Dal primo di gennaio in arrivo il Reddito d'inclusione (Rei), uno strumento di contrasto alla povertà che sostituisce il Sostegno all'inclusione attiva (Sia) e anche l'Asdi.
E' stato infatti approvato oggi dal Consiglio dei Ministri il via definitiva il decreto attuativo della legge delega REI.
Che cos'è il REI?
Il Reddito d'Inclusione (o reddito d'inclusione sociale) prevede un aiuto economico spendibile in beni di prima necessità per quei soggetti sociali che versano in condizioni di povertà assoluta.
Consiste in un assegno mensile con un importo che varia dai 190 fino ai 490 euro al mese in caso di famiglie molto numerose (circa 190 euro mensili per una persona sola, fino a quasi 490 euro per un nucleo con 5 o più componenti). E' possibile usufruirne per massimo 18 mesi.
Lo scopo: in questo modo lo Stato punta a garantire anche alla fasce più disagiate un livello di vita dignitoso e scongiurarne l'emarginazione sociale.
Il REI è una misura universale senza distinzioni di categorie d'appartenenza (anziani, genitori single ecc..; Solo il bisogno economico funge da discriminante).
Come funziona
A decretare l'accesso all'assegno è un redditto ISEE non superiore ai 6.000€ e un valore del patrimonio immobiliare, diverso dall'abitazione, non superiore ai 20.000.
Come priorità verrà dato a chi ha figli minorenni o disabili, donne in stato in gravidanza o disoccupati con più di 55 anni.
L'assegno verrà concesso in mensilità per non più di 18 mesi. Sarà inoltre necessario che trascorrano almeno sei mesi dall'ultima erogazione per farne di nuovo richiesta. Non è inoltre compatibile con la contemporanea fruizione, da parte di qualsiasi componente il nucleo familiare, della NASpI o di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria.
Per saperne di più: redditodiinclusione.it
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