“Mamma, svegliati! Guarda, in spiaggia e in mare, ci sono già tante persone!”. Il grido di entusiasmo risuona nel nostro appartamento affacciato sulla spiaggia corallina di Flic en Flac, isola di Mauritius. Sono da poco passate le 7 di mattina, ma siamo a Sud dell’Equatore e il sole è già alto all’orizzonte, mentre cielo e oceano paiono un tutt’uno, se non fosse per l’onda che si forma infrangendosi sulla barriera corallina per poi allungarsi nuovamente, a meno di un chilometro dalla battigia.
La luce e l’azzurro smeraldo dell’Oceano Indiano hanno già spazzato via la fatica del lungo viaggio per arrivare.
Mauritius è un’isola incantata, tanto simile a un Paradiso da far dire a Mark Twain che l’Eden era stato creato a sua immagine e somiglianza. Eppure al di là delle spiagge, gli aspetti che colpiscono di più sono il verde, della vegetazione e dei rilievi che si stagliano sul fondo e la gente.
Ecco dieci cose per far rotta verso Mauritius insieme ai bambini.
UNA SOLA ISOLA, TANTE ETNIE, TUTTI MAURIZIANI
Credo che sia l’aspetto che mi ha colpito di più. Non è così scontato essere in un Paradiso Tropicale, parte del Continente Africano, dove puoi osservare indù, musulmani, buddisti, cristiani che convivono fianco a fianco con le loro tradizioni, i loro luoghi di culto, la loro cucina. Lasciate alle spalle le spiagge per qualche ora, e fate un giro nell’entroterra, attraversando campi di canna da zucchero e placidi paesini, animati da bancarelle, di frutta e verdura e cibo da strada appollaiate in maniera disordinata sui marciapiedi e da una umanità colorata e tanto diversa, dalla mamma in sari e ombrellino per il sole alla studentessa africana in uniforme, al negoziante cinese fino alla donna musulmana col viso velato.
OCEANO E TRAMONTI
Lo spettacolo più affascinante lo si ammira dall’alto, col viso schiacciato al finestrino dell’aereo oppure dirigendosi verso l’entroterra e inerpicandosi per le stradine che portano ai rilievi: c’è l’azzurro, il blu e poi i verdi, lo smeraldo e le pennellate di bianco. Mauritius non ha la ricchezza dei fondali paragonabile ad altre mete, ma i colori del mare sono veramente unici e le acque tiepide, perfette per i più piccoli. Accodatevi a una gita in barca, spesso si riescono ad ammirare i fondali e i pesci grazie alla trasparenza di alcuni tratti di mare. E terminate la giornata godendovi il tramonto (si ammira sulla costa ovest): ogni sera sfumature diverse con il sole che pare quasi cadere in mare in pochi istanti.
SPIAGGIE
Non le abbiamo viste tutte, con tre bambini al seguito in poco più di una settimana sarebbe stato impossibile. Ci siamo concentrati sulla costa ovest (tra l’altro meno ventosa e piovosa): imperdibile la spiaggia di Le Morne (non a caso Le Morne Brabant con il rilievo di poco più di 500 metri alle spalle rientra nei siti Patrimonio Unesco), da cartolina quella di Trou aux Biches (ma per noi un po’ troppo affollata), infinita e corallina quella di Flic en Flac (è chiamata così proprio per via del rumore che le onde fanno sui frammenti di corallo a riva). A Mauritius tenete conto che le spiagge sono pubbliche e, ai fianchi dei resort, ci sono sempre spazi dove si trovano i locali per fare il bagno, allestire pic-nic all’ombra dei boschi di casuarina e trascorrere il fine settimana. Consiglio di ritagliarsi il proprio angolo di Paradiso e godersi la giornata assaggiando le specialità locali in una alle tante bancarelle a bordo spiaggia.
IN MARE COI DELFINI
Per i miei bambini è stata probabilmente la gita più bella. Da Flic en Flac siamo partiti su una barchetta con Sid e il capitano, entrambi indiani. Ci hanno portato nella baia di Tamarin dove alla mattina stazionano branchi di delfini. E’ un vero spettacolo, anche se consiglio di seguire il nostro esempio e tornarci nel primo pomeriggio, alla fine del tour. In questa maniera evitate il momento di maggior affluenza di barche e turisti e potrebbe capitarvi, come è accaduto a noi, di essere gli unici a nuotare con decine di delfini attorno.
LA TAVOLOZZA DI SETTE COLORI: CHAMAREL
Poco distante da Le Morne Brabant c’è il parco di Chamarel, un luogo reso spettacolare e magico per via delle Terre dei Sette colori. Si percorrono le stradine del parco, delimitate ai lati dalla terra rossa e dalla vegetazione dove spiccano le cascate di Chamarel con un salto, di oltre 30 metri, incastonato nello smeraldo delle piante attorno.
