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Blastocisti, cos'è

di Sveva Galassi - 23.04.2021 - Scrivici

blastocisti
Fonte: Shutterstock
La blastocisti corrisponde alla fase che precede l'impianto dell'embrione nell'utero. Scopriamo cos'è e come si sviluppa, e qual è il suo legame con la Fivet.

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Blastocisti

Cos'è la blastocisti? O la blastula? Probabilmente se siete in dolce attesa ne avrete sentito parlare. Scopriamo cos'è, contestualizzando la blastocisti anche nell'ambito della Fivet (fecondazione in vitro con trasferimento dell'embrione).

Blastocisti, cos'è

Subito dopo la fecondazione l'embrione, che ha fino a 16 cellule, è chiamato zigote. Invece, dalle 16 alle 64 cellule viene denominato morula. Tre giorni dopo la fecondazione la morula (16 cellule) arriva nell'utero. 

Dopo la fase di 64 cellule, l'embrione si trasforma e, da un ammasso pieno, diventa una massa che possiede una cavità centrale cistica, denominata blastocisti.

Specificamente, nella morula penetra liquido che si dispone negli interstizi tra i blastomeri situati nella porzione centrale. Più filtra il liquido, più gli spazi tra i blastomeri si fondono formando una cavità unica, il blastocele. Questa fase è raggiunta alla fine del quarto giorno di fecondazione: a questo punto si parla di blastocisti.

Circa una settimana dopo la fecondazione, la blastocisti si impianta nella cavità dell'utero. 

Blastocisti, come si sviluppa

Una settimana dopo la fecondazione, la blastocisti si attacca al rivestimento dell'utero. Questo processo, chiamato impianto, viene completato entro il nono o il decimo giorno.

La parete della blastocisti ha lo spessore di una cellula tranne in un'area specifica, dove ha uno spessore che va da tre a quattro cellule. Le cellule interne nell'area più spessa si sviluppano nell'embrione, mentre le cellule esterne si insinuano nella parete dell'utero e si sviluppano nella placenta.

La placenta produce diversi ormoni che aiutano il corretto svolgimento della gravidanza. Ad esempio, produce gonadotropina corionica umana, che impedisce alle ovaie di rilasciare uova e le stimola a produrre continuamente estrogeni e progesterone. La placenta trasporta anche ossigeno e sostanze nutritive dalla madre al feto e materiali di scarto dal feto alla madre.

Alcune delle cellule della placenta si sviluppano in uno strato esterno di membrane (corion) attorno alla blastocisti.

Altre cellule si sviluppano in uno strato interno di membrane (amnion), formando il sacco amniotico (dal decimo al dodicesimo giorno circa).

A questo punto la blastocisti è considerata un embrione vero e proprio. Il sacco amniotico si riempie di un liquido trasparente (liquido amniotico) e si espande per avvolgere l'embrione in via di sviluppo, che galleggia al suo interno.

Blastocisti e Fivet

Sappiamo cos'è la FIVET (fecondazione in vitro con trasferimento dell'embrione). In particolare, il trasferimento dell'embrione coltivato in vitro viene indicato come IVET (in vitro embryo transfer).

Il trasferimento embrionale viene effettuato dai medici utilizzando un catetere flessibile. In particolare, gli embrioni sono posti nel catetere che viene fatto passare attraverso la cervice, dopodiché viene iniettato il contenuto. 

Talvolta, il trasferimento allo stadio consueto di tre giorni dopo la fecondazione (morula) non porta a una gravidanza, in quanto l'embrione non riesce a impiantarsi.

Un'alternativa è rappresentata dalla coltura dell'embrione per altri due o tre giorni, fino allo stadio di blastocisti. A questo punto, l'embrione si è già sviluppato nei suoi due tipi cellulari e le possibilità di conseguire una gravidanza possono essere maggiori.

Fonti: Mayoclinic

MSD 

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