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Gioco per bambini dai 4 anni: come creare un'opera d'arte con materiale di riciclo

di Marzia Rubega - 03.03.2015 - Scrivici

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Fonte: credit Muba, foto di Alice Cagna
Con un pizzico di organizzazione, anche a casa è possibile proporre un'attività/lavoretto ispirato a un laboratorio del Muba, il museo per bambini di Milano, che si basa sulla filosofia pedagogica Reggio Emilia Approach

In questo articolo

Creare un'opera d'arte tridimensionale, usando piccoli oggetti dello stesso tipo su una superficie piana delimitata.

Durante un pomeriggio di pioggia, anche a casa è possibile organizzare un laboratorio, ispirato allo stile pedagogico di Remida, il centro basato sulla filosofia Reggio Emilia Approach del Museo dei Bambini di Milano, Muba (www.muba.it).

Età indicativa

Età indicativa/consigliata per l'attività: da 4 anni

Scopo dell'attività

Scopo dell'attività: allenare la motricità fine, sviluppare la concentrazione e la capacità di focalizzarsi su un progetto, imparare a scegliere e catalogare, liberare l'immaginazione e la creatività

Che cosa serve:

un cartoncino colorato a tinta unita, (in alternativa: il fondo tondo di una torta, un foglio di sughero, o una cornice di legno tipo quelle di Ikea); una raccolta, ampia e variegata, di piccoli oggetti della stessa categoria di colori e dimensioni diverse. Per esempio, tappini in plastica colorati, mattoncini di Lego, o materiali naturali, tipo pigne, legnetti, foglie secche, ecc.


Come si fa:

Per la base del progetto è importante scegliere un supporto piatto, dove il bimbo appoggerà gli oggetti per dare vita al suo quadro in 3D. Può essere un semplice cartoncino, il fondo tondo di una torta o una cornice di legno, a scelta, in base a quanto si trova in casa, vanno più che bene.

Ci si può sistemare per terra o su un tavolo: tutto il progetto deve essere sviluppato in piano orizzontale perché gli oggetti non vengono incollati.

“L'idea è quella di dare al bambino un confine spaziale per il suo lavoro, per esempio il bordo del cartoncino. Tuttavia, se dovesse superarlo, disponendo degli oggetti al di fuori della sua 'tela', non è un problema. In questo caso, gli elementi della composizione oltre i limiti diventano parte di un'opera più grande,” spiega Alice Cagna, educatrice del Muba.

Per proporre l'attività, una volta scelto il supporto, occorre mettere a disposizione del bimbo una ricca di selezione di piccoli oggetti della stessa categoria. Meglio non mescolarli. “La resa artistica con un solo tipo di materiale, artificiale o naturale non importa, è molto migliore e numerosi studi lo dimostrano. Varietà, serialità e quantità sono le parole chiave. E' importante rispettare i canoni estetici. E poi, è sufficiente proporre l'attività, per esempio, una volta con materiali naturali e un'altra con pezzetti di Lego”.

Come invitare il bambino a creare?

Il genitore dovrebbe dirgli: “Proviamo a disegnare in modo diverso, usando questi piccoli oggetti invece dei colori?”

Fondamentale è anche spiegare al bambino che è libero di disporre tutto come vuole all'interno del suo spazio, per esempio, il cartoncino, secondo la sua fantasia. Quanto al ruolo dell'adulto, dovrebbe essere presente ma non invadente, lasciando esprimere il bimbo senza influenzarlo. Anzi anche il genitore potrebbe creare la sua opera.


Inoltre potrebbe chiedere, ogni tanto, al bambino che lavora di raccontargli cosa sta facendo e cosa si nasconde dietro le sue scelte. “E' anche importante rispettare i tempi e i silenzi di ogni bimbo. A volte, quando fanno queste composizioni sono concentrati e stanno zitti perché costruiscono una storia. Dietro ogni quadro, infatti, c'è sempre una storia simbolizzata dall'immagine”.

Tra l'altro, il fatto di creare un 'disegno' tridimensionale con gli oggetti assume per il bambino il valore di una sorta di scenografia, all'interno del quale inventare nuovi mondi. “In genere, solo nel momento dell'azione, proprio perché la storia nasce in modo molto spontaneo, il bimbo può raccontare cosa c'è dietro a chi lo chiede”, spiega Alice Cagna.

Quando l'opera è stata creata, si può fare una foto dell'opera d'arte tridimensionale e stamparla per tornare alla dimensione bidimensionale, quella cioè dei quadri che si possono appendere in verticale.


La composizione in 3D senza colla, insomma, non scompare anche se non si può spostare e nasce per stare su un piano orizzontale.

Suggeriamo di “attaccare gli scatti di ogni lavoro al muro come in una piccola mostra o preparare un catalogo d'autore, utilizzando un raccoglitore”, conclude l'educatrice del Muba.

(Consulenza: Alice Cagna, educatrice del Muba)

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Aggiornato il 13.05.2015

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