Le terre dei sette colori sono una formazione stupefacente per via dell’ordinato susseguirsi, come fosse una tavolozza, di una gradazione cromatica che si ripartisce nuovamente con piccole differenze, dopo ogni pioggia, tempesta o vento forte per via dei minerali e metalli contenuti. Si va dal viola al blu al marrone agli ocra ai gialli.
IL TEMPIO DI GRAND BASSIN
Il lago di Grand Bassin si trova poco lontano da Chamarel. E’ un piccolo lago sacro per gli indù dell’isola, attorniato da templi al quale si arriva da una strada ampia e sormontata da una grande statua del dio Shiva. Andateci per comprendere qualcosa in più di quest’isola meravigliosa. Per i bambini sarà l’occasione per scoprire da vicino riti e tradizioni sacre diverse da quelle che conoscono: vi troverete immersi nei colori dei sari, nei profumi di incenso, fra le offerte votive più semplici (dai fiori alle banane). Ci si può unire anche alle celebrazioni sacre come è capitato a noi di domenica.
ALLA SCOPERTA DELLA CANNA DA ZUCCHERO: AVENTURE DU SUCRE
La fabbrica per la lavorazione della canna da zucchero di un tempo è stata riadattata a museo dove non solo si viene guidati alla scoperta della lavorazione della canna ma anche alla storia di quest’isola. Oltre alla app a disposizione (anche in italiano) la visita è accompagnata da tanti pannelli e immagini perfetti per spiegare ai più piccoli. Al termine poi c’è un piccolo angolo dove degustare le tipologie di zucchero e persino sgranocchiare un pezzetto di canna da zucchero. Mia figlia Alice, 8 anni, è rimasta talmente entusiasta da farci acquistare un campionario dei sette zuccheri per poi portarli a scuola e spiegare tutto sulla trasformazione della canna, specificando che “nulla, ma proprio nulla della canna va buttato” (infatti ciò che non diventa zucchero è utilizzato per farne rum o combustibile). Per info www.aventuredusucre.com
I GIARDINI DI PAMPLEMOUSSE
E’ uno degli orti botanici più grandi al mondo, creato nel 1767 da un botanico francese, Pierre Poivre, che selezionò le piante esotiche più belle che poi nel corso dei secoli sono state via via ampliate fino ad arrivare a oltre 500 specie.
Noi ci siamo arrivati sul finire della giornata, tra gli ultimi visitatori. Una guida locale ci ha accompagnati nei giardini fra i profumi di vaniglia, frangipane, foglie di curry e zenzero, spiegandoci le caratteristiche di piante incredibili come le palme bottiglia, l’albero di sangue (col tronco che pare intriso di sangue) le frangipane che possono sorreggere il peso di un bambino col loro diametro che arriva a due metri o le foglie di ninfee impermeabili all’acqua. Lungo i sentieri può capitare di imbattersi in scimmiette che si lasciano penzolare dagli alberi, mentre poco prima dell’uscita c’è una zona dove sono ospitate le tartarughe giganti, originarie delle Seychelles.
IL REGNO DEGLI ANIMALI: CASELA PARK
Se, come noi, viaggiate con bambini dedicate un pomeriggio al Casela Park (http://www.caselapark.com). Si trova vicina Flic en Flac e offre al possibilità di ammirare da vicino zebre, struzzi, rinoceronti, antilopi, uccelli esotici e leoni. Si sale su piccoli furgoni aperti e ci si inoltra nella zona del parco dove gli animali sono lasciati liberi: non è un safari, non lo potrebbe essere, ma è comunque una buona occasione per i più piccoli per ammirare da vicino animali in un contesto naturale. Inoltre ci sono aree dove pescare, giocare, fare un giro sul pony o nutrire caprette e cerbiatti.
VIAGGIO FAI DA TE
Mauritius non è vicina ma un viaggio fai da te non è difficile da organizzare. E’ un’isola felice, con un’economia stabile, sanità e scuole pubbliche di buon livello e relativamente ricca se la si confronta con tanti altri paesi del continente africano (al quale è più vicino geograficamente che altro). Si prenota da soli il volo (diretto con Meridiana o Air Mauritius oppure con scalo Air France o Emirates, su www.skyscanner.it confrontate le tariffe e cercate quella più economica), si affitta una casa o appartamento sulla spiaggia (noi lo abbiamo fatto tramite http://www.mauritius-direct.com che ci ha messo in contatto col proprietario dell’appartamento che abbiamo scelto risparmiando rispetto alle agenzie), si noleggia un’auto o si affitta un taxi per un tour giornaliero con poco più di 50 euro e spostarsi sull'isola in tutta autonomia: tanti i ristoranti, negozi, supermarket, bancarelle da street food ed estrema la gentilezza dei mauriziani.
Ultimo, ma non meno importante, il fuso orario è di sole 3 ore durante il nostro inverno (2 in estate), cosa che rende tutto più semplice coi bambini.