Di che colore avrà gli occhi? E i capelli? Da chi prenderà il naso? Avrà le fossette come il papà? Sarà intelligente come la mamma? Praticamente ogni futuro genitore si pone questo genere di domande mentre aspetta l'arrivo del proprio bimbo. Sebbene in rete si trovino molti articoli su come alcune caratteristiche siano trasmesse al nascituro, la verità è che sono davvero pochi i caratteri di cui è stata dimostrata scientificamente la trasmissione paterna o materna. Vediamo insieme cosa dice la genetica a tal proposito.
È tutta una questione di genetica?
Per quante supposizioni si possano fare riguardo all'aspetto fisico o al carattere del nascituro, la scienza parla chiaro: ci sono infinite possibili combinazioni che possono crearsi quando il gamete femminile "incontra" quello maschile. Nel momento della fecondazione, infatti, vengono "decisi" i caratteri ereditari (colore degli occhi, forma del viso, colore dei capelli) del bimbo. Ma facciamo un piccolo passo indietro.
Tutte le nostre cellule contengono il DNA in 46 cromosomi (23 coppie). Ogni bimbo riceve 23 cromosomi dalla mamma e 23 dal papà. Se calcolassimo tutte le possibili combinazioni di geni, ogni coppia potrebbe produrre innumerevoli bambini diversi tra loro dal punto di vista genetico. A questo dobbiamo aggiungere che alcune caratteristiche umane sono il risultato dell'azione di più geni combinati tra loro e che anche l'ambiente può influenzare caratteristiche come il peso, l'altezza e l'intelligenza.
Sarà maschio o femmina? Lo decide il papà
Se il vostro bimbo sarà un maschio o una femmina lo "decide" il papà. Come abbiamo visto poco sopra, ogni nostra cellula del corpo contiene 23 coppie di cromosomi, eccetto quelle riproduttive, che hanno un solo cromosoma per coppia. La futura mamma porta sempre il cromosoma femminile (X), mentre il futuro padre può portare un cromosoma femminile o uno maschile (Y). La probabilità di avere un figlio maschio o una figlia femmina è quindi sempre del 50%.
Il colore degli occhi
Azzurri, verdi o marroni, come saranno gli occhi del vostro bimbo? Il colore degli occhi è determinato dalla quantità di melanina presente nell'iride che è a sua volta determinata da diversi geni. Secondo gli scienziati, sono almeno otto i geni che influenzano la tonalità degli occhi. Per semplificare un po' le cose, però, possiamo ricordarci che il colore marrone è dominante, mentre l'azzurro è recessivo. Cosa significa? Che in linea di massima, se entrambi i genitori hanno gli occhi chiari, è molto probabile che anche gli occhi del bimbo saranno di colore chiaro (ereditano entrambi i geni recessivi). Se invece uno dei genitori ha gli occhi chiari e uno ha gli occhi scuri, è più probabile che il bimbo erediti gli occhi scuri proprio perché il marrone è dominante. Tuttavia, anche due genitori con occhi marroni potrebbero concepire un bambino con occhi chiari se entrambi sono portatori di geni recessivi per gli occhi azzurri.
Il colore dei capelli
Gli scienziati non hanno ancora identificato con precisione quanti geni siano coinvolti nel determinare il colore dei capelli di una persona. Se due genitori con capelli scuri danno alla luce un bambino biondo, significa che entrambi sono portatori del gene recessivo responsabile dei capelli chiari.
I geni responsabili del colore dei capelli, così come quelli degli occhi e della carnagione, regolano anche i melanociti, cioè le cellule deputate alla produzione del colore. La colorazione dei capelli dipende dalla quantità di melanociti presenti e dal tipo di pigmento (come l'eumelanina, che produce il nero e il marrone, e la feomelanina, che produce il giallo e il rosso).
Bisogna anche dire che il colore dei capelli può in realtà subire variazioni nel corso del tempo. Con l'avanzare dell'età, soprattutto durante la pubertà, gli ormoni possono attivare i geni che influenzano il mutamento di colore o la formazione di ricci.
