Scarpe comode e zaino con un'abbondante merenda, oggi si va al Colosseo insieme ai bambini!

Il biglietto include l'ingresso all'area archeologica del Foro romano e del Palatino, per cui sarà una giornata lunga. Stavolta con noi c'è anche l'amichetta di nostra figlia, che ci accompagna spesso nelle nostre gite.
Questa è la prima missione "outdoor" sulle tracce della Roma antica e i bambini sono perfettamente calati nella parte di Indiana Jones. Arrivati ai piedi del Colosseo scegliamo come "campo base" una grande aiuola su cui distendiamo le mappe della Roma arcaica e della Roma costantiniana (sono i poster dei plastici che ho comprati al bookshop del Museo della Civiltà Romana).
I bambini non mostrano alcun problema di orientamento.
Il Colosseo sorge sul luogo dove un tempo c'era un laghetto formato dalle acque del rio Labicano, che scorreva in corrispondenza dell'attuale via Labicana. Riconoscono il colle Oppio e il Palatino, che si vedono dal lato in cui siamo noi, e notano un "buco" che non ci dovrebbe essere.


Quel "buco" fu creato nel periodo fascista, spianando una parte del colle Velia, per consentire la vista del Colosseo da Palazzo Venezia. I bambini si affacciano e confermano: in fondo in fondo si vede un palazzo marrone.
Il Colosseo sorge in una conca naturale e un tempo era un luogo molto malsano. Per questo il rio Labicano che lo alimentava fu incanalato e indirizzato verso il Tevere già in età antica e il laghetto si prosciugò. Fu ripristinato da Nerone come lago per i pesci nei favolosi giardini della sua Domus Aurea. I bambini sono molto attratti dalla storia di Nerone e in particolare dell'incendio di cui fu accusato.
Gli storici sono concordi sul fatto che non fu Nerone ad appiccare l'incendio ma probabilmente non si affrettò a farlo spegnere. L'incendio andò fuori controllo e ci vollero nove giorni per domarlo, alla fine aveva devastato due terzi della città e questo permise a Nerone di costruire la sua spettacolare casa d'oro.
Della Domus Aurea si sa poco perché fu distrutta dopo la morte di Nerone, ma è certo che fu enorme e costruita in soli quattro anni, tra il 64 d.C. (anno dell'incendio) e il 68 d.C. (anno della morte dell'imperatore). La Domus Aurea fu distrutta perché la memoria di Nerone fu dannata eppure, ironia della sorte, il simbolo di Roma nel mondo è legato indissolubilmente al ricordo dell'imperatore che bisognava dimenticare. Secondo la tradizione, il nome Colosseo deriva da una colossale statua di Nerone, alta come un palazzo di dieci piani, che fu ricollocata proprio dove abbiamo il nostro campo base.

Alla statua veniva modificato il volto con quello dell’imperatore di turno, e questo ci dice come il riutilizzo fosse molto praticato nell’antichità.
Il vero nome del Colosseo è Anfiteatro Flavio, “anfi-teatro” perché era come un “doppio-teatro” e Flavio perché fu costruito dagli imperatori della famiglia dei Flavi: iniziato da Vespasiano, inaugurato da Tito nell’80 d.C. e terminato da Domiziano.

Era in pratica uno stadio, un po' più piccolo dello Stadio Olimpico, in cui si svolgevano tre tipi di spettacoli: i combattimenti tra animali feroci, l'uccisione di condannati che venivano sbranati dagli animali (brrrr….) e soprattutto le lotte tra i gladiatori, alcuni dei quali erano delle vere star per il pubblico, più o meno come i nostri calciatori.
Dopo una coda di 40 minuti (meno male che ci sono i videogame!), arriva il momento di entrare.
Attraverso una serie di plastici e illustrazioni collocati all'inizio del percorso capiamo bene come funzionavano gli spettacoli e che cosa succedeva sugli spalti.

Un grande disegno mostra gente di ogni tipo: bambini che giocano, uomini che litigano forse per qualche scommessa, molti spettatori col cestino per la merenda e alcuni perfino che cucinano. L'ingresso all'anfiteatro era gratuito e la gente veniva qui come allo stadio. Ogni romano aveva una tessera personale che gli permetteva l'accesso ad un solo settore dell'anfiteatro, questo sia per velocizzare l'ingresso e l'uscita di migliaia di spettatori sia per tenere separate persone di classi sociali diverse.

Allora come oggi il Colosseo è un luogo di varia umanità; si incontrano turisti da ogni parte del mondo, centurioni col cellulare, venditori ambulanti e poliziotti dappertutto. Mia figlia e la sua amica restano molto attratte da un giovane artista che disegna a matita.




Ci fermiamo per fare merenda e le domande iniziano a fioccare.

Roma: visita al Colosseo con i bambini
vai alla gallerySulle tracce della Roma antica con bambini insieme alla famiglia Ciaffi. La meta di oggi è il Colosseo
Qualche informazione di carattere pratico:
-
Il modo migliore per raggiungere il Colosseo è la metropolitana: la fermata è proprio di fronte;
-
il Colosseo è visitabile dalle 8.30 del mattino fino al crepuscolo ma l’orario di chiusura cambia con le stagioni (ci sono 7 diverse combinazioni! Verificate chiamando 06.0608 oppure attraverso www.060608.it);
-
l’ingresso è gratuito fino a 17 anni, oltre 65 e per tutti i docenti, dai 18 ai 25 anni si pagano 7,5 euro, gli adulti pagano 12 euro; se ci sono mostre è richiesto un supplemento. Il biglietto dura due giorni consecutivi e consente l’accesso anche al Foro romano e al Palatino;
-
per evitare di esaurire la pazienza dei bambini durante la coda meglio acquistare il biglietto con prenotazione, in alta stagione la fila può durare diverse ore. La prenotazione ha un costo addizionale di 2 euro a persona.
La famiglia reporter
Ciao a tutti! Siamo una famiglia formata da papà, mamma, un bimbo di 10 anni, una bimba di 9 e una piccola di 2 anni e mezzo.Per noi viaggiare è il modo più divertente di stare insieme e perfino di studiare. Abbiamo viaggiato con i bambini da quando erano piccolissimi, ma adesso che vanno a scuola, ogni gita è l'occasione per imparare qualcosa. Abbiamo la fortuna di abitare nella città più bella del mondo. Di Roma e della sua straordinaria regione vogliamo raccontarvi tutto!
Guarda tutti gli itinerari delle famiglie in giro per l'Italia nella sezione bimbi in viaggio
Aggiornato il 13.04.2017