Educare i bambini alla pace: la pace spiegata ai bambini
Il 21 settembre si celebra la Giornata Internazionale della pace, ed è l'occasione giusta per educare i bambini alla pace e sensibilizzarli al tema. Parlare di pace è importante perché oggigiorno, in molte zone del mondo, i conflitti sono drammaticamente attuali. Alcune volte i genitori tendono a proteggere i bambini non esponendoli alle notizie più crude, ma se da una parte è giusto non guardare il telegiornale con bambini molto piccoli, un tema importante come quello della pace può essere affrontato fin da subito, affinché i bambini capiscano che credere nella pace rappresenta un valore importante della loro crescita. Ci sono diversi modi per spiegare ai figli cosa significa pace e perché è importante credere in un valore fondamentale nella vita di ognuno di noi, che riguarda tanti bambini nel mondo, che non solo rischiano la vita ogni giorno, ma perdono anche familiari, la propria casa e sono costretti a scappare per sfuggire alla guerra.
Consigli per educare i bambini alla pace
I bambini capiscono più di quel crediamo e per questo mootivo è importante spiegare loro perché la guerra è sbagliata e perché, nel mondo, alcuni bambini sono meno fortunati di loro. Come spiegare la pace ai bambini? Ecco alcuni consigli:
- Fai spazio alla pace in casa. La pace esteriore inizia con la pace interiore. Bambini e adulti hanno bisogno di luoghi speciali che diano loro un senso di pace e che possano fungere da rifugio tranquillo nei momenti in cui si è tristi o arrabbiati. Potrebbe essere una stanza o solo un angolo della casa, in cui possiamo rifugiarci per riflettere o per calmarci.
- Trova la pace nella natura. Spegni la televisione e il computer ed esci. Porta i bambini a fare una passeggiata e lascia che esplorino la natura a modo loro. La bellezza della natura è un balsamo per l'anima.
- Trova il tempo per il gioco creativo. I bambini piccoli hanno bisogno di tempo per il gioco creativo: riduce l'aggressività e aumenta l'empatia nei bambini. Scegli con cura i giocattoli per i bambini, evitando quelli che incoraggiano la violenza.
- Coinvolgi la manualità e il cuore dei bambini. I bambini piccoli hanno bisogno di un'esperienza diretta e pratica del dare. Amano creare cose, piccole e grandi (disegni, decorazioni, biscotti o pane) da regalare alla famiglia o agli amici.
- Crea una "fondazione familiare". Crea una banca fatta in casa per le donazioni: una fondazione familiare in miniatura. Genitori, figli e amici possono mettere soldi in banca. I bambini possono lasciare una parte dei loro risparmi. Scegliete insieme un ente di beneficenza, che abbia un significato personale soprattutto per i bambini, a cui donare.
- Sostieni l'educazione alla pace a scuola. Esorta la tua scuola a stabilire o rafforzare programmi di educazione alla pace e risoluzione dei conflitti. Incoraggia i ragazzi più grandi a studiare la realtà dei conflitti nel mondo, osservandola da più prospettive. Impareranno che ogni conflitto ha molti livelli e che per costruire la pace bisogna lavorare rispettosamente su più fronti.
- Affronta le esigenze locali. Aiuta i bambini a sentirsi a proprio agio con le persone della tua comunità che hanno bisogno di aiuto: gli anziani, i disabili, i poveri. A partire dalla scuola media, gli studenti traggono enormi benefici dal lavoro in ospedali, mense per i poveri, rifugi per animali ecc.
Attività didattiche da fare a scuola
"La pace oltre la guerra" è il titolo della guida per insegnanti per svolgere attività didattiche con i propri studenti sul tema della pace e della guerra.
Ecco alcuni percorsi didattici che troverete in questa guida per promuovere l'educazione alla pace.
