La danza delle carte
Questo gioco è l’ideale per rompere il ghiaccio tra gli invitati all’inizio della festa, soprattutto nel caso dei più piccoli che potrebbero avere improvvisi attacchi di timidezza (ehm, maschi, femmine, amichetti non identificati…). Allora, mettete in cerchio un numero di sedie sufficienti per i presenti e consegnate a tutti un carta da gioco. Scegliete anche una compilation musicale adatta a rallegrare l’atmosfera. A questo punto, a voi tocca estrarre una carta dal mazzo e mostrarla: il giocatore che ne ha una tra le mani dello stesso segno, non importa il numero, deve spostarsi sulla sedia alla sua destra. E se il posto è occupato, il concorrente è obbligato e sedersi sulle ginocchia dell’amico vicino e chi sta sotto non può muoversi anche qualora esca una carta col segno giusto… Così si formano lunghe, e traballanti, file di bambini in equilibrio! Vince chi riesce per primo a completare tutto il giro delle sedie tornando ad accomodarsi al suo posto iniziale.
Il memo-bicchierino
Raccogliete una decina di coppie di oggetti identici, abbastanza piccoli da poterli nascondere sotto un bicchierino di carta capovolto. Qualche idea? Due bottoni, due monete, due zollette di zucchero, due smarties, due pezzi di mela, due soldatini… E, naturalmente, mettete ogni singolo pezzo sotto un bicchiere mentre i bambini guardano. Con un’aria da grande prestigiatore, iniziate poi a spostare i bicchieri in modo piuttosto veloce (ed elegante, se vi riesce). A questo punto, ogni ragazzino, a turno, deve provare ad alzare due bicchieri cercando gli oggetti uguali. Quando li trova, può tenerli (e mangiarli se sono commestibili!) rimettendo, però, in campo i bicchieri vuoti, altrimenti la sfida diventa troppo facile. Vince, alla fine, questo classico gioco di memoria chi ha individuato più coppie. Se gli invitati sono nella fase in cui non aprono bocca con i compagni dell’altro sesso, formate due squadre, maschi e femmine, ed eleggete un “capitano/a” che parli a nome di tutti a ogni valzer dei bicchierini.
Cane, gatto o elefante?
Sfoggio di abilità manuale e spirito di competizione, in genere, mettono d’accordo e divertono maschi e femmine in questa fascia d’età. In un cestino, infilate dei foglietti dove avrete scritto nomi di animali (non troppo complicati!) che i ragazzini potranno pescare. Ogni invitato, infatti, una volta preso il suo pezzetto di carta, senza farlo vedere agli amici, dovrà realizzare l’animale indicato con il pongo (il didò o quello che preferite). Stabilite un tempo massimo di 5-8 minuti per il lavoro e poi, a turno, invitate i giovani scultori a mostrare la loro opera ai compagni che devono identificarla. Per aiutare gli amici, l’autore può rispondere a delle domande: attenzione, non imbrogliamo, solo una a testa! Un’ultima cosa, se avete tempo, e siete delle “puriste”, al posto dei vari tipi di pongo, potete preparare voi la pasta di sale, vi lasciamo la nostra ricetta.
Pasta di sale
200 ml o una tazza di acqua
125 gr farina o una tazza farina
150 gr sale o mezza tazza sale (per miglior impasto si può frullare il sale per farlo diventare tipo zucchero a velo)
2 cucchiai di bicarbonato
2 cucchiai di olio da cucina
qualche goccia colorante per alimenti
una goccia essenza vaniglia
Parole nel cappello
Prendete tanti foglietti, distribuitene una decina a ogni giocatore e invitateli a scrivere una parola su ciascun biglietto, e poi a metterli, ripiegati, in un cappello. Se non l’avete, può andare bene anche un cestino (o il porta-pane).
A coppie o a squadre, il membro di ogni gruppo, per una tornata di un minuto, deve pescare dal cappello e inventare frasi che riguardano la parola estratta senza mai nominarla. Può ricorrere anche a rumori e gesti per aiutare i compagni di squadra a indovinare di che parola si tratta. Scopo del gioco è far azzeccare, nei sessanta secondi previsti, quante più parole possibili, prima di passare il cappello agli avversari. Se i membri della squadra di appartenenza non riescono a capire un termine, il “capitano” deve rimettere a posto il pezzetto di carta tenendo la bocca ben chiusa. E nel caso in cui nella foga della gara, dovesse pronunciare la parola scritta mentre tenta di spiegarla, il turno passa subito all’altro gruppo. Quando il cappello è vuoto, si contano i bigliettini di ogni squadra: si aggiudica la vittoria chi ne ha di più.
Centro segreto
Per questo gioco, che potrebbe risultare più gradito ai maschietti, servono due barattoli, tipo quelli in metallo del caffé, e una ventina di sassolini. Dividete i presenti in squadre e consegnate a ognuna lo stesso numero di sassi. In modo perfettamente speculare, disponete i contenitori e stabilite il punto per effettuare i lanci, alla stessa distanza per ogni gruppo. Che dovrà provare a fare centro, a turno tra i compagni, voltando le spalle agli avversari. Durante i tiri, l’altra squadra, che ovviamente non può assolutamente sbirciare, deve cercare di contare quanti sono i reali centri. Quanti sassi sono finiti nel barattolo? Ci vogliono silenzio e concentrazione per capirlo! Alla fine, vince, quindi, la squadra che riporta correttamente il numero di lanci fortunati dell’altra (e non chi fa più centri).
Il gioco dei mattoncini
Prima della festa, riempite diversi sacchetti di mattoncini colorati. Ogni sacchetto deve contenere lo stesso numero di mattoncini, che devono anche avere le stesse forme. Poi pensate a che cosa si potrebbe costruire con quei mattoncini e scrivete le vostre idee su dei foglietti che piegherete e custodirete fino al momento del gioco. Il giorno della festa, formate delle squadre di almeno due giocatori e consegnate a ognuna il sacchetto di mattoncini. Poi estraete un foglietto e leggetelo ad alta voce; per esempio potrebbe esserci scritto "razzo". Allora ogni squadra dovrà cercare di costruire un razzo. Quando ogni squadra avrà finito, mostrate i razzi costruiti e votate il migliore.
Inventare storie
Scrivete su un foglio le prime tre parole di una storia, ad esempio "Max era seduto". Poi passatelo a chi è alla vostra sinistra. L'invitato leggerà le prime tre parole e proseguirà la storia scrivendo a sua volta altre tre parole. Proseguite così finché non avrete scritto varie frasi che andranno a formare una storia vera e propria.
Più giocatori possono cominciare una storia contemporaneamente e passarla al loro vicino. Alla fine sarà divertente leggere tutte le storie ad alta voce. Per rendere più competitivo il gioco, potete dividere gli invitati in squadre e dare loro lo stesso inizio di storia. Vincerà la squadra la cui storia sarà più apprezzata dal festeggiato.