Le lentiggini
Le lentiggini sono controllate principalmente dal gene MC1R e presentano un modello di ereditarietà dominante: i genitori che hanno le lentiggini tendono ad avere figli con le lentiggini. Sarà poi l'azione combinata di altri geni e di molteplici fattori ambientali a influenzarne la dimensione e il colore. Ad esempio, l'esposizione al sole può causare temporaneamente la comparsa di più lentiggini.
Altezza e corporatura
I geni possono influenzare il peso e l'altezza? Certo che sì. Per quanto riguarda l'altezza, la conferma arriva da uno studio pubblicato su Nature Genetics che ha preso in esame i dati di circa 250mila persone provenienti da Stati Uniti, Europa e Australia. Dallo studio emerge che l'altezza è determinata per ben l'80% dai nostri geni. Per essere ancora più precisi, l'altezza dipende da circa 700 varianti genetiche ubicate in 400 regioni genetiche diverse del nostro DNA.
Non bisogna però trascurare i fattori ambientali che comunque incidono per il restante 20% nel determinare la statura di una persona. Un esempio di fattore ambientale? L'alimentazione. Una dieta sempre più ben bilanciata e varia ha infatti permesso nel corso dei secoli che l'altezza media delle persone aumentasse. Lo stesso discorso si può fare anche con il peso corporeo, a cui contribuiscono sia la genetica sia l'ambiente. Se l'obesità di mamma e papà è dovuta ad abitudini alimentari scorrette, è molto probabile che anche i loro figli saranno in sovrappeso.
Il carattere si può ereditare? E l’intelligenza?
Purtroppo, o per fortuna, i geni di mamma e papà influenzano ben poco il carattere di un bambino. Esiste una relazione tra il patrimonio genetico di ciascuno di noi e la nostra personalità, ma ciò che plasma il carattere di una persona è l'ambiente in cui essa cresce. Il comportamento dei genitori, gli stimoli che riceve, le esperienze di vita, le amicizie, le condizioni economiche e sociali sono infatti ampiamente responsabili del carattere di tutti noi.
A tal proposito è interessante vedere gli studi scientifici condotti su gemelli omozigoti cresciuti in ambienti diversi: nemmeno i gemelli omozigoti, cioè con lo stesso corredo genetico, hanno le stesse capacità cognitive. Le capacità cognitive hanno effettivamente una base genetica, ma il loro sviluppo dipende dall'ambiente circostante. Il comportamento del tuo futuro bimbo dipenderà, quindi, in larga misura dagli stimoli che riceverà. Come per il carattere, anche per l'intelligenza c'è sicuramente una base genetica, ma è l'ambiente a determinare se un bimbo sarà più o meno intelligente di un altro.
Anche il gruppo sanguigno si eredita da mamma e papà. Come per il colore degli occhi e per altre caratteristiche fisiche, ogni bimbo eredita un gene materno e uno paterno. Ciascun gene è formato da due parti che prendono il nome di alleli e che possono essere dominanti oppure recessivi. La combinazione tra l'allele ereditato dalla mamma e quello ereditato dal papà determinerà se il gruppo sanguigno del piccolino sarà A, B, AB o 0 (zero).
Il fattore Rh
I gruppi sanguigno A, B, AB e 0 si dividono ulteriormente in base alla presenza o meno di un particolare antigene, chiamato fattore Rh. Il fattore Rh può essere positivo (Rh+) o negativo (Rh-) e conoscerlo è di fondamentale importanza durante una gravidanza. Se una donna è Rh negativa e ha un partner Rh positivo, in caso di gravidanza può porsi il problema dell'incompatibilità del fattore Rh tra madre e figlio (se anche questo è Rh positivo). L'incompatibilità del fattore Rh può provocare la malattia emolitica feto-neonatale, potenzialmente pericolosa per il neonato, ma soprattutto per eventuali altre gravidanze.
Anche per il fattore Rh, come per il gruppo sanguigno, gli alleli sono due: uno dominante che è responsabile dell'Rh+, e uno recessivo responsabile dell'Rh-.
