Il Duomo di Milano da sempre suscita in grandi e piccini meraviglia. Situato in una delle città più importanti d'Italia, ossia Milano, il Duomo costituisce un'attraente meta turistica da visitare con i bambini, affascinati dalla grandezza e dalla bellezza di questa cattedrale, divenuta nel tempo simbolo della città. Scopriamo insieme cosa è opportuno sapere e cosa si può visitare nel Duomo di Milano con i bambini.
Duomo di Milano con i bambini, un po' di storia
La costruzione del Duomo di Milano iniziò nel 1386, nel luogo in cui si trovavano anticamente la cattedrale di Santa Maria Maggiore e la basilica di Santa Tecla. Il duca di Milano Gian Galeazzo Visconti assunse il controllo dei lavori, con lo scopo di mettere in evidenza l'importanza della città sotto il governo dei Visconti agli occhi della popolazione.
Come materiale per la realizzazione dell'edificio fu scelto il marmo di Candoglia e le forme architettoniche - desiderate da Gian Galeazzo - furono quelle tardo-gotiche renano-boeme. Il primo capo ingegnere fu Simone d'Orsenigo, che lavorò insieme a vari maestri lombardi, mentre nel 1389 Nicolas de Bonaventure divenne capo architetto ed ebbe il compito di disegnare i finestroni.
Per la successiva edificazione della cattedrale, che durò ben cinque secoli, si susseguirono vari scultori, architetti e artisti. Così la cattedrale assunse gradualmente l'aspetto che assomiglia a quello odierno e ben noto: l'esterno venne rivestito di marmo, mentre in alto furono collocati torri e pinnacoli, con l'aggiunta di statue di santi, animali e mostri che ammirano l'orizzonte. Si stima che siano presenti sia all'interno sia all'esterno del Duomo ben 3500 statue.
Duomo di Milano con i bambini, cosa vedere
È possibile visitare l'interno della cattedrale e salire sul tetto dell'edificio. Le visite, le quali possono essere svolte tutti i giorni dalle 9 alle 19, sono a pagamento e possono essere prenotate in anticipo.
- L'interno dell'edificio è molto suggestivo. Diviso in cinque navate, è spazioso e originale. Il pavimento odierno, realizzato nella seconda metà del 1500, è un insieme di marmi di varie tonalità cromatiche. Ci sono opere pittoriche e statue di grande valore e altari e cappelle preziosi. Le finestre in vetro, decorate con immagini ispirate alla Bibbia, riflettono la luce colorata sul pavimento e non solo.
- Per i bambini più curiosi, accompagnati chiaramente dai genitori, c'è la possibilità di salire con l'ascensore o a piedi sul tetto del Duomo, per poter così contemplare statue, guglie ed elementi ornamentali dell'edificio e, in più, ammirare il panorama spettacolare della città dall'alto.
Duomo di Milano con i bambini: la famosa Madonnina
Chi non ha mai sentito parlare della Madonnina d'oro? Sicuramente vederla stimolerà particolarmente l'immaginazione dei bambini.
Scolpita dall'artista lombardo Giuseppe Perego tra il 1769 e il 1774, alta 4,16 metri e realizzata in rame dorato, è collocata sul punto più alto della cattedrale.
La Madonnina della statua dorata ha le braccia aperte e sembra quasi che stia pregando per ottenere da Dio la protezione della città di Milano.
Duomo di Milano con i bambini, curiosità
Ecco alcune curiosità sul Duomo.
- La Cattedrale di Milano è una delle più antiche e grandi del globo: è lunga circa 157 metri e può contenere più di 40.000 persone.
- Le guglie sono circa 145, e sono state costruite tra il 1700 secolo e il 1858. Sulla guglia più alta è posizionata la famosissima Madonnina d'oro.
- Pare che una delle statue presenti sul Duomo (la cosiddetta "La Legge Nuova" di Camillo Pacetti), realizzata nel 1810, abbia ispirato la costruzione della Statua della Libertà ad opera di Frédéric Auguste Bartholdi.
- Alla destra del portone principale c'è la scultura di un drago anticamente molto popolare, denominato Tarantasio. A questa figura mitologica è legata una leggenda: si pensava che Tarantasio terrorizzasse gli abitanti che vivevano intorno al Lago Gerundo, oggi prosciugato, nella zona di Lodi. Si riteneva che il drago mangiasse i bambini e che con il suo fiato pestilenziale ammorbasse l'aria, causando presumibilmente la febbre gialla. Ad uccidere il drago fu, secondo la tradizione, il capostipite dei Visconti, Umberto, che adottò poi come simbolo del casato il biscione con un bambino in bocca.