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Gianna Nannini dà alla luce Penelope Jane

di Nostrofiglio Redazione - 29.11.2010 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La rockstar ha dato alla luce, con parto naturale, la neonata sabato scorso alla clinica Madonnina a Milano. La bimba pesa circa 2,5 chili. Una gravidanza che aveva suscitato scalpore per l'età della puerpera, 54 anni

Penelope Jane è nata sabato scorso alla Clinica Madonnina di Milano. La mamma Gianna Nannini l'ha data alla luce con parto naturale. Penelope Jane pesa 2 chili e 530 grammi, è lunga 48 centimetri e sta benissimo.

Questa gravidanza aveva suscitato polemiche: ma come una gravidanza a 54 anni? Al di là dei giudizi personali, ci si è chiesto come questa gravidanza fosse stata resa possibile. Cioè con quale tecnica. Il ginecologo Augusto Enrico Semprini che ha seguito la cantante ha dichiarato all'Ansa che Penelope Jane è stata concepita non per ovodonazione, come qualcuno può aver pensato, ma dopo "un lungo percorso di cure che negli anni hanno permesso questo risultato".

Dalle pagine della Stampa però il noto ginecologo Severino Antinori non usa mezzi termini nel commentare le dichiarazioni del collega: "Una balla sonora che può provocare danni anche gravi" cioè inutili speranze per donne ormai fuori tempo massimo. Antinori, pionere della fecondazione assistita, colui che già nell'87 rese madre una signora di cinquant'anni, e che nel 1994 seguì la gravidanza di una mamma di 63 anni certificata come la partoriente più anziana del mondo, "sulla base dei 4000 casi che ho seguito personalmente e sul milione di bambini nati con le mie tecniche" assicura invece che "un caso di fecondazione omologa dopo i 48 anni semplicemente non si dà: non ne viene citato in letteratura neppure un esempio".

Insomma secondo Antinori, la Nannini avrebbe partorito con la fecondazione eterologa (cioè l'ovulo non è il suo), una tecnica non ammessa in Italia. "Mi fa specie - dice Antinori - che una donna aperta, libertaria e coraggiosa come Gianna Nannini sembri vergognarsi di essere ricorsa all'eterologa. E come mai? È un atto di grande valore morale. Dagli ultimi studi emerge poi che anche la donna ricevente, lungi dall'essere un contenitore, dà per epigenesi un po' del proprio patrimonio genetico al bambino".

La Nannini aveva già avuto due aborti, poi ce l'ha fatta.

"Ti chiamerò Penelope – ha scritto Gianna Nannini nella lettera indirizzata alla figlia pubblicata su Vanity Fair del 17 novembre - perché mi hai aspettato tanto prima di nascere. Hai aspettato che fossi pronta. Per tre volte non lo sono stata, ma oggi lo sono. Tu, il più grande amore della mia vita, arrivi dopo il dolore profondo e lo shock. Ma ci ho creduto pienamente, e ho sentito la forza per riuscirci, e ti ho desiderata così tanto che oggi, mentre ti scrivo, ti ho dentro di me".

"Ogni tanto penso a te, sposti tutti i miei confini. Amor, che bello darti al mondo": sono i versi (che accompagnano la lettera) di Ogni Tanto, canzone dell’album Io e te - in uscita l’11 gennaio - che la Nannini ha registrato durante la gravidanza e dedicato all’imminente maternità. "Mi piace pensare", scrive ancora a Penelope, "che Io e te possa rimanere il mio inno all’amore, un amore grande che rivendichi il desiderio della donna e la sua libera scelta. All’improvviso tutti si sono dimenticati della libertà e del diritto che ha ciascuno di noi di fare quello che vuole, quando e con chi vuole".

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