Birilli a bocce quadrate
Bocce costruite con blocchi di legno sui cui lati sono inchiodati pezzi di tappo di sughero: sono questi rudimentali attrezzi i protagonisti di un gioco parente strettissimo del bowling, importato dall’Austria e conosciuto anche altrove dalla metà del ’200. Si tratta dei birilli a bocce quadre che si giocavano in due o a coppie di giocatori. Bisognava tirare tre volte a testa le bocce quadre e far cadere il maggior numero di birilli (bottiglie o tavole di legno su un piedistallo). Ogni birillo caduto valeva un punto e il vincitore era quello che al termine di 5 serie di lanci aveva totalizzato più punti.
Parenti. I giochi coi birilli riuniscono ogni anno a Brest, in Francia, le più grandi scuole internazionali che si sfidano in torneo. Ma anche in Italia continua la tradizione: a Monforte San Giorgio (Me) si pratica ancora il gioco della carrara (dove si gareggia a squadre con una boccia di legno e nove birilli) e quello del birillo parato (dove non c’è la boccia ma solo due birilli: se ne lancia uno cercando di abbattere l’altro, messo in piedi a una certa distanza).
Autori: Manuela Maria Campanelli e Anita Rubini
(Articolo tratto da Focus Storia, n. 22 - Agosto 2008, www.focusstoria.it)
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