Controllare il cuore prima della gravidanza
Quando si decide di avere un bambino, oltre a sperare che arrivi il prima possibile, bisognerebbe sottoporsi a una serie di esami pre-concezionali, verificare l'eventuale presenza di anticorpi per malattie come la toxoplasmosi, la rosolia o il citomegalovirus e assumere acido folico. Ma secondo alcune ricerche, sarebbe fondamentale anche controllare il cuore prima della gravidanza.
L’importanza degli esami pre-concezionali
Sottoporsi a una serie di esami e controlli prima della gravidanza è il miglior modo per iniziare la ricerca di un bambino. Esclusi i casi in cui si scopre di aspettare un figlio per caso, senza averlo previsto, sarebbe bene investigare lo stato di salute almeno della madre, che dovrà portare in grembo il piccolo per nove mesi. Oltre agli esami del sangue richiesti in questi casi, che comprendono appunto la ricerca degli anticorpi di determinate malattie, secondo una ricerca americana sarebbe fondamentale anche far controllare il cuore.
Perché controllare il cuore prima della gravidanza
Secondo la ricerca condotta negli Stati Uniti e pubblicata su Circulation, la rivista dell'American Heart Association, si salverebbero molte vite e si migliorerebbe lo stato di salute di molte donne se si facesse un controllo pre-concezionale di questo tipo.
Dallo studio, che ha coinvolto donne tra 20 e 44 anni, è emerso che ben una donna su due non aveva un cuore del tutto sano prima di restare incinta. Con un rischio potenziale di decesso di ben una donna su quattro.
Fattori di rischio
È molto importante, inoltre, non sottovalutare i fattori di rischio che potrebbero portare una donna a sviluppare patologie cardiache in gravidanza, o ad aggravarle se già esistenti. Sempre lo studio americano ha dimostrato infatti come molte delle donne analizzate avessero problemi di sovrappeso, obesità, pressione alta o diabete. Caratteristiche che possono compromettere il lavoro del cuore o del flusso sanguigno.
Quali patologie cardiache sconsigliano una gravidanza
Ci sono infatti delle patologie del cuore che non sono sempre compatibili con una gravidanza, o che nei casi migliori dovrebbero includere un percorso ben preciso per seguire la donna prima della gestazione, durante, nel travaglio, nel parto e nel post parto.
Le patologie cardiache più gravi che potrebbero essere incompatibili con la gravidanza sono:
- sindrome di Marfan
- stenosi aortica grave
- cardiomiopatia
- insufficienza cardiaca moderata o grave
- ipertensione polmonare grave
Di solito si è a conoscenza di queste problematiche ben prima di cercare un figlio, ma dato che altre potrebbero essere non note ma ugualmente pericolose, il consiglio dei medici è quindi di sottoporsi a una visita con un cardiologo, completa di elettrocardiogramma, per valutare lo stato del cuore e del sistema cardiovascolare.
Un semplice controllo, quello al cuore, che può evitare problemi anche gravi in gravidanza: per alcune donne, infatti, il rischio cardiaco è talmente alto da metterne in pericolo la propria vita e quella, ovviamente, del feto.
Insieme agli esami pre-concezionali prescritti dal ginecologo, tutte le donne che intendono cercare un figlio dovrebbero sottoporsi a visita cardiologica per verificare lo stato del cuore e affrontare così i nove mesi di gestazione più serenamente, e ancor più se ci sono fattori di rischio come obesità, fumo, diabete o altre patologie pregresse o ereditarie.