Le donne potranno avere figli in provetta con l’eterologa fino all’età della menopausa. Mentre per chi dona il limite è di 35 anni per le donne e i 45 per gli uomini, in linea con i parametri medi di fertilità registrati in Europa. E' la decisione presa dal comitato di esperti nominato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e che mette a tacere le critiche che hanno accompagnato l'annuncio del limite di 35 anni per le donne che intendono ricorrere alle tecniche di fecondazione eterologa.
Per il resto tutto confermato:
- Non più di 10 bimbi per genitore biologico, che deve restare anonimo, salvo non vi siano motivi di salute a consigliare il contrario.
- Niente cataloghi dai quali scegliere occhi, altezza e quoziente intellettivo del donatore.
- E via libera alla fecondazione assistita anche quando entrambi i coniugi sono sterili. Queste le linee guida che il ministro vorrebbe, prima della pausa estiva del Parlamento, mettere nero su bianco su un decreto legge.
Tracciabilità e anonimato dei donatori
Riguardo alla tracciabilità, la normativa europea prevede che gameti e ovociti possano essere ottenuti anche da centri di altri Paesi, che abbiano però recepito la direttiva Ue in materia. Questo sia per verificare che da un genitore biologico non nascano più di dieci figli, sia per rintracciare il donatore qualora il nato in provetta risulti affetto da una malattia geneticamente trasmissibile.
Per questo, l'indicazione sarebbe quella di creare una sorta di 'rete' tra i centri, con delle banche del seme deputate al controllo ed un Registro dei donatori controllato dal ministero attraverso una Authority.
Altro punto affrontato è quello relativo all'anonimato: sarà garantito per i donatori, ma l'indicazione è di prevedere delle 'aperture' in caso di particolari esigenze di tipo sanitario e medico o a seguito della richiesta da parte del soggetto nato da fecondazione eterologa.
Limite delle donazioni
Nel decreto legge è previsto un limite di 10 nati per ciascun donatore.
Questo per evitare che da un solo padre biologico nascano centinaia di figli, che magari in un piccolo centro potrebbero andare incontro al rischio di rapporti tra consanguinei, con tutto quel che ne consegue in termini di malattie genetiche.
No alla scelta del donatore
No alla scelta del donatore
Per evitare il mercimonio di cataloghi dai quali scegliere caratteristiche fisiche e intellettive, che in qualche altro paese fanno parte del pacchetto “fecondazione assistita”, è previsto il divieto di scelta del donatore.