, in caso di dieta vegetariana e vegana è opportuno che la famiglia abbia seguito uno svezzamento molto equilibrato, in grado di bilanciare bene le fonti proteiche vegetali e attento alle carenze eventualmente da integrare (come la vitamina B12).

(Giulini Neri)

  • Il mio piccolo è nato nella 30sima settimana e ora a 11 mesi sta benissimo, ma ha difficoltà a mangiare la pappa (anche se faccio tutto in casa) e preferisce il latte: è normale? (Daniela)

Sì, essendo nato prematuro possa avere qualche difficoltà in più ad accettare i cibi solidi. Non c'è bisogno di agitarsi se cresce bene, ma comunque bisogna continuare a tentare, perché spesso ci si arrende un po' in fretta. Non è detto che vada bene alla prima, ma neanche alla terza o alla quinta. Magari va bene alla quindicesima volta che si propone qualcosa. E se non gli piacciono le pappe si può tentare la via dell'autosvezzamento (sempre puntando su un'alimentazione sana ed equilibrata). (Giulini Neri)

  • La mia bimba di otto mesi rifiuta categoricamente frutta e yogurt e vuole solo il mio latte. Come posso fare? (Sara)

Se parliamo di merenda, può darsi che associ la poppata anche una valenza di altro genere e possiamo lasciarglielo fare, è comunque una merenda perfetta. Per quanto riguarda il rifiuto della frutta, bisogna considerare che è tantissima, difficile che venga rifiutata proprio tutta. Visto che non ci sono vincoli dettati dai rischi di allergia, si possono provare varie offerte: mela, pera, banana, fragole, mirtilli, mango e così via.

Lo yogurt ci sta che non piaccia subito, perché ha un sapore particolare: magari si può aggiungere un cucchiaino di frutta frullata (senza altri zuccheri).

  • Mio figlio di due anni non vuole più mangiare pasta o qualsiasi cosa si mangia a tavola, mangia solo omogeneizzati, oppure patatine, cioccolate e merendine varie. Cosa fare? (Danila)

Purtroppo, se introduciamo questi cibi sfiziosi (e poco sani) poi è difficile toglierli... bisognerebbe proprio evitare di proporli. C'è la tendenza a pensare "meglio le patatine che niente", ma non è così: meglio niente di un pasto poco sano.

Con calma e pazienza bisogna cercare di proporre altri cibi, più salutari e adatti a un bambino piccolo.

Quanto al ritorno alle cose omogeneizzate, può essere segnale di un periodo di difficoltà del bambino, vale la pena cercare di capire da cosa potrebbe dipendere. (Giulini Neri)

Il bambino non mastica

  • Il mio nipotino di 16mesi mangia tutto però non mastica... Come posso insegnargli a masticare? (Bianca)

A masticare non si insegna: imparerà poco alla volta, via via che gli saranno proposti alimenti per i quali è necessario masticare. Probabilmente si tratta di un bambino abituato a mangiare alimenti per i quali non era così necessario masticare. (Cagnoli)

  • Ho un bambino di 2 anni che non vuole cominciare a mangiare cibi solidi oltre a pane, pasta e biscotti. Per il resto mangia solo omogeneizzati. Come convincerlo a lasciarli?

Di nuovo, con tanta pazienza: proponendo, proponendo e continuando a proporre... (Cagnoli)

Allattamento e latte: quale e quanto?

  • Che cosa fare con l'allattamento materno durante lo svezzamento? (red)

L'ideale è proseguire l'allattamento anche durante lo svezzamento. Anzi, nel caso in cui si scelga l'autosvezzamento, in cui si lascia al bambino la libertà di assaggiare vari alimenti senza fare la classica pappa, è fondamentale che l'allattamento prosegua, perché in questi casi il latte costituisce ancora la principale fonte alimentare del bambino, che si limita appunto a fare qualche piccolo assaggio. (Giulini Neri)

  • Mio figlio a quasi 3 anni mangia tutto, ma per il pisolino pomeridiano, la merenda e la sera chiede sempre latte (prende ancora latte di proseguimento). Va bene o devo toglierlo? (Valentina)

Se il latte del pomeriggio fa parte della merenda può andare bene (e il latte di proseguimento è ok), ma il latte prima del pisolino e alla sera non rappresenta un'abitudine alimentare corretta, per sui sarebbe bene limitarlo e poco alla volta toglierlo.Questo perché si tratta di un di più rispetto ai pasti, che dovrebbero essere cinque (colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena), con il rischio di un eccesso in proteine, calorie e grassi.

(Cagnoli)

  • La mia bimba di 13 mesi al mattino beve 240 ml di latte con biscottini, poi non ne beve più per il resto della giornata (ma fa merenda con yogurt e frutta). Va bene così o dovrebbe berne di più?

Va bene così, a maggior ragione se prende altri latticini come lo yogurt per cui copre ampiamente la quota di vitamina D e calcio di cui ha bisogno.

