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Alla scoperta di Erice: uno dei borghi più belli d'Italia

di Elena Berti - 22.04.2022 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Erice è un borgo medievale nella splendida Sicilia, a pochi chilometri da Trapani. Da qui si gode di un panorama davvero unico. Venite con noi!

In questo articolo

Erice è un'indimenticabile cittadina medievale con origini antiche in Sicilia, vicino alla città portuale di Trapani, sulla costa occidentale dell'isola. La splendida città storica è circondata da mura difensive, coronate da un castello, e domina il territorio circostante dalla sua altezza montuosa di circa 800 metri sul livello del mare. Ripide viuzze salgono e aggirano la porta di Porta Trapani, dove si trova la stazione della funivia, che raggiunge la vetta della città.

Erice: la storia

Erice si trova in una posizione spettacolare e naturalmente fortificata sopra il porto di Trapani. Per il velo di nuvole e l'aria di mistero della rupe era anche un importante sito sacro. C'era un tempio di Venere qui che sopravvisse alle diverse civiltà che dominavano nell'area. La divinità femminile a cui era dedicato il santuario cambiava leggermente con ogni cultura: Astarte per i Fenici, Afrodite per i Greci e Venere per i Romani. I riti di fertilità avrebbero probabilmente avuto luogo sul sito del tempio o intorno ad esso, nel punto più alto della città.

Erice fu probabilmente fondata dagli Elimi, nativi siciliani che costruirono anche la vicina città e il tempio di Segesta. Dopo i Greci, i Cartaginesi e i Romani, la città fu successivamente governata dagli Arabi, poi dai Normanni della Sicilia. Per gli arabi fu Gebel-Hamed, per i Normanni e i loro successori Monte San Giuliano, poi negli anni '30 il paese divenne uno dei tanti in Italia ad essere ribattezzato sotto Mussolini in onore del suo antico passato, e Monte San Giuliano, già Eryx , divenne Erice.

Il castello di Venere

Una delle principali attrazioni da non perdere a Erice è sicuramente il Castello di Venere, costruito dai Normanni sui ruderi di un antico santuario. La vera bellezza di questo luogo, oltre ovviamente all'architettura e alla storia, è la vista che si gode dall'alto, che vi consigliamo di non perdervi: da qui, quando il tempo lo permette, si vede non solo Trapani, ma anche Marsala, le Isole Egadi e ancora, in alcuni giorni, Ustica e Pantelleria.

Oltre al panorama, vi consigliamo di dare un'occhiata ai seguenti punti di interesse. 

 

La Torre di Re Federico

Costruita per volere di Federico terzo di Aragona, durante l'epoca delle guerre puniche, è alta 28 metri e si può arrivare in cima grazie ai 108 scalini.

La Torretta di Pepoli

Questa torre fu voluta da un mecenate, il Conte Agostino Pepoli, che nel 1870 la fece erigere come proprio luogo di culto e studio. La torretta è in stile liberty, decisamente diversa dal resto del paesaggio ma altrettanto affascinante.

 

Le Mura Elimo-Puniche

Le mura risalgono all'ottavo secolo a.C., ed erano state erette a protezione della città. Comprendevano tre porte (aggiunte dai Normanni), passaggi, cunicoli, scale. 

Il muro di Dedalo

Il mito, narrato dallo storico Diodoro Siculo, racconta che "presso Erice esisteva una roccia a picco così alta che le costruzioni circostanti il tempio di Afrodite minacciavano di finire nel precipizio. Dedalo consolidò queste costruzioni, circondò la roccia con un muro e ne allargò la sommità in modo mirabile".

Dedalo era un mitico architetto cretese costruttore del labirinto dove era stato rinchiuso il Minotauro, che giunto nell'isola, ospite del re Sicano Cocalo, edificò alcune opere mirabili. La tradizione erudita ha sempre ritenuto che il grande muro nella parte nord-orientale della rocca, edificato con blocchi squadrati disposti in assise orizzontali e conservatosi per una lunghezza di circa 7 metri e 4,80 metri in altezza, fosse da identificare con un tratto del muro realizzato da Dedalo. Certamente, si tratta di una delle poche testimonianze architettoniche dell'antichità superstiti sulla rocca di Venere la cui datazione per la tecnica edilizia sembra risalire al IV-III secolo a.C.

 

Il pozzo di Venere

Secondo la leggenda, qui Venere andava a lavarsi. Alcuni studiosi, invece, ritengono che si trattasse di un granaio.

In verità, è una cisterna scavata nella roccia che veniva utilizzata per conservare l'acqua raccolta. Non si sa con precisione quando sia stata realizzata, è profonda circa 6 metri e ha un diametro di circa 6,85 metri. 

Cosa mangiare

Tipici di Erice sono i dolcetti "di riposto", ripieni di conserva di cedro, cesellati dalle artigiane pasticcere che si tramandano la ricetta appresa dalle suore del convento di clausura di San Carlo. Da provare anche i mostaccioli, le paste volanti e i biscotti al latte.

 
 

Aggiornato il 28.05.2021

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