- Per la scuola primaria:
"Le parole della pace e della guerra"
La classe si dispone in cerchio e viene divisa in gruppi. Al centro del cerchio vengono posti tre cartelloni con le scritte "guerra", "pace", "conflitto". A turno, i bambini di ciascun gruppo scrivono sul cartellone di riferimento più parole possibili che ritengono collegate a questi concetti. Al termine del brainstorming la classe legge le parole emerse, ponendo attenzione a quelle che si ripetono, quelle più interessanti, quelle in contrasto tra loro. Ogni gruppo prova a creare una definizione dei tre concetti: guerra, conflitto e pace. Per la definizione possono essere usate, oltre alle parole, anche immagini, disegni o quanto di più creativo venga in mente ai bambini. - Per la scuola secondaria di primo grado:
"Role playing sui diritti"
Proponi, ad ogni studente, di disegnare la sagoma della propria mano su un foglio. In gruppo, a partire dalla lettura della CRC (Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza semplificata), ognuno dovrà scegliere cinque diritti tra quelli che sente più importanti e scriverli sulla sagoma. Ad ogni studente viene poi consegnato un biglietto con ruoli di persone, militari o civili, coinvolte all'interno di una situazione di conflitto. Chiedi di pensare a quali diritti, tra quelli che hanno scritto sulla propria mano, sono negati alla persona in cui si stanno immedesimando. Divisi in gruppi, i partecipanti dovranno ragionare su questi aspetti, come se li vivessero in prima persona: quali sono i diritti che mi sono stati negati? Quali aspetti della quotidianità sono sconvolti? In plenaria, si abbandona il "ruolo" e si condivide il lavoro. - Per la scuola secondaria di secondo grado:
"Teatro forum"
Un gruppo di studenti viene invitato a rappresentare una breve scena che espone una situazione di oppressione presente nei Paesi in conflitto. Un facilitatore, invita gli spett-attori ad entrare in scena per sostituire, rappresentandolo, il protagonista o i suoi alleati, proponendo strategie e ipotesi di soluzione per migliorare la situazione di partenza. Colui che interverrà in scena lo farà sia fisicamente che teatralmente e sarà quindi spinto ad entrare in relazione con tutto il contesto costruito e non semplicemente ad esprimere ad alta voce la sua visione e la sua idea. Successivamente, si verifica la credibilità dell'azione proposta, sviluppando un dibattito partecipativo animato tra attori, facilitatore e spettatori. La richiesta è quella di trasformare in atto ciò che si desidera dire tentando di rispettare al massimo la volontà e la caratterizzazione del personaggio che si è sostituito. Gli altri attori in scena, allo stesso modo, devono mantenere le loro caratterizzazioni principali e interagire con il nuovo spett-attore.
Per approfondire l'argomento, su Arcipelago Educativo trovate percorsi didattici, attività e risorse educative per affrontare a scuola e nei contesti educativi il tema della guerra e della pace.
Filastrocche per la pace
Ecco alcune filastrocche dell'autore Mimmo Mòllica per sensibilizzare sul tema della "pace globale", poiché tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere nel promuovere la pace.
«Filastrocca della pace viva»
Meglio una pace pure cattiva
anziché guerra ch'è distruttiva,
anziché un mondo violento e ostile,
un mondo in armi, detto civile.
La pace in terra è il più bel sogno
di cui ciascuno sente il bisogno,
pace, abbondanza, felicità,
vorrei che il sogno fosse realtà.
Mettiamo al bando bombe e pistole
meglio parlarsi con le… parole,
meglio giustizia, pace e lavoro
meglio delle armi, meglio dell'oro.
Vola colomba oltre la riva,
dimmi la pace è morta o è viva?
Bianca colomba volò lontano,
oltre l'oceano e l'altopiano,
portò nel becco foglie d'oliva
per dire al mondo: «La pace è viva»,
per dire al mondo: «La pace evviva!»
«Filastrocca della Pace»
La pace fa molto rumore,
è frastuono che piace
e dà il batticuore
ad ogni seguace.
È un fragore assordante,
una bomba che esplode
sul mondo arrogante,
violento e rapace.
