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Torino: bimbo in gita al Museo Egizio

di Nostrofiglio Redazione - 02.01.2013 - Scrivici

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Abbiamo chiesto a una nostra famiglia reporter milanese, Marzia, Fabio e il piccolo Aris, di 3 anni, di fare una gita al Museo Egizio di Torino

Milano-Torino in giornata, senza stress

Negli ultimi mesi, il piccolo Aris manifesta una curiosità sempre più forte per la Storia (che io spiego molto volentieri con l'ausilio di libri ed escursioni) e i suoi misteri. Al primo posto, dinosauri e homo sapiens sapiens ('Mamma, perché poi le scimmie antopomorfe perdono il pelo?'), seguiti a ruota da mummie e piramidi ('i sarcofagi sono le scatole tutte decorate per i morti che stanno lì')

Pensiamo, allora, di andare 'in gita' al Museo Egizio di Torino, fondato nel 1824 e considerato il più importante al mondo dopo quello del Cairo.

Siamo già stati diverse volte a quello molto più piccolo di Milano, che si trova all'interno del Castello Sforzesco, e Aris dichiara di voler vedere 'cose antiche egiziane' nuove.

L'autostrada Milano-Torino è spesso poco trafficata durante il weekend (noi ci siamo messi in auto di sabato, a metà mattina). In circa due ore, tempo standard per il tragitto, siamo arrivati e il bimbo ha fatto anche un sonnellino... Insomma, non è una passeggiata, ma è fattibile con il pargolo (4 ore tra andata e ritorno), a patto di calcolare un po' i suoi ritmi.

Torino: alla ricerca di parcheggio

Un possibile e fastidioso problema, però, a Torino (come in ogni città), è quello di parcheggiare evitando di girare per ore.

Il grande Museo si trova nel centro storico, in via dell'Accademia delle Scienze (tra le centralissime Piazza San Carlo e Piazza Castello): qui trovare velocemente un posto per l'auto è un miraggio. Una buona soluzione è lasciare la macchina nel parcheggio coperto Valdo Fusi (Piazzale Valdo Fusi), in un'ottima posizione per spostarsi poi a piedi. Tra l'altro, la tariffa oraria (€ 1,50 per ora) è più conveniente rispetto alle 'strisce blu' del centro (€ 2,50 per ora).

Una pausa 'golosa' in piazza

Alla fine, come al solito, abbiamo fatto così con calma che è già ora di pranzo... Mentre ci incamminiamo verso il Museo, decidiamo di fare una pausa per rifocillarci.

Ci dirigiamo verso la grandiosa Piazza Carlo Alberto, dove al centro domina il monumento equestre del re di Sardegna (Carlo Alberto di Savoia, appunto) da cui prende il nome.

Quasi interamente pedonale, con aiuole verdi e panchine, è un buon punto per una sosta con i bambini e ricorda tanto l'atmosfera Mitteleuropea, tipica un po' del cuore 'vecchio' della città.

Ecco una foto della piazza fatta da Aris :-)

Qui si affacciano la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino (la sua fondazione risale al 1723, l'attuale sede, invece, è stata costruita tra il 1957 e il 1973) e il Museo del Risorgimento italiano, all'interno di Palazzo Carignano (in piemontese, come mi dice la mia 'guida nativa': Palas Carignan), eccellente esempio di architettura barocca.

Sul lato sud, si trova il settecentesco Palazzo Campana, attuale sede del dipartimento universitario di Matematica (dal 1929 alla caduta del regime, fu la sede della Federazione provinciale del Partito Nazionale Fascista).

Possiamo continuare ad ammirare l'insieme della Piazza Carlo Alberto seduti nel dehors (aperto tutto l'anno) dello Sfashion Cafè. Questo è il coloratissimo e ironico locale di Piero Chiambretti che offre cucina partenopea e pizza certificata dall'Associazione Vera Pizza Napoletana (i requisiti per farne parte sono molto rigorosi).

A Milano (e in Lombardia) non c'è un posto certificato per questa pizza... Già un buon motivo per me che sono una fan della pizza verace (e Napoli è lontana!) per venire a Torino!

Infine, niente 'brutte sorprese' sul versante prezzi: si parte da € 5 per la Margherita e poi ci sono perfino le Baby Pizza, tra € 3,50 e € 4,50. Insomma, perfetto anche per i bimbi!

Una visita completa anche su '4 ruote'

Ci incamminiamo soddisfatti e in meno di 15 minuti, raggiungiamo il famoso Museo che documenta la cultura e l'arte egizia in un arco temporale di oltre 4.000 anni.

La sede è in ristrutturazione e l'ingresso laterale (ma ben visibile) è dotato dell'apposita 'salitina' (forse sarebbe meglio chiamarla rampa?) per il passaggio di carrozzine e passeggini.

