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Infertilità, gli altri disturbi ovulatori

di Cristina Ferrario - 02.05.2013 - Scrivici

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Insufficienza ovarica prematura, amenorrea ipotalamica, iperprolattinemia, esercizio fisico eccessivo e disturbi alimentari. Tutte le cause che impediscono l'ovulazione.

Attenzione

: gli articoli relativi a questo argomento sono stati aggiornati nell'aprile 2018. Vai all'articolo Infertilità femminile, i disturbi ovulatori per maggiori informazioni.

Altre cause che impediscono l’ovulazione sono:

  • Insufficienza ovarica prematura, POF (premature ovarian failure) (menopausa precoce): tale situazione si verifica quando i flussi mestruali di una donna terminano prima dei 40 anni, spesso senza una causa apparente. Le ovaie non rispondono più agli stimoli di FSH e LH e, come nella menopausa fisiologica, le concentrazioni nel sangue di questi due ormoni sono molto elevate. .

  • amenorrea ipotalamica – l’impossibilità ad ovulare può essere il risultato di un disturbo dell’ipotalamo.

  • iperprolattinemia – i tumori dell’ipofisi (adenomi) provocano la secrezione di elevate quantità di prolattina, l’ormone normalmente prodotto dopo il parto e che stimola le mammelle a produrre latte. La prolattina inibisce il rilascio intermittente di GnRH, impedendo così la secrezione di gonadotropina, lo sviluppo follicolare e l’ovulazione, portando all’amenorrea. Per questo motivo l’allattamento al seno si associa a forte riduzione (ma non all’assenza totale) della fertilità

  • esercizio fisico eccessivo – l’ovulazione può essere soppressa nelle donne che praticano esercizio fisico a livelli estremi (per esempio nuoto, corsa, assidua frequentazione di una palestra eccetera)

  • disturbi alimentari – le donne che perdono peso sotto una certa soglia (o hanno un indice di massa corporea inferiore a 20), per esempio a causa dell’anoressia nervosa, smetteranno di ovulare, così come quelle che soffrono di bulimia o che sono in sovrappeso in modo significativo (oppure obese; di solito si tratta di persone con un indice di massa corporea con a 29).

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Consulenza del prof Carlo Flamigni, medico chirurgo, libero docente in Clinica ostetrica e ginecologica, membro del Comitato Nazionale di Bioetica.

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