  • Se la madre lo desidera fino a quando si può allattare esclusivamente e dopo lo svezzamento? (Giusy)

L'allattamento esclusivo è indicato fino a sei mesi. Per quanto riguarda l'allattamento dopo lo svezzamento, l'Oms dice che mamma e bambino possono continuare fino a due anni e anche oltre, se desiderano continuare questa esperienza. (Giulini Neri)

  • Allatto esclusivamente al seno e al quarto mese compiuta il pediatra vuole inserire al posto di una poppata la pappa lattea senza glutine alla frutta... è corretto? (Federica)

No, non ha alcun senso né dal punto di vista nutrizionale né come abitudine alimentare per dopo. (Giulini Neri)

  • Fino a che età si dovrebbe (potrebbe) dare il latte di proseguimento? (Rita)

Dai 12 mesi si può passare tranquillamente al latte vaccino. (Giulini Neri)

  • Ho un bimbo di 9 mesi e non riesco a fargli prendere latte, prende solo il mio seno (e solo uno dei due) e non credo ne prenda abbastanza. Mi consigliate qualche modo per introdurre il latte? (Anna)

La quota di latte materno che dai al tuo bambino ha un valore che va aldilà del mero significato nutrizionale e quindi va incoraggiata. Puoi provare ad inserire dello yogurt a colazione o a merenda se vuoi aumentare la quota di calcio. È meglio aspettare i 12 mesi, invece, per inserire il latte vaccino. (Giulini Neri)

  • Mia figlia ha smesso di prendere il mio latte a 8 mesi, ma non vuole nessun tipo di latte. Come posso sostituirlo? (Lisa)

Il latte di per sé non è strettamente necessario come alimento; l’importante è sostituirlo con analoghi che abbiano la stessa funzione nutrizionale. Il consiglio quindi è di provare con yogurt o latti fermentati da assumere a colazione o merenda. (Giulini Neri)

  • Latte materno può essere una colazione anche quando si comincia lo svezzamento? Quando si dovrebbe sostituire con altro? (Angela)

Certamente il latte materno, per chi ne abbia la possibilità, può essere utilizzato durante lo svezzamento e non solo; l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia di proseguire fino a due anni e oltre. Al mattino puoi provare anche ad integrare la colazione con un biscotto, se il tuo piccolo lo vuole, per abituarlo ad assumere anche cereali. (Giulini Neri)

Reflusso e allergie

  • Il mio bimbo di 5 mesi soffre di reflusso. Cosa devo evitare di mettere nella pappa? Le verdure danno acidità? (Silvia)

In linea di massima no, non c'è nulla da evitare. Gli alimenti più a rischio per il reflusso sono quelli controindicati anche nell'adulto come agrumi e cioccolato, ma è chiaro che non dovrebbero esserci in una pappa per bambini. Probabilmente il bambino che soffre di reflusso avrà un beneficio con l'inizio dell'alimentazione solida, quindi l'indicazione è sempre quella della varietà. (Cagnoli)

  • Mia figlia di 10 mesi è allergica alle proteine del latte vaccino. Non riesco a toglierle il seno né ad introdurre la pastina, vuole solo cose vellutate. Cosa mi consigliate? (Cristina)

Se la mamma è in condizione di farlo, conviene continuare a privilegiare l'allattamento al seno, che è protettivo nei confronti delle allergie. Ci sono comunque delle alternative, in caso di allergia alle proteine del latte vaccino, che sono le formule specifiche (idrolisati proteici, in genere però poco appetibili) e le bevande a base vegetale (latte di soia, d'avena, di riso).

Per il rifiuto della pastina si torna sul discorso di proporre gradualmente cibi che assomiglino di più a quelli dell'adulto.

Come sempre no panic e tanta, tantissima pazienza. (Cagnoli e Giulini Neri)


Sicurezza alimentare

  • È vero che il prosciutto cotto (e in generale gli insaccati) sarebbe da evitare nella fase di svezzamento e anche dopo? Katia

Più che evitare direi limitare, perché sono alimenti molto salati: non andrebbero proposti più di una volta alla settimana anche per il bambino più grande. Per i più piccoli, va considerato che sono alimenti pericolosi dal punto di vista del soffocamenti e vanno tagliati molto finemente. (Giulini Neri).

  • Quando si può introdurre l'uovo crudo (Elisa)?

L'uovo crudo è un alimento a rischio di contaminazione batterica (per esempio da salmonella). Anche per gli adulti non è propriamente indicato, ma nel loro caso si tratta della scelta consapevole di assumersi un certo rischio. Per i piccoli direi di ritardarne l'assunzione il più possibile e comunque non prima dei tre anni (Cagnoli).

  • I funghi sono da evitare fino a che età? (Fata)

Non sono un alimento fondamentale, se possiamo evitare di darli è meglio. (Giulini Neri)

Acqua e altro, cosa bere

  • Quando si può iniziare a dare camomilla e acqua a un bambino? (Chiara)

La camomilla praticamente mai: non serve e bisogna considerare che la maggior parte delle formulazioni di camomille e tisane per bambini contengono aggiunta di zucchero. Per quanto riguarda l'acqua: se c'è allattamento esclusivo (al seno o artificiale) normalmente l'acqua non serve e il bambino si idrata a sufficienza con il latte. Dopo l'introduzione di altri alimenti serve anche la supplementazione con acqua. Saremo noi a proporla, perché il bambino in genere non la chiede: non preoccupiamoci troppo se non la assume, ma ricordiamoci durante la giornata di dargliela.

Va bene anche l'acqua del rubinetto nelle zone in cui sappiamo che non ci sono problemi. Se non ci si fida va bene anche l'acqua in bottiglia.

(Cagnoli)

Le tre parole fondamentali per lo svezzamento: fiducia nel bambino, pazienza, varietà

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