C’è bisogno di un Piano nazionale per la fertilità in Italia e di riscoprire il «prestigio della maternità». Così ha deciso il ministero per la Salute che ha stabilito una data, il 7 maggio, per celebrare da quest’anno in avanti il «Fertility Day».
Perché?
Perché nel nostro Paese la difficoltà di procreazione sta diventando un problema sempre più diffuso. Ecco gli ultimi dati ufficiali: una coppia su cinque ha difficoltà a procreare per vie naturali. Il 20% di aspiranti genitori ha problemi di fertilità. A metà degli anni Novanta, la percentuale era la metà esatta. Negli ultimi cinque anni – ci dice l’Istat – sono nati 64mila bambini in meno.
Problema sanitario femminile o maschile? Problema di coppia.
Come rivelano le più recenti analisi fornite dal ministero della Salute, le cause dell’infertilità sono equamente ripartite: nel 40% dei casi riguardano la componente femminile, nell’altro 40% quella maschile e poi c’è un restante gruppo di coppie che presenta problematiche di fertilità di natura mista.
Le cause?
Al primo posto ci sono le malattie sessualmente trasmissibili, in aumento specie tra i giovanissimi: patologie come Hiv, sifilide, gonorrea, clamidia e infezioni batteriche contratte da ragazzi possono essere tra le cause di infertilità nell’età adulta.
«Fertility Day» si concentrerà, con una serie di incontri ed eventi formativi nelle piazze e nelle scuole superiori, sull’importanza della prevenzione, anche da giovanissimi: la precoce diagnosi di malattie legate al sistema endocrinologo permette infatti una guarigione nel 50% dei casi.
Difendi la tua fertilità, prepara una culla nel tuo futuro
«Obiettivo del Piano nazionale per la fertilità "Difendi la tua fertilità, prepara una culla nel tuo futuro» è quello di evitare che le coppie arrivino troppo tardi davanti al tavolo degli specialisti per la riproduzione. Prevista anche una massiccia campagna social del ministero per informare i cittadini più giovani sulla durata della fertilità, su come proteggerla da comportamenti e malattie a rischio, sull’importanza della diagnosi precoce per i disturbi all’apparato riproduttivo.
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