Cagliari
Dedicare almeno una giornata alla scoperta del capoluogo sardo prima di iniziare l'itinerario si rivela una scelta azzeccata. Un breve itinerario tra i siti archeologici cittadini permette, per esempio di ammirare l'Anfiteatro Romano, sulle pendici meridionali del colle di Buoncammino, la Grotta della Vipera, ovvero il sepolcro di Atilia Pomptilia del I sec. d. C., così chiamato per le decorazioni sul fontespizio e i resti dell'aristocratica Villa del Tigellio (anch'essa del I sec. d. C.).
Parco Geominerario Sulcis
Perché ti lamenti di pochi compiti, prova andare a lavorare in miniera! Che cosa significhi davvero lo si comprende visitando il Parco Geominerario Storico ambientale della Sardegna, patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Si tratta di una serie di miniere di carbone, attive fino a pochi decenni fa nel Sulcis, che sono state messe in sicurezza e riaperte per consentire le visite al pubblico. Alcune sono davvero spettacolari, prima tra tutte la Laveria Lamarmora di Nebida affacciata su una ripida scogliera.
Isola di San Pietro
E' in Sardegna ma i suoi abitanti parlano genovese e provengono dalla Tunisia. Il curioso incrocio geopolitico è subito spiegato: erano genovesi i coloni dell'isola di Tabarka (in Tunisia) che all'inizio del XVIII secolo furono trasferiti sull'isola di san Pietro allora pressoché disabitata allo scopo principale di sfruttarne i banchi di corallo. Il capoluogo dell'isola è Carloforte, dove si possono ammirare ancora numerosi palazzi signorili (e non) dell'epoca. Alle spalle del centro sorge il fortino settecentesco al cui interno sorge il Museo Civico con una bella collezione di conchiglie provenienti da tutto il Mediterraneo, mentre la Sala della Tonnara è dedicata alla tradizionale pesca dell'isola.
Cabras
Prima di noi è toccato ai Fenici, ai Cartaginesi e ai Romani. Anche loro furono affascinati dall'estrema propaggine della penisola del Sinis, poco distante dalla città di Oristano. La città di Tharros (il toponimo è di epoca fenicia, ovvero del IX secolo a.C.) fu fiorente e ambita e ogni popolo che ne prendeva possesso vi edificò monumenti importanti: dal tophet punico, alle Terme e al tempio del I° secolo a. C dei Romani: di cui si ammirano le due candide colonne corinzie, fino alla grande Cisterna opera dei cartaginesi. Il viaggio nella storia continua con il Castrum bizantino e termina al cospetto della Torre Spagnola eretta utilizzando le pietre della città già abbandonata nel 900 d C. a causa delle incursioni arabe. La visita all'area archeologica è emozionante, molto meglio che leggere un libro di storia, e si conclude al Museo Civico di Cabras dove sono custoditi moltissimi reperti archeologici dell'antica Tharros.