Borghi abbandonati in Veneto
Se pensiamo al Veneto, la prima cosa che ci viene in mente è la splendida Venezia, la città sull'acqua. Venezia con i suoi canali, le sue stradine, le sue isole colorate, il canevale di Venezia, il festival del cinema e tanto altro ancora.
Venezia è amata sia dagli italiani che dai turisti stranieri, ma il Veneto è molto di più. Abitazioni consunte dal tempo, strade in rovina, vegetazione che avanza, natura: queste sono le ghost town, dove se ne trovano quattro, uno più incantevole dell'altro. Vediamo cosa visitare con i bambini.
Veneto con i bambini: California di Gosaldo
California è una frazione di Gosaldo che si trova in Veneto, precisamente nella provincia di Belluno. Questo borgo è di origine relativamente recente, nella prima metà dell'800 intorno ad una locanda denominata "Alla California" che faceva riferimento alla California americana e, in particolar modo, alla corsa all'oro che tanto aveva reso famoso lo stato americano. Qui però non si estraeva oro, ma mercurio, che una volta esaurito gettò gli abitanti nella disperazione. Negli anni '50 gli abitanti cercarono di convertire in paese in una meta più turistica e la locanda "Alla California" divenne un albergo-ristorante che dava ospitalità ai numerosi turisti che cercavano soggiorni immersi nel verde e nella tranquillità. Era il 4 novembre del 1966 e la città di Firenze fu colpita dalla peggiore alluvione che si ricordi, così come il borgo. Fortunatamente gli abitanti riuscirono a mettersi in salvo raggiungendo le zone più alte del comune. Oggi si può raggiungere attraversando un pericolante ponticello
Veneto con i bambini: Fumegai
Il piccolo borgo di Fumegai, nella Val Carazzagno, è ideale per staccarsi dal mondo contemporaneo e finire in un'altra epoca, lontano dal caos, dai rumori, dai centri commerciali e anche dai luoghi troppo affollati di turisti. Raggiungerlo è infatti abbastanza complicato e potrebbe scoraggiare molti: per arrivare è necessario camminare circa un'ora e mezzo nel bosco, per questo è fondamentale partire con scarpe e attrezzatura da trekking, e al tempo stesso non improvvisarsi escursionisti.
È necessario parcheggiare l'auto sul lago del Corlo e poi avviarsi verso il Ponte della Vittoria, dove si trova un cartello coi vari sentieri tra le montagne, compreso quello per Fumegai.
Questo borgo venne abbandonato negli anni Venti del ventesimo secolo, anche se si narra che un gruppo di figli dei fiori abbia tentato di farne la propria dimora tra gli anni Sessanta e Settanta. In ogni caso, oggi è completamente disabitato e in rovina, ma i ruderi sono perfettamente conservati!
Veneto con i bambini: Orsetti
Ci spostiamo in provincia di Vicenza e troviamo Orsetti, un minuscolo borgo minerario. Qui vivevano le famiglie che lavoravano alla cava, oramai ricoperta dalla vegetazione. Uno degli abitanti, Renzo, si rifiutava di abbandonare la sua abitazione, ma un incendio doloso la ditrusse completamente. In questo borgo abbandonato si vedono case diroccate e le cave oramai in disuso.
Veneto con i bambini: Poveglia
Poveglia è un'isola a forma di ottagono oramai abbandonata nella laguna di Venezia, conosciuta come l'isola dei fantasmi. Nel 1600 divenne un lazzaretto per i malati della peste che aveva colpito l'Europa. Il suo ultimo ruolo, durato sino al 1968, fu quello di stazione di quarantena marittima, ma poi fu abbandonato dallo Stato. L'isola è stata messa più volte all'asta e i veneziani hanno tentato di comprarla ma invano; l'ultima asta pare abbia avuto un imprenditore come vincitore. Sull'isola si trova il vecchio lazzaretto, il manicomio, la chiesa, il monastero e le antiche case.
La storia racconta che a causa della peste, furono migliaia le persone arse vive per evitare che si diffondesse il contagiono. Vennero poi sotterrate a Poveglia, per questo leggenda vuolte che il sottosuolo dell'isola sia composto per metà da cenere e resti umani.
Ma non è l'unica storia a ruotare intorno a Poveglia. Un'altra racconta che il direttore del manicomio, descritto da molti come un sadico, venne guidato dagli spiriti affinché si lanciasse dalla torre dell'orologio per suicidarsi.
Secondo la testimonianza di un'infermiera che assistette alla scena, però, il medico arrivò vivo a terra, dove fu una strana nebbia che lo avvolse a farlo spirare.
Sono tante però le storie che si raccontano sull'isola, proprio perché veniva usata come ultimo approdo di persone che stavano per morire oppure di quelle con problemi mentali. Oggi purtroppo è molto difficile visitare Poveglia, che è una grande rudere a cielo aperto: per farlo bisogna si può partecipare a un tour organizzato, che ha l'autorizzazione per sbarcare sull'isola dei fantasmi!