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Lombardia, Fondo Nasko per le donne che rinunciano a interrompere la gravidanza

di Centro studi Sintesi - 29.01.2014 - Scrivici

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Viene riconosciuto alle future mamme un aiuto economico pari a 3.000 euro complessivi. L'importo viene suddiviso al massimo in 18 mesi. Bisogna rivolgersi ai consultori familiari o ai Centri di aiuto alla vita

Che cos’è il fondo Nasko

Un Fondo dedicato alle madri che, pur a fronte di problemi economici, rinunciano a interrompere la gravidanza a fronte di un progetto personalizzato messo in atto da consultori familiari pubblici e privati accreditati in collaborazione con i Centri di aiuto alla vita (Cav) iscritti nell’elenco regionale. Tale Fondo è destinato all’acquisto di beni e servizi diretti ad alleviare le difficoltà economiche quotidiane nella gravidanza e nel puerperio.

Quanto vale il contributo

Si tratta di 3.000 euro complessivi, ogni mese saranno versate alcune centinaia di euro. Per esempio, 250 euro al mese se l'importo viene pagato in un anno oppure 166 euro al mese se viene pagato in 18 mesi. Al massimo l'importo può essere suddiviso in 18 mesi. Il periodo considerato è quello precedente il parto e il periodo successivo alla nascita del bambino. La madre riceverà l’aiuto economico attraverso una carta prepagata ricaricata mensilmente.

Come richiederlo

Rivolgendosi ai Cav o ai consultori familiari pubblici e privati accreditati da Regione Lombardia.

 

Termine per presentare le domande

Le domande possono essere effettuate in qualsiasi momento. Attualmente sono in corso di definizione i criteri per l’anno 2014.

Condizioni per aver diritto al contributo

Beneficiari del Fondo Nasko sono le future mamme che rinunciano alla scelta di interrompere volontariamente la gravidanza e che possiedono i seguenti requisiti:

  • Sono in possesso di certificazione che attesti l’avvenuto colloquio per richiesta di interruzione volontaria di gravidanza della donna con lo specialista di consultorio pubblico o privato accreditato e a contratto o di Servizio Ospedaliero;

  • Hanno la residenza in regione Lombardia da almeno un anno alla data di presentazione della richiesta di accesso al contributo regionale presso il Cav o al consultorio pubblico/privato accreditato e a contratto della Asl di residenza;

  • Sono in possesso di attestazione ISEE integrata da idonea documentazione che consenta la definizione della condizione di difficoltà economica della donna e/o del suo nucleo familiare nell’anno di richiesta.

La futura madre deve concordare con il Cav o il consultorio un progetto personalizzato che tenga conto dei bisogni effettivi, contingenti e futuri, della donna e del bambino.

Il progetto iniziale, verrà in seguito integrato alla luce dell’evoluzione della gravidanza, degli eventi personali, lavorativi, economici della donna, delle caratteristiche del neonato e del contesto ambientale di vita.

(LEGGI ANCHE: Lombardia: 900 euro a sostegno dell'alimentazione di neonati e mamme)

Leggi anche: BONUS BEBE' E AIUTI ALLA FAMIGLIA, QUELLO CHE PREVEDE LA LEGGE DI STABILITA' PER IL 2014

ASSEGNO FAMILIARE PER I LAVORATORI DIPENDENTI

Link per saperne di più e chiedere informazioni

Regione Lombardia, Fondo Nasko

Legge/provvedimento di riferimento

DGR X/1005 del 29 novembre 2013

DGR IX/4226 del 25 ottobre 2012

Leggi tutti gli approfondimenti della sezione bonus bebè 2014

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