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Miti latini per bambini

di Sveva Galassi - 30.11.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Nella tradizione dei miti latini per bambini sono presenti avventure e storie di eroi incredibili, che riusciranno a sorprendere anche i piccolissimi.

In questo articolo

Esistono davvero tanti racconti, miti e leggende per bambini presenti in numerosi libri e legati alla tradizione orale e alla storia.  

Gli eroi e i personaggi della mitologia latina, così come quelli della mitologia greca, sono amati dai bambini perché simboleggiano il coraggio, la forza, la lealtà ed il mistero (che non guasta mai). D'altronde un mondo magico, popolato da incredibili eroi e da divinità non può non piacere ai più piccoli.

L'universo dei miti latini per bambini è tutto da esplorare con mamma, papà e i fratellini e le sorelline. Vi proponiamo le storie e le leggende più belle da leggere in famiglia. 

Miti latini brevi per bambini

  • Il ratto delle Sabine 
  • Le oche del Campidoglio

Il ratto delle Sabine 

Nella città di Roma, dopo la fondazione nel 753 a.c. ad opera di Romolo, vi era un problema: le donne erano poche e la maggioranza della popolazione era maschile. Il re allora organizzò una festa il 21 agosto, in onore del dio Conso, e invitò le popolazioni vicine. Giunsero anche i Sabini, guerrieri molto forti che vivevano in Sabinia (nell'odierna Rieti), insieme alle donne e ai bambini. Iniziò la festa e, quando il re Romolo fece un segnale, i Romani rapirono le donne Sabine. I Sabini, guidati dal re Tito Tazio, assediarono la città di Roma. Così lo scontro tra Sabini e Romani ebbe luogo tra Campidoglio e Palatino, finché le Sabine ad un certo punto intervennero nella battaglia dicendo agli uomini di smettere di combattere. L'intervento ebbe successo e le due popolazioni si riconciliarono. I Sabini entrarono a far parte della città di Roma. 

Le oche del Campidoglio 

Sul Campidoglio vivevano le ochette sacre alla dea Giunone. I romani, che erano stati assediati dalla popolazione dei Galli, cominciarono a soffrire la fame ed ebbero l'idea di nutrirsi con le oche del Campidoglio.

Non lo fecero però, pensando che erano sacre. Una notte un soldato, Marco Manlio, sentì le oche starnazzare e corse verso le mura, avvistando dei Galli che stavano scalando la fortezza. Nel frattempo le oche starnazzavano sempre di più e svegliarono l'esercito romano. I soldati romani corsero allora ad aiutare Marco Manlio. Così, grazie alle oche sacre a Giunone, i Galli furono sconfitti definitivamente dai Romani. 

Miti latini per bambini della scuola primaria

  • Romolo e Remo e la fondazione di Roma
  • Il lungo viaggio di Enea

Romolo e Remo e la fondazione di Roma

La leggenda di Romolo e Remo è stata creata per spiegare le origini della città di Roma. Amulio e Numitore erano due fratelli che, nell'antico Lazio, si contendevano il trono della città di Albalonga. Quando Amulio riuscì a cacciare il fratello, costrinse la figlia di lui Rea Silvia a diventare vestale. Così non si sarebbe potuta sposare e non avrebbe generato possibili rivali al trono. La fanciulla però fu amata dal dio Marte e nacquero due gemelli, ai quali diede i nomi di Romolo e Remo.

Lo zio infuriato ordinò che i neonati fossero subito uccisi. La guardia però non ebbe il coraggio di commettere un simile delitto, mise di nascosto i piccoli in una cesta e li affidò alla corrente del Tevere nella speranza che qualcuno li trovasse e si prendesse cura di loro. Lo stesso giorno, una lupa che era scesa al fiume per abbeverarsi nei pressi del Colle Palatino udì il vagito dei bimbi. Li portò a riva, li riscaldò e li sfamò con il suo latte.

