La lippa
“El pendolo” a Trieste, “la rella” a Milano, “a ciremela” a Torino, “nizza” a Roma, “mazza e pivezo” a Napoli, “s-ciànco” a Verona e “a manciugghia” a Palermo: sono alcuni nomi dialettali del popolare e antico gioco della lippa, di cui il Petrie museum di Londra conserva alcuni reperti egizi risalenti a 3.700 anni fa. Per giocare si doveva sacrificare un manico di scopa o un qualsiasi bastone di legno: per costruire la lippa si tagliava un pezzo lungo 10 cm a cui si aguzzavano le estremità, mentre altri 40 cm venivano destinati alla mazza. Con quest’ultima si colpiva una delle due punte della lippa appoggiata a terra in modo da farla saltare: quando era a mezz’aria la si colpiva di nuovo. Vinceva chi la lanciava più lontano.
In palio. Chi vuole imparare i segreti di questo gioco, oggi incluso nella lista della Federazione italiana giochi e sport tradizionali, può andare a Mede Lomellina (Pv) dove ogni anno, la seconda domenica di settembre, si svolge il Palio “d’la ciaramela” (la lippa, questa volta in dialetto pavese).
Autori: Manuela Maria Campanelli e Anita Rubini
(Articolo tratto da Focus Storia, n. 22 - Agosto 2008, www.focusstoria.it)
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