di Anna Biviati-Smith, logopedista
I consigli della logopedista Anna Biavati-Smith
Come possiamo aiutare il nostro piccolo a sviluppare le sue capacità comunicative? Parlare al bambino fin dai primi istanti di vita, mettersi al suo livello, usare un linguaggio semplice e ripetitivo, sono alcuni dei consigli per aiutare il piccolo a sviluppare il linguaggio. Ecco a seguire i preziosi consigli della consulente scientifica del progetto "Senti come parlo" di Quid+, la logopedista pediatrica Anna Biavati-Smith.
1 - Parlare al bambino fin dai primi istanti di vita.
È la prima regola per insegnare al bambino il linguaggio! Parliamogli fin dai primi istanti, in tutti momenti della vita: quando, per esempio, facciamo il bagnetto, quando gli diamo da mangiare, quando lo vestiamo… parliamo di quello che stiamo facendo e quello che stiamo per fare, raccontiamo anche quello che vediamo intorno a noi.
Possiamo anche cantare e utilizzare un tono di voce che attiri l'attenzione del bambino. Quando incomincia a muovere la bocca e a fare alcuni suoni ripetete gli stessi suoni e fate finta di avere una conversazione.
2 - Utilizzare sempre un linguaggio semplice, ripetitivo e una pronuncia chiara
In base all'età del bambino è importante usare il numero di paroline che riesce a dire: se, ad esempio, il bambino è neonato prediligiamo le onomatopee; quando inizia a fare dei piccoli suoni ripetiamo i suoni che produce e lo stesso vale quando dice una parolina. Ricordiamoci di non bombardare il nostro bambino con frasi troppo lunghe perché per lui sarà più difficile assimilare e ripetere quello che stiamo dicendo.
Non utilizziamo un linguaggio "bambinesco" perché è importante dare al bambino un modello accurato del parlato.
3 - Nominare gli oggetti che si utilizzano dando al bambino la scelta
È importante per insegnare al bambino nuove parole: possiamo nominare le parti del corpo o gli oggetti coinvolti nelle azioni che stiamo svolgendo, verbalizzando passo per passo quello che stiamo facendo. Ricordiamoci di utilizzare un linguaggio semplice ma sempre in espansione.
È anche importante dare al bambino una scelta ed evitare di fare domande che richiedono soltanto il sì e no: in qualsiasi momento della giornata possiamo chiedere, ad esempio:
- "vuoi la mela o la pera?",
- "vuoi le scarpe o le calze?":
in questo modo il bambino è obbligato a utilizzare una parola piuttosto che indicare o rispondere semplicemente sì o no.
4 - Fare attenzione quando il bimbo tenta di parlare, lasciargli il tempo di trovare i suoni o le parole
I bambini imparano a comunicare se hanno la necessità di farlo: se noi parliamo al posto loro e diciamo le parole per loro, non avranno bisogno di imparare a pronunciarle per conto loro!
5 - Insegnare al bambino ad imitare prima dal gioco, poi i suoni e poi le parole
L'imitazione è una fase molto importante per imparare a parlare. Per insegnare al nostro bambino a imitarci, dobbiamo prima di tutto essere noi a imitarlo: ripetiamo i suoi gesti durante il gioco, le sue espressioni del volto, i suoni che emette, insegniamo al bambino a fare quello che faciamo come per esempio battere le mani o giocare a fare cucù.
6 - Mettiamoci al suo livello
"Mettiamoci al suo livello": quando giochiamo o parliamo con lui, abbassiamoci mettendoci alla sua altezza in modo che possa assimilare tutto ciò che diciamo ma anche come si muove il nostro viso e il nostro corpo quando emettiamo suoni o quando comunichiamo.
"Senti come parlo", storie illustrate e giochi
Per guidare i bambini da 1 a 3 anni verso la scoperta delle loro primissime parole, Quid+ (www.quid-plus.com), la linea editoriale dedicata ai bambini nella fascia d'età 0-7 anni firmata da Gribaudo, parte del Gruppo Feltrinelli, ha ideato il kit didattico "Senti come parlo".
Il libro, a cura dell'autrice Barbara Franco e con la consulenza della logopedista pediatrica Anna Biavati – Smith, è corredato da 32 carte dei suoni e arricchito dalle illustrazioni di Valentina Fontana.