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Un racconto per superare il dolore di un aborto

di Sara De Giorgi - 20.07.2018 - Scrivici

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Fonte: Ipa
Superare un aborto può essere molto difficile, così come accettare la mancata maternità. E' importante restare legati al momento presente e lasciarsi abbracciare da tutto ciò che la vita ha da offrire. A tal proposito, la scrittrice e illustratrice Julie Maggi ha realizzato "Christine nelle luci del Nord", un racconto pieno di immagini a forti e delicate, che trasporta i lettori nell'universo della vita della protagonista, la quale affronta un aborto spontaneo all'età di 19 anni. Abbiamo intervistato Julie e le abbiamo chiesto di parlarci del suo testo.  

In questo articolo

Molte donne hanno vissuto il dramma di un aborto spontaneo o non spontaneo. Subito dopo è difficile elaborare l'accaduto, così come sembra impossibile confrontarsi con gli altri. Julie Maggi, scrittrice e illustratrice italiana, ha realizzato un romanzo grafico minimale e ricco di sentimento per trattare il difficile tema dell'aborto, vissuto da tante donne sulla propria pelle. Il libro è Christine nelle luci del Nord, un racconto pieno di immagini a volte forti, a volte delicate, che trasporta i lettori nell'universo pieno di sfumature che è la vita della protagonista. Abbiamo intervistato Julie Maggi e le abbiamo chiesto di parlarci del suo testo.

LEGGI ANCHE: Come superare un aborto spontaneo

"Christine nelle Luci del Nord", un delicato racconto sull'aborto

"Christine nelle Luci del Nord" è nato dopo mesi e mesi, se non anni, di meditazione. Per la scrittrice l'ispirazione è arrivata da stralci di storie sentite in treno, da brevi frasi lanciate sommessamente nelle conversazioni da amiche care, da verità nascoste nelle vite di parenti appartenuti a generazioni passate e da articoli di giornale.

«Sentivo che tutte queste donne, anche se non avevo vissuto personalmente i loro drammi, mi erano vicinissime. Avevo bisogno di raccontare una storia che parlasse per loro, che tirasse fuori tutta la loro sofferenza e il loro dolore», ha affermato Julie.

La trama del libro

A diciannove anni la vita di Christine è sconvolta da un evento inatteso: un aborto spontaneo. Christine decide di tenere l'accaduto segreto, ma la certezza di avere il controllo totale del suo corpo viene spazzata via in un istante.

«Il corpo di Christine si evolve e così si evolvono i suoi pensieri e la sua percezione di se stessa nell'età adulta e nella mancata maternità. Il destino e la natura a volte possono essere crudeli, ma Christine dovrà imparare a trasformare le tragedie della vita in qualcosa di significativo», ha raccontato la Maggi.

Il libro è quasi un "diario di vita". A quali lettori/lettrici è destinato?

«Sebbene durante la stesura della storia e durante la realizzazione dei disegni non riuscissi a trattenere le lacrime, la mia graphic novel è biografica, non autobiografica.

La vita che racconto, la vita di Christine non è la mia, è il collage dei racconti delle persone che, raccontandomi le loro storie, mi hanno coinvolto nelle loro vite».

«Questo mio libro è dedicato a tutte le donne che in passato e ancora adesso scelgono il silenzio, strada spesso obbligata, in una società in cui parlare di tematiche come la morte prenatale o la donazione degli organi di un feto è ancora tabù», ha affermato la scrittrice.

Un libro che racconta il dramma dell'aborto oppure un libro che racconta la storia di una rinascita?

«Assolutamente rinascita. Non solo della protagonista, ma di ogni donna che ha vissuto sulla sua pelle, nella sua mente e nel suo cuore i drammi che Christine vive nella sua giovane e travagliata vita».

Il messaggio che intende mandare il testo

La vita di Christine è costruita sul modello di vite di persone reali. «Quello che vorrei è che le lettrici di questo racconto trovassero l'ispirazione per rendere le loro vite di nuovo splendenti, di nuovo cariche di significato. Vorrei che riuscissero a lasciar andare quel peso che le trascina giù quotidianamente. Vorrei che potessero ritrovare la bellezza, la gioia, la serenità, dentro e fuori dal loro corpo, indipendentemente dalla maternità», ha chiarito Julie.

Un consiglio per le donne che non riescono ad avere un bimbo

Per Julie noi siamo vita anche quando non la creiamo e dobbiamo ricordarcelo sempre, perché altrimenti rischiamo di perdere ben più di una occasione per essere felici e per rendere felici coloro che ci circondano.

«Noi abbiamo il dovere di esserci nel momento in cui stiamo vivendo, perché dietro ogni nostro sorriso si nasconde la ragione di vita di coloro che amiamo di più e dietro i loro sorrisi dovremmo trovare le nostre, di ragioni per vivere. Portiamo gioia agli altri e pian piano, lasciamoci abbracciare da tutto il resto che la vita ha da offrirci», conclude.

Per saperne di più, ecco la pagina Facebook di Julie e il suo profilo Instagram.

ECCO IL LINK CON IL LIBRO Christine nelle Luci del Nord

https://issuu.com/juliemaggibooks/docs/chirstine_nelle_luci_del_nord_issuu

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