Bambole, trenini, automobiline. Sono questi i giochi preferiti dai bambini italiani. La tradizione, dunque, batte la playstation. I videogame, infatti, vengono solo in seconda battuta. A dirlo è l'Istat nell’indagine "La vita quotidiana di bambini e ragazzi", presentata ieri, da cui emerge anche un aumento del numero delle ore di gioco con i papà. In testa alla graduatoria dei giochi preferiti dai bambini da tre a cinque anni si trovano le bambole per le femmine (85,6%) e le automobiline, i trenini e simili per i maschi (76,1%). Nel caso delle femminucce i videogiochi arrivano solo al quindicesimo posto tra le preferenze. Per i maschi sono al decimo.
Per quanto riguarda i bambini da sei a dieci anni, la graduatoria dei maschi vede al primo posto giocare a pallone (72,9%), seguito da videogiochi (70,4%), giochi di movimento (51,2%). L'interesse delle bambine invece è rivolto ancora alle bambole (73%), a disegnare (72,3%), ai giochi di movimento (62,5%). la playstation è al quinto posto.
La casa è il luogo di gioco privilegiato, seguono cortili, oratorio, campi e prati. Di solito i bimbi giocano con gli amici ma anche con mamma e papà. In particolare, rispetto a 10 anni fa, cresce la quota di bambini che giocano con i genitori, sia nei giorni feriali (+58,5% con la madre, +85,3% con il padre) sia nei giorni festivi (+46,8% con la madre, +45,5% con il padre).
Secondo l’indagine, inoltre, negli ultimi 10 anni il numero di bambini e ragazzi fino a 17 anni che hanno entrambi i genitori occupati è passato dal 40,2% del 1998 al 43,8% del 2008. Diminuiscono, invece, quelli con padre occupato e madre casalinga: erano il 40,5% 10 anni fa oggi sono il 32,2%. Aumentano anche bambini e ragazzi che vivono con un solo genitore passati dal 6 al 9,4% in dieci anni (più 56.6%).
In crescita anche i minori che non hanno fratelli: i figli unici sono passati dal 23,8% del 1998 ai 25,4% del 2008. In leggero aumento anche i ragazzi che hanno un solo fratello (dal 53,1% al 54,7%) che rappresentano il caso più frequente, mentre calano quelli che hanno due o più fratelli (dal 23,1 al 19,9%).
La percentuale di figli unici è nettamente superiore al nord (30%), segue il centro (29,2%) e poi ci sono il sud e le isole (17,8% e 18,9%). I bambini tra zero e 13 anni quando non sono con i genitori o a scuola vengono per lo più affidati ai nonni (64,4%) o a parenti (11,4%). Più raro (4.5%) il ricorso a soggetti esterni alla famiglia come le babysitter.