Da qui le combinazioni possibili sono tre:
- Se entrambi i genitori sono negativi (Rh-): il loro bimbo può essere solamente Rh negativo;
- se entrambi i genitori sono Rh positivi: il bimbo potrebbe nascere Rh+ o Rh-, anche se c'è una maggiore probabilità che sia positivo;
- se uno dei due genitori è Rh+ e l'altro Rh-: può nascere un figlio Rh+ o Rh- con la stessa probabilità.
Prima ancora di chiedersi a chi assomiglierà il proprio bimbo, il desiderio di ogni genitore è che il piccolino goda di ottima salute. Parlando di cosa si eredita o meno da mamma e papà, non possiamo quindi non affrontare anche il discorso delle malattie genetiche ereditarie che possono essere determinate da singoli geni o dall'interazione di più geni differenti.
Proprio per questo motivo è importante prima di tutto conoscere a fondo la propria storia familiare, cioè tutte le possibili patologie/condizioni avute in famiglia e poi valutare eventualmente un counselling preconcezionale per verificare se è presente o meno una predisposizione ad alcune malattie genetiche. Quest'ultima raccomandazione viene dal Ministero della Salute che ha inserito alcuni esami preconcezionali nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
Oggi, inoltre, a partire dalla decima settimana di gestazione è possibile eseguire il test del DNA fetale. In parole semplici, con un prelievo del sangue si analizza il DNA estratto dalle cellule del feto circolanti nel sangue materno, rendendo così possibile l'individuazione di malattie genetiche più comuni come la sindrome di Down, quella di Edwards e quella di Patau.
Il daltonismo
Il daltonismo rosso-verde è causato da un singolo gene localizzato sul cromosoma X. Questo gene codifica per una proteina nell'occhio che rileva specifici colori della luce. Quando questo gene è difettoso, l'occhio non è in grado di distinguere tra il rosso e il verde.
La capacità di percepire i colori rosso e verde richiede almeno una copia funzionante del gene. Poiché i ragazzi hanno un solo cromosoma X, ereditato dalla madre, l'acquisizione di una copia difettosa del gene li renderà daltonici. D'altra parte, le ragazze possiedono due cromosomi X; per manifestare il daltonismo, devono ereditare due copie difettose, una da ciascun genitore. Di conseguenza, il daltonismo rosso-verde è significativamente più comune nei ragazzi (1 su 12) rispetto alle ragazze (1 su 250).
Le allergie sono ereditarie?
Da mamma e papà si può ereditare anche la predisposizione del sistema immunitario a sviluppare una determinata allergia, soprattutto se entrambi i genitori ne soffrono. Anche in questo caso, vi sono poi alcuni fattori ambientali che possono favorire una risposta di tipo allergico del sistema immunitario.
Le app che predicono l'aspetto del tuo bambino
Negli ultimi tempi sono spuntate diverse app che sostengono di poter "predire" l'aspetto di un bambino basandosi sulle foto dei genitori. Queste app generalmente funzionano unendo le due immagini e poi regolando le caratteristiche per renderle simili a quelle di un bambino.
Ovviamente non c'è alcuna base scientifica e sebbene geneticamente un bambino erediti tratti fisici da entrambi i genitori biologici, il suo aspetto non è una mescolanza al 50/50. Alcuni tratti sono dominanti, come avere gli occhi marroni o i capelli ricci/mossi, ma un bambino può nascere con tratti recessivi come capelli biondi e occhi azzurri, anche se nessun genitore li ha.
Quindi, le app potrebbero essere un modo divertente per avere un'idea di come potrebbe apparire il tuo bambino, ma sicuramente il risultato non sarà preciso al cento per cento.
Fonti utilizzate:
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University of Utah Genetic Learning Center. Observable human characteristics.
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Heritability and Genome-Wide Association Studies for Hair Color in a Dutch Twin Family Based Sample, 2015, Genes
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Hormonal effects on hair follicles, 2020, International Journal of Molecular Sciences
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A Saturated Map of Common Genetic Variants Associated with Human Height, 2022, Nature
- Genotype-phenotype associations and human eye color, 2010, Journal of Human Genetics