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Jet lag e bambini: rimedi e consigli per affrontarlo al meglio

di Alice Dutto - 19.06.2023 - Scrivici

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Fonte: shutterstock
Osservate il bambino e i ritmi, preparatelo prima alla differenza di fuso e cercate di farlo dormire in viaggio. Jet lag e bambini: i consigli

In questo articolo

Jet lag e bambini

Viaggiare con i bambini è un'occasione unica per condividere insieme momenti fuori dall'ordinario e approfondire le relazioni in famiglia. Se, però, avete organizzato una vacanza all'estero dovete fare attenzione al jet lag.

Jet lag e bambini: come gestirlo e come affrontarlo? "La variazione del fuso orario può provocare un complesso di sintomi da jet lag, come

  • alterazioni del ritmo sonno-veglia,
  • disturbi dell'attenzione,
  • malessere generale"

si legge nella guida stilata dalla Società Italiana di Infettivologia Pediatrica e dalla Società Italiana di Pediatria.

Come reagiscono al jet lag i bambini

Il jet lag è un problema che colpisce adulti e bambini; tendenzialmente, però, "i piccoli sopportano meglio degli adulti il cambio di fuso orario, presentando sintomi più sfumati, ma è importante regolare le ore del sonno e dei pasti subito dopo l'arrivo e, se possibile, già qualche giorno prima della partenza".

Regole generali

Se dovete ancora organizzare il viaggio, tenete conto di alcuni principi fondamentali che possono semplificare la vita a voi e ai vostri figli.

1. Osservate i vostri figli

Se è vero che i bambini soffrono un po' meno, c'è da dire che "molto dipende dal cronotipo del soggetto - specifica il professor Luigi Ferini Strambi, primario del Centro di Medicina del Sonno all'IRCCS Ospedale San Raffaele - cioè dall'orologio biologico interno a ogni singolo individuo".

Esistono infatti bambini che preferiscono dormire più tardi e altri che, invece, rispettano gli orari spaccando il secondo. "La prima cosa da fare è quindi osservare i propri figli e organizzare il viaggio a seconda dei loro ritmi circadiani, rispettando i loro bisogni".

2. Più piccoli sono, meglio è

"I neonati - aggiunge l'esperto - si agganciano subito ai nuovi ritmi anche perché hanno più periodi di sonno durante le ventiquattrore. Non hanno un sonno monofasico e quindi riescono a compensare meglio il cambiamento".

Più crescono, invece, più possono avere difficoltà simili a quelle che ha un adulto.

3. Preferite i paesi a Ovest

"È più facile adattarsi quando si viaggia verso Ovest, perché è più facile cercare di resistere un po' più a lungo al sonno, piuttosto che anticiparlo come avviene viaggiando verso Est".

4. Adattatevi da subito

Tendenzialmente, per recuperare "ci vuole un giorno per ogni ora di fuso: dunque, se ci sono cinque ore di differenza ci vorranno cinque giorni per ristabilirsi. Perché questo avvenga più facilmente bisogna cercare di adattarsi al nuovo ritmo fin da subito".

5. Evitate le toccate e fuga

"Non organizzate viaggi lontani, a diversi fusi orari, che siano troppo brevi. Cercate di fare in modo che siano lunghi almeno due settimane se ci sono tante ore di differenza, per fare in modo che il bimbo assorba bene il cambiamento".

6. Occhio agli orari

Al momento della prenotazione ponderate bene l'orario di partenza: "se volate alle 7 vuol dire che dovrete svegliare i bambini alle 5. Se questi sono dei 'gufi', cioè si addormentano tardi la sera e fanno fatica ad alzarsi, sarà meglio posticipare. Altrimenti, vi ritroverete a viaggiare con dei bambini molto nervosi e questo non faciliterà il vostro viaggio (né quello di chi vi sarà vicino).

Come preparare i bambini al jet lag

1. Prima di partire

"In caso di viaggi a Est, nei giorni precedenti anticipare di 1-2 ore l'addormentamento e favorire l'esposizione alla luce solare la mattina - suggerisce la guida SITIP-SIP per viaggiare sicuri con i bambini -. In caso di viaggi a Ovest, invece, nei giorni precedenti posticipate di 1-2 ore l'addormentamento e favorite l'esposizione alla luce la sera".

Tra l'altro "può aiutare arrivare alla partenza in privazione di sonno - riprende il professore dell'IRCCS Ospedale San Raffaele -.

Quindi, compatibilmente con gli equilibri familiare, fate dormire un po' meno i bambini per uno o due giorni prima della vacanza, così sarà più facile che si assopiscano in aereo e che si assestino meglio sui nuovi ritmi".

2. Durante il viaggio

Parlando di viaggi lunghi, magari in aereo, "il consiglio è quello di farli dormire seguendo gli orari dati dalle stesse compagnie aeree che in genere si tarano già sull'orario di destinazione".

3. Arrivati a destinazione

"Se arrivate la mattina, evitate di dormire a lungo: fate fare ai bimbi un sonnellino di un'ora e poi però uscite. Se, invece, arrivate di pomeriggio o in tarda serata, cercate di resistere e adattarvi subito al nuovo orario in modo da andare a letto il più tardi possibile e sincronizzarvi subito con il nuovo orario".

Se i bambini si svegliano di notte?

Nonostante tutti gli accorgimenti presi, può accadere che i piccoli si sveglino nel cuore della notte perché a casa è mattino. "Se dovesse accadere, provate a dargli qualcosa da mangiare, ad esempio un po' di latte o uno snack, e cercate di farli riaddormentare. Non pretendete però che lo facciano a tutti i costi".

Jet lag e melatonina

Previo parere positivo del pediatra, è possibile somministrare ai bambini delle gocce di melatonina per facilitare l'addormentamento. "Sono da preferire le strategie comportamentali - suggerisce il medico - ma, soprattutto quando si viaggia verso Est o quando si torna a casa, si può usare questa sostanza naturale per due o tre giorni".

I neonati si adattano meglio ai cambiamenti di sonno, non avendo un sonno monofasico. Per aiutare il vostro piccolo, cercate di viaggiare durante il giorno, negli orari in cui sono tipicamente svegli, preferibilmente quelli che vi permettono di atterrare nel tardo pomeriggio o nella prima serata.

Inoltre, date loro circa un giorno per adattarsi a ogni ora di differenza di fuso orario

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