Dopo poco passò in quel luogo anche il pastore Faustolo che senza esitare li portò a casa da sua moglie, la quale li crebbe come fossero stati i figli che lei non aveva potuto avere.

Divenuti adulti, i gemelli vennero a conoscenza della loro origine. Così tornarono ad Albalonga, uccisero lo zio Amulio, restituirono il trono al nonno Numitore e liberarono la madre che era stata imprigionata per tutti quegli anni.

Un giorno i due decisero di fondare una loro città, ma non riuscivano a mettersi d'accordo sul luogo dove farlo: Romolo la voleva costruire sul Colle Palatino, mentre Remo preferiva la pianura. Così si affidarono al responso degli dei i quali stabilirono che la scelta sarebbe toccata a chi avesse visto, in un certo tempo e in uno spazio definito di cielo, il maggior numero di uccelli. Vinse Romolo, che subito iniziò a tracciare con l'aratro il solco sacro che avrebbe delimitato la città. Remo però lo prendeva in giro e lo infastidiva sul lavoro, al punto che Romolo si arrabbiò e lo uccise. Diventando così il primo Re di Roma. Era l'anno 753 a. C.

Il lungo viaggio di Enea

Il viaggio e le avventure di Enea sono narrati nel poema Eneide, scritto dal poeta Virgilio. Dopo la guerra di Troia, durata circa 10 anni, Enea e i suoi compagni, in viaggio nel Mediterraneo, in seguito ad una tempesta inviata da Giunone, approdano a Cartagine in Africa. Qui li accoglie la regina africana Didone. Enea, eroe troiano, racconta a Didone le sue avventure a partire dalla caduta di Troia, avvenuta con l'inganno del cavallo di Troia ad opera dei greci. Enea narra anche della sua fuga assieme al figlioletto, Ascanio, e al padre, Anchise, morto durante il viaggio, e riferisce che l'oracolo di Apollo, a Delo, gli ha ordinato di cercare l'Antica Madre (la patria di Dardano, fondatore di Troia), che è la costa laziale in Italia, che egli capisce di dover raggiungere.

La regina africana Didone si innamora nel frattempo perdutamente di Enea, che ricambia.

Ma l'eroe viene richiamato presto al suo dovere da Giove, che lo spinge a ripartire alla volta del Lazio. Didone, disperata, decide di suicidarsi. 

Enea riprende la rotta per l'Italia, sbarca prima in Sicilia e poi giunge a Cuma, in Campania, dove consulta la Sibilla per conoscere il proprio futuro. La profetessa lo conduce nel Regno dei morti, dove Enea incontra il padre Anchise che gli illustra la futura storia di Roma. 

In seguito riparte e arriva finalmente nel Lazio, dove il re Latino gli promette in sposa la figlia Lavinia. Ma Giunone scatena contro Enea l'odio del re dei Rutuli, Turno, cui era stata già promessa Lavinia. Scoppia allora la guerra tra Troiani e Rutuli. Infine, gli dei stabiliscono che è arrivato il momento di deporre le armi: la guerra finisce con il duello tra Enea e Turno, che viene sconfitto.

Roma, come anticipato nella leggenda di Romolo e Remo, sarà fondata appunto da Romolo, discendente del troiano Enea.

Miti latini per bambini: libri da sfogliare

Tra i libri per bambini dedicati ai miti latini abbiamo trovato alcuni libri da sfogliare per scoprire storie e leggende di uomini straordinari.

Miti romani (di Carola Susani e Rita Petruccioli)

Il libro racconta le leggende legate alla fondazione della città e le storie eroiche che celebrano la libertà e la virtù dei cittadini romani. Età di lettura: da 7 anni, per la scuola primaria.

Si compra sul Mondadori Store

Miti romani. Il racconto (di Licia Ferro e Maria Monteleone) 

Le autrici narrano in questo libro i miti della Roma arcaica, offrendo ai lettori uno sguardo sulla cultura e sull'immaginario degli antichi Romani. Da leggere insieme ai genitori.

Si compra sul Mondadori Store 

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