Completo, divertente e adatto a tutti: l’arrampicata è uno sport che conquista spesso i più piccoli, per natura attratti dalla possibilità di utilizzare mani e piedi per scalare. Ne esistono due versioni: una outdoor, su pareti naturali di roccia, e una indoor, su strutture artificiali con appigli appositi. Quest’ultima, viene insegnata e praticata in Italia sotto l’egida della Federazione Arrampicata Sportiva Italiana (FASI) e sarà presente per la prima volta alle Olimpiadi di Tokio 2020.
Arrampicata e bambini: uno sport per tutti
“I bambini sanno già arrampicare. Lo fanno ogni giorno davanti ad un divano, alle sedie in cucina, alle sponde dei lettini e in generale dinanzi ad ogni oggetto che si trovano davanti. Salire in alto rappresenta una conquista e la prima esclamazione soddisfatta è “Ce l’ho fatta!”. Arrampicare è istintivo, e rappresenta uno schema motorio di base” spiega Cristina Cascone, allenatrice FASI esperta di arrampicata in età evolutiva. Per questo non c’è bisogno di “essere portati”, come conferma Marco Neri, vice presidente della Federazione Italiana Fitness (FIF): “L’arrampicata è una palestra per canalizzare l’energia dei più esuberanti ma anche una disciplina perfetta per dare sicurezza ai bimbi un po’introversi. L’importante è non forzare mai il bambino a fare qualcosa, ma magari portarlo a capire di cosa si tratta vedendo i coetanei all’opera”.
Arrampicata per bambini: a che età si comincia
Su Internet circolano diversi video di bimbi molto piccoli alle prese con una parete da scalare. In realtà, spiega Cristina Cascone, spesso si tratta di "figli d’arte” in un certo senso nati davanti a prese d'arrampicata, perché in generale le attività in palestra cominciano dai tre/quattro anni in su. “Per la fascia d’età compresa fra i 3 e i 5 anni ci sono dei corsi di gioco-sport che includono attività molto varie, in modo da sviluppare tutti gli schemi di movimento. La parete dev’essere solo uno dei tanti giochi che il bambino affronta”.
Fondamentale, secondo l’istruttrice è tenere gli scalatori di questa età separati dagli altri, perché devono progredire con i loro ritmi e non perdere la dimensione ludica.
Marco Neri consiglia di cominciare con l’arrampicata indoor e aspettare i 5-6 anni d’età, quando l’apparato scheletrico-muscolare ha i requisiti minimi per essere sollecitato. “Per la scalata all’aperto meglio slittare fino agli 8 anni: si prende coscienza dell’altezza e si ha un minimo di consapevolezza in più”.
Parete per arrampicata per bambini indoor e outdoor: cosa cambia?
L’arrampicata outdoor comporta un contatto con la natura più marcato, ma necessita sempre della guida di persone esperte: esistono in tutta Italia pareti scalabili sotto l’occhio vigile di professionisti, anche con coefficienti bassi di difficoltà, racconta Marco Neri.
La disciplina indoor, però, è sicuramente più adatta al primo approccio dei bambini: “Le pareti artificiali hanno appigli colorati e tondeggianti, evitando così situazioni “traumatiche” in cui il bimbo si può ferire. All’esterno l’itinerario non è definito e potrebbe disorientare gli scalatori più piccoli, ma non è detto! Ci sono piccoli esploratori con uno spirito d’avventura molto spiccato sin dalla tenerissima età”, sottolinea invece Cascone.
Arrampicata e bambini: i benefici
I vantaggi di questo sport sono tanti, illustra il vice-presidente della Federazione Italiana Fitness: “Equilibrio, mobilità e coordinazione vengono stimolati e migliorati. Così come il tono muscolare, sia del distretto superiore che inferiore”. Ma i benefici non sono solo fisici: se l’arrampicata è uno sport completo che coinvolge il corpo a 360 gradi, dai muscoli addominali alla presa delle mani, un contributo significativo è anche dato dalla sicurezza e dalla consapevolezza di sé trasmesse. “Scalare sviluppa autostima, sensibilità e competenze trasversali. Chi arrampica ha una marcia in più perché si muove in autonomia su una parete alta 20-25 metri e sperimenta da solo l’efficacia delle proprie scelte. Il feedback è immediato, visto che ogni decisione comporta un avanzamento o un errore.
Questa dinamica è molto importante per lo sviluppo dell’autostima, della capacità decisionale, del problem solving e della creatività dei bambini”, dice Cristina Cascone.
Arrampicata: pochi i rischi
Per evitare i pericoli derivanti da questa attività, è sufficiente rispettare scrupolosamente le norme, controllare le attrezzature e curare la preparazione. “L’arrampicata di per sé non presenta rischi particolari, a patto ovviamente che ci si attenga alle regole: l’imbragatura dev’essere sempre indossata in modo corretto e nodi e manovre effettuati con scrupolosa attenzione”.
Le scarpe per l'arrampicata sportiva dei bambini: come vestirli prima di salire una parete
Per arrampicare l’importante è la comodità: “Mettete ai vostri bimbi la tuta più vecchia che hanno perché è giusto possano muoversi liberamente senza doversi preoccupare di sporcare o rovinare i vestiti”, dice Cristina Cascone di FASI. L’equipaggiamento invece è fornito di solito dalla palestra: “L’unico acquisto che consiglio è quello di una scarpetta da arrampicata personale, che rispetti la morfologia del piede e si adatti alle esigenze del bambino”. Il casco non serve se si scala indoor e i costi complessivi dell’attrezzatura sono generalmente più bassi di quelli di molti altri sport. “L’imbragatura, ad esempio, costa sui 40/50 euro e può durare da 5 a 10 anni”. Un motivo in più per cominciare la scalata.