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Centri estivi e disabilità: come fare per evitare la discriminazione

di Elena Berti - 14.06.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Bambini con disabilità e centri estivi: come fare per poter iscrivere i propri figli ai summer camp senza essere discriminati

Bambini con disabilità e centri estivi

Ogni anno, a giugno, si pone la questione: come organizzare l'estate dei figli? I campi estivi sono sicuramente un'ottima soluzione, anche se spesso dispendiosa. Ma c'è un altro problema che riguarda una piccola parte dei genitori ma non per questo meno importante: bambini con disabilità e centri estivi spesso non vanno d'accordo. Come fare per evitare la discriminazione di chi ha una disabilità?

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Bambini con disabilità e centri estivi, un diritto spesso negato

I bambini con disabilità possono essere solo una minima parte, ma è una parte importante: la loro vita e quella dei loro genitori è spesso più complessa, anche soltanto a livello organizzativo, e purtroppo ogni anno, quando si arriva a giugno, si deve fare i conti con la mancanza di strutture e personale adeguati per occuparsi di chi ha una disabilità. Quella di bambini con disabilità e centri estivi è infatti una problematica che si ripete ogni anno, sollevata anche da blogger, influencer e altre voci influenti, perché spesso viene addirittura negata l'iscrizione a chi ha una disabilità, fisica o cognitiva. La spiegazione? Le strutture non sono adatte, oppure manca personale preparato. 

La denuncia arriva anche dal Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi di LEDHA - Lega per i diritti delle persone con disabilità, che sta raccogliendo numerose segnalazioni da parte di famiglie che appunto si vedono negato il diritto di iscrivere i propri figli ai campus estivi. 

Quali sono i problemi dei centri estivi per chi ha disabilità

Sempre secondo LEDHA, le segnalazioni arrivate riguardano diversi aspetti legati ai tentativi di iscrizione ai centri estivi da parte di genitori di bambini con disabilità diverse. Il primo degli ostacoli riguarda il costo dell'iscrizione, che spesso viene maggiorato proprio a causa della presenza della disabilità: pagare un sovrapprezzo, secondo gli organizzatori, sarebbe necessario per garantire un servizio adeguato (sia della struttura che del personale).

Altrettanto spesso l'iscrizione al summer camp viene negata per inadeguatezza delle strutture: inaccessibilità, barriere architettoniche, insomma, non c'è spazio per chi ha determinate disabilità. Nel caso di disabilità cognitive, l'iscrizione viene a volte negata per la mancanza di personale che può dedicarsi al bambino. Altre volte vengono proposte soluzioni di orari ridotti o di inserimento in gruppi di soli bambini con disabilità. 

Come proteggersi dalle discriminazioni

Il sito disabili.com fornisce i consigli per tutelarsi nel caso si voglia iscrivere il proprio figlio con disabilità a un centro estivo e l'iscrizione venga ostacolata. Come ricordano, negare la partecipazione di una persona a un'attività in base alla propria disabilità significa discriminare. Non è compito dei genitori trovare soluzioni o pagare un sovrapprezzo, ma di chi organizza il centro estivo garantire la possibilità di partecipazione anche ai bambini con disabilità. Sul sito di LEDHA si può trovare una scheda legale che i genitori possono utilizzare per far valere i propri diritti, rivolgendosi agli enti pubblici o privati che erogano il servizio di centro estivo. 

Avere una disabilità, sia essa cognitiva o fisica, non deve in nessun modo negare la possibilità di partecipare a un centro estivo, fondamentale non solo per l'organizzazione dei genitori, ma anche per il benessere di bambini e bambine. Le barriere architettoniche e la mancanza di personale preparato sono i principali motivi per cui l'iscrizione viene spesso negata o per cui viene chiesto un sovrapprezzo: se fosse il vostro caso, rivolgetevi a LEDHA e fate valere i vostri diritti. 

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