Cloro, può far male ai bambini?
Particolarmente amate d'estate, ma in diversi casi frequentate anche d'inverno, sono le piscine. Ma come tutti sappiamo, la loro acqua contiene una sostanza chimica, il cloro, che ha lo scopo di disinfettare e sterilizzare l'acqua e la piscina stessa. Viene perciò spontaneo chiedersi: il cloro può far male ai bambini? Scopriamo insieme cosa dicono gli studi condotti fino a questo momento.
È vero che il cloro può far male ai bambini?
Prima di scoprire se il cloro può far male ai bambini è bene essere a conoscenza del fatto che questo prodotto chimico viene utilizzato seguendo delle regole precise, disposte dall'Autorità Sanitaria.
Detto questo la risposta sì: come tutte le cose della vita, se se ne abusa - e quindi si fanno troppi bagni ed estremamente prolungati - sembrerebbe vero che il cloro può far male ai bambini.
Ad affermare quanto appena detto è una una revisione di tutta la letteratura scientifica coordinata dal professor Eugenio Baraldi del Dipartimento di Pediatria dell'Università di Padova e pubblicata sulla prestigiosa rivista americana Pediatric Pulmonology.
Nell'articolo si può infatti leggere che una frequentazione eccessiva delle piscine - soprattutto nei bambini molto piccoli - potrebbe aumentare il rischio di sviluppare l'asma.
Anche se, ed è giusto ricordarlo, diversi studi scientifici suggeriscono che un programma di nuoto per bambini asmatici può migliorare alcuni parametri della malattia e la gravità dell'asma, ne è un esempio lo studio di J.S. Wang.
Ciò significa che sì, il cloro può far male ai bambini ma solo ed esclusivamente se si fa un uso eccessivo delle piscine - e poi non sempre - o se si è allergici a questa sostanza. In caso contrario, il cloro non è assolutamente un problema per la loro salute.
Se usato in quantità moderate, il cloro della piscina non crea danni per la salute.
Ciò non toglie che alcuni potrebbero risultare allergici e sviluppare delle reazioni a questa sostanza.
I bambini allergici al cloro, in genere, presentano i seguenti sintomi:
- sfoghi e prurito sulla pelle;
- occhi irritati e lacrimazione eccessiva;
- respiro difficoltoso;
- tosse, starnuti e naso chiuso.
Condizioni che possono presentarsi tutte insieme oppure separatamente. Nella maggior parte dei casi passano dopo un po' di tempo (a patto che si stia lontani dal cloro). Tuttavia, è sempre fondamentale parlare con il proprio medico.
Quando e quanto portare in piscina i bambini
Abbiamo perciò chiarito che è vero che il cloro può far male ai bambini, ma che se non si esagera è totalmente innocuo e anzi, come tutti sappiamo l'attività natatoria è fonte di moltissimi benefici per i nostri figli.
A non correre alcun tipo di rischio con il cloro, infatti, sono i bambini che frequentano le piscine una o due volte la settimana.
Se la frequenza sale a 4 o 5 volte, precisa Berardi nel suo articolo, potrebbe capitare che si alteri l'equilibrio biologico delle loro vie aeree. Una condizione che sfortunatamente potrebbe favorire la comparsa di sintomi simili all'asma.
Sarebbe molto meglio, tra le altre cose, evitare di portare in piscina i bambini di età inferiore ai 2-3 anni. In più, è sempre bene ricordare che molto delle problematiche legate al cloro dipendono spesso dalla quantità dello stesso: in Germania, per esempio, fino a questo momento non si è riscontrata alcuna corrispondenza tra frequentazioni di piscine e sviluppo di asma. Il motivo di tutto ciò è molto semplice: il cloro viene utilizzato in percentuale minore rispetto ad altri Paesi, tra cui il nostro.
In conclusione, il cloro può far male ai bambini ma la verità è che, se non si esagera con l'esposizione a questa sostanza, i nostri figli possono solo ottenere benefici dal nuoto.
FONTI
Swimming Pool, Respiratory Health, and Childhood Asthma: Should We Change Our Beliefs
The effects of a swimming intervention for children with asthma