È così in tutto l'edificio e l'ascensore permette di raggiungere il piano superiore senza fatica (la visita è consentita in tutte le sale con il passeggino, una cosa non scontata). In più, notiamo con piacere che le toilettes sono comode, al piano terra, vicino alla biglietteria ed è disponibile un'area con fasciatoio. Una comodità per ogni famiglia con bimbi piccoli (e imprevedibili sul versante 'incidenti'!).

Un'altra buona notizia, soprattutto per chi ha, magari, due figli: i minori fino a 18 anni hanno diritto all'ingresso gratuito, mentre il biglietto intero costa € 7,50 (ridotto € 3,50 tra i 18 e i 25 anni; insegnanti e accompagnatori disabili).

A spasso tra le mummie

Nelle sale del Museo sono esposti circa 6.500 oggetti (più di 26.000 reperti si trovano nei magazzini, per ragioni di conservazione o perché hanno un interesse solo scientifico), ci domandiamo quanto tempo resisterà Aris... Impossibile prevedere cosa susciterà la curiosità del pargolo, quindi prendiamo l'ascensore e iniziamo il nostro giro.

Il percorso segue uno sviluppo tematico che si snoda lungo le sale del primo piano. Quelle dedicate alla tessitura, alla scrittura, agli dei e alla magia, insieme alle testimonianze dell'epoca romana e copta non colpiscono particolarmente il bimbo (guarda tutto ma dichiara convinto: 'Visto, visto, aaandiamo avanti!').

Grande entusiasmo scatena, invece, al piccolo la Tomba di ignoti (sempre I piano, sala III), dove ci sono le mummie più antiche del Museo. Quella meglio conservata (alta 158 cm) si vede proprio bene (il cadavere con le bende): Aris è contento e inizia a fare domande a raffica sulle tecniche di mummificazione.

Guardiamo più velocemente la zona che ospita i corredi funerari (non vogliamo forzare il bimbo che finora è stato attento e reattivo), qui la cosa più interessante per lui sono le statuette funerarie, chiamate Ushabti, che osserva con aria un po' perplessa...

Un allestimento di grande impatto

A questo punto, torniamo al piano terra, ci fermiamo per una sosta su una panchina nel lungo corridoio (un po' di acqua e qualche pezzetto di mela sono d'obbligo!), e proseguiamo la visita.

Entriamo nello Statuario: questa è sicuramente la parte del Museo che piace di più ad Aris (e anche noi grandi ne siamo molto affascinati).

L'allestimento (battezzato Riflessi in pietra) è stato realizzato nel 2006 dallo scenografo Dante Ferretti (vincitore del premio Oscar 2005 per la scenografia del film The Aviator di Martin Scorsese) e fa risaltare la bellezza delle gigantesche statue in un gioco sapiente di luci soffuse.

Aris si aggira tra sfingi, sarcofagi e le monumentali statue dei faraoni (Thutmosi III, Amenofi II, Tutankhamon, Horemheb, Ramesse II, Sethi II) con gli occhi sgranati e la lingua tra i denti (suo tipico vezzo che denota concentrazione!). Secondo noi, vale la pena visitare il Museo anche solo per questa spettacolare area!

Il tempietto di Ellesija

L'ultimo capolavoro che ci resta da vedere è il tempietto di Ellesija (sempre al piano terra), donato all’Italia dalla Repubblica Araba d’Egitto nel 1966. È stato un segno di ringraziamento per l'aiuto tecnico e scientifico fornito dagli italiani per salvare i monumenti nubiani, in pericolo a causa dalla costruzione della diga di Assuan.

Il tempio rupestre, fatto scavare dal re Tuthmosi III nel 1454 a.C., sembra una sorta di 'grotta', secondo Aris, che anche qui è molto incuriosito, entra tra la pietra e continua a chiedere come hanno fatto a postarlo e metterlo in un museo...

La nostra visita è veramente terminata, abbiamo visto tutto (alcune se alcune aree più in fretta), e il bimbo sembra contento e soddisfatto... Alla fine, siamo stati dentro il Museo almeno 2 ore buone (senza neanche un capriccio): questo significa che la 'gita' è stata un successo...

È ora di affrettarsi per il rientro a Milano, in tempo per una bella cenetta dopo questa lunga giornata.

Museo Egizio di Torino

Via Accademia delle Scienze, 6 – 10123 Torino

Orari: da martedì a domenica dalle 8:30 alle 19:30 (ultimo ingresso alle 18:30).

Chiuso il lunedì.

La famiglia reporter

Ciao a tutti! Siamo Marzia, giornalista professionista e Fabio, ingegnere elettrico, piemontese per nascita e milanese da circa 4 anni! Il nostro bambino si chiama Leonardo Aris, ma lo chiamiamo sempre solo Aris (e spesso topo), ha 3 anni ed è vivace e molto curioso. Assolutamente conservatore per il cibo, sembra che abbia ereditato la passione per i viaggi (a patto che ci siano parchi gioco e castelli), e la lettura...

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