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Ad Ercolano con i bambini, cosa vedere

di Sveva Galassi - 31.05.2023 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
Un luogo affascinante da visitare con la famiglia è sicuramente il parco archeologico di Ercolano, in Campania. Scopriamo insieme cosa vedere ad Ercolano con i bambini.

In questo articolo

Una passeggiata stimolante e affascinante per i bambini è sicuramente quella tra le antiche stradine del parco archeologico di Ercolano, in Campania. Si può visitare questo luogo incredibile in autunno e in primavera, ma anche nelle giornate estive più fresche, facendo un vero e proprio tuffo nel passato.

L'eruzione del vulcano Vesuvio del 79 d.C. investì anche la piccola Ercolano, oltre alla città di Pompei, rilasciando una quantità impressionante di materiale piroclastico e modificando per sempre il paesaggio dell'area vulcanica. Dal 1700 gli archeologi hanno riportato gradualmente alla luce l'antica cittadina di Ercolano.

Scopriamo insieme cosa vedere ad Ercolano con i bambini. 

A Ercolano con i bambini, cosa vedere

Il parco archeologico di Ercolano è aperto, dal 16 marzo al 14 ottobre, dalle 8.30 alle 19.30 (ultimo ingresso 18.00), mentre dal 15 ottobre al 15 marzo è aperto dalle 8.30 alle 17.00 (ultimo ingresso alle 15.30). I giorni di chiusura sono il 1° gennaio e il 25 dicembre.

Gli edifici o le aree visitabili sono numerosi e sono raggiungibili percorrendo a piedi le strade antiche della città. Il parco archeologico di Ercolano non è esteso come quello di Pompei, dunque può essere visitato in un'ora e mezza o un paio d'ore. 

Scopriamo cosa vedere con i bambini a Ercolano. 

  1. ANTICHE CASE ROMANE. Le case romane erano divise in due settori: quello pubblico e quello privato. La parte pubblica comprendeva l'atrio, collegato con la strada tramite un lungo corridoio, e la stanza principale detta tablino (lo studiolo dove si gestivano gli affari). Nella sezione privata c'era un portico sul quale si affacciavano vari ambienti come camere da letto o soggiorno. C'era anche la sala da pranzo (triclinio). Alcune case di Ercolano, come la Casa dell'Albergo, dell'Atrio a Mosaico e quella dei Cervi, hanno un bellissimo giardino e l'affaccio sul mare. 
  2. DECUMANO MASSIMO. Si tratta della strada più importante di Ercolano, dove si trovava anche il Foro cittadino, nel quale si svolgeva la vita della città. Al centro della strada alcuni fori servivano per inserirvi dei pali di legno usati per i tendaggi del mercato cittadino. Erano presenti anche numerose botteghe. 
  3. TERME. Sono stati riportati alla luce tre grandi edifici termali ad Ercolano: il primo è quello delle Terme Centrali, che avevano una sezione dedicata agli uomini ed una alle donne, e sono ad oggi in buone condizioni di conservazione. Il secondo è quello delle Terme Suburbane, vicino alla costa e con un interessante sistema di riscaldamento dell'acqua con una caldaia in bronzo. Il terzo complesso termale si trova a nord-ovest. 
  4. TEATRO. Ubicato anch'esso nell'area nord-occidentale della città, fu fatto costruire in età augustea. Ancora sepolto sotto la coltre vulcanica, poteva ospitare anticamente 2500 persone. Vi sono moltissime decorazioni con i marmi policromi e numerose sono le statue che erano usate per abbellire le scene. Molte oggi si trovano nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. 
  5. TEMPLI. C'era anticamente un tempio dedicato a Giove, Giunone, Minerva. Pitture e rilievi rendono evidente la devozione per Ercole, eroe fondatore, secondo la tradizione, della città di Ercolano, per la dea Iside e per l'imperatore romano e la sua famiglia. 
  6. ARREDI, GIOIELLI, MONETE. Il patrimonio di arredi in legno conservato è veramente ingente: vi sono porte, finestre, armadi, casse, letti, tavolini, ecc., riportati alle forme originali nel corso degli anni dai restauratori. Inoltre è stato recuperato un gran numero di gioielli in oro e argento. Non mancano le monete in bronzo, in argento e in oro. 

Ercolano, la città antica

Dopo la terribile eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.

la città di Ercolano e quella di Pompei furono letteralmente travolte da nubi ardenti che giungevano alla velocità di 80 km orari. Le colate successive di fango coprirono Ercolano con una coltre di 20 metri di materiale vulcanico. 

La città rinacque cinquant'anni dopo l'eruzione vulcanica e il nuovo insediamento abitativo prese il nome di Resina.

Il sito archeologico di Ercolano è ben conservato perché fu coperto, all'epoca dell'eruzione, totalmente da uno strato di fango, che permise di mantenere intatte intere strutture di legno delle case, mobili e varie suppellettili. È stato riportato alla luce almeno il 40 per cento della città antica. 

Negli anni Ottanta del 1900 sulla costa ercolanense furono rinvenuti i corpi di trecento persone che tentavano di fuggire nella notte dell'eruzione, cercando di raggiungere il mare e di trovare dei soccorsi. Tra gli altri fu scoperto il corpo di una donna che indossava orecchini, anelli e bracciali: fu denominata dalla stampa "Signora degli anelli".

Fonti per questo articolo 

ercolano.beniculturali.it

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