La pace si indigna e non tace,
è una voce di bimbo che grida
"è scoppiata, è scoppiata la pace".
È conquista, è vittoria, è una sfida,
l'invenzione geniale più audace
perché il mondo, tranquillo sorrida.
La pace è la casa di tutti,
e di tutti, d'ognuno è la pace:
è una pianta che dà molti frutti,
è una quercia possente e tenace.
È la guerra che semina lutti,
ma chi semina su questa terra
tanti semi di pace sincera
farà di ogni lembo una serra
e ogni giorno sarà primavera.
La pace non è solo un diritto,
ma un impegno costante, un dovere;
non è un posto trovato in affitto,
ma un immenso, agognato piacere.
Certo, è assai faticoso il tragitto,
ma è la cosa più bella che possa accadere.
Se la pace si potesse comprare
sarebbe un fantastico affare:
tu dai pace alla Terra e stabilità,
io do pace fraterna e ti do libertà.
Ma la pace non è in vendita sai
e acquistarla non potremo mai,
possiamo cercarla noi insieme però
e un metodo adatto io forse ce l'ho.
Seduti su una nuvola bianca
abbattiamo steccati e confini:
tutto il mondo sarà zona franca,
noi saremo soltanto inquilini
del Pianeta che Lui ci ha donato,
amici sinceri, fratelli e cugini,
sarò il nuovo fratello adottato,
eterni compagni di gioco e bambini,
saremo i figli di un mondo rinato.
Ama tutti, non far male a nessuno,
non c'è pace se non c'è libertà,
non saremo mai in pace se ognuno,
del mondo, non lotta le sue atrocità.
Tieni a bada ogni giorno i tuoi vizi
e stai in pace con i tuoi vicini,
non avere giammai pregiudizi,
siamo autori dei nostri destini,
dobbiam farci di pace fautori
perché il nuovo anno ci trovi migliori.
Diciam pace ogni giorno,
ripudiamo la guerra
e vedremo d'intorno
rifiorire la terra.
La pace non solo si sogna,
potrà diventare realtà,
ma per custodirla bisogna
sognarla con gran volontà.
L'umanità ponga fine alla guerra,
a discordie ed atrocità,
se il mondo ferisce ed atterra
può porre fine all'umanità.
Pace non vuol dire soltanto
fermar le guerre e le ostilità
che danno il dolore ed il pianto,
bisogna fermare l'immoralità.
La pace non è mai un sovrappiù
e un trattato di pace
puoi siglarlo anche tu:
basta dire "ne sono capace
e di far la pace non smetterò più".
"Ti prometto con tutto il mio cuore
di donarti la mia gioventù,
cancelliamo ogni antico rancore
e sfatiamo qualunque tabù,
io sarò il tuo fantastico amico
e per me fantastico sarai pure tu".
«Filastrocca dello sport e della pace»
Se ogni dittatore della Terra,
anziché incaponirsi a fare guerra,
pensasse a fare sport come i bambini
non si commetterebbero abomini.
In gara puoi avere vinto oppure perso,
ma vinci sempre, vinci l'universo,
la guerra è sempre il male, una iattura,
lo sport sicuramente ne è la cura.
Lo sport apre la strada al buonumore
e chi più si diverte è il vincitore,
correndo, anche se stanco, io mi esprimo,
pure se son secondo, sono primo.
Lo sport è gioco, impegno e movimento,
sviluppo, libertà, divertimento,
ogni bambino vince ansie e timori
i dubbi dell'infanzia e i batticuori.
E non importa se non hai l'età
lo sport non è solo agilità,
bambini, nonni, anziani e genitori
sono ottimi compagni e giocatori,
chi non pratica sport avrà perduto
l'età dell'oro che non ha vissuto.
Lo sport è vita e può cambiare il mondo,
che non vuol dire non sarà più tondo,
vuol dire sarà l'arma più efficace
per dire «no alla guerra» e «sì alla pace».
Fonti