Iperplasia endometriale, cos’è e come si cura
L'apparato riproduttivo femminile è sottoposto continuamente a variazioni causate dai cambiamenti ormonali. Oltre a patologie come l'endometriosi o la sindrome dell'ovaio policistico, esistono altri disturbi che possono creare problemi e, in certi casi, compromettere la fertilità. Tra questi c'è l'iperplasia endometriale.
Che cos’è l’iperplasia endometriale
Per iperplasia endometriale si intende la proliferazione di ghiandole nell'endometrio e più in generale delle cellule endometriali, cioè sulla parete dell'utero. Queste ghiandole hanno forma e dimensioni irregolari, e sono un campanello di allarme in quanto indicano una condizione precancerosa. La comparsa di iperplasia endometriale potrebbe infatti trasformarsi in tumore endometriale.
L'iperplasia endometriale viene poi classificata a seconda della sua gravità:
- semplice, quando le cellule crescono eccessivamente ma sono di natura benigna
- complessa, quando le cellule appaiono anomale e hanno un maggior potenziale di essere maligne rispetto a quelle della forma semplice
Inoltre, entrambe le varianti possono essere con o senza atipia: l'iperplasia endometriale atipica può portare con maggiori probabilità a sviluppare un cancro dell'endometrio.
Quali sono le cause dell’iperplasia endometriale
In linea generale, a causare questo tipo di patologia è un'esposizione eccessiva e prolungata agli estrogeni, non solo tramite terapie (anche anti-concezionali), che non sono bilanciati come dovrebbe essere dal progesterone. Ci sono poi dei fattori di rischio che possono favorire l'insorgenza di iperplasia dell'endometrio, come l'obesità, l'anaovulazione, la nulliparità (nessun figlio), la menopausa tardiva. Inoltre, è più comune a partire dai 45-50 anni.
Anche la presenza di altri disturbi o patologie può favorire la comparsa di iperplasia: il diabete, la sindrome dell'ovaio policistico, alcuni tumori ovarici, la Sindrome di Lynch.
Trattamenti per l’iperplasia dell’endometrio
Curare l'iperplasia endometriale può essere semplice se questa si presenta senza atipia: in questo caso, di solito è sufficiente un trattamento a base di progesterone che contrasta l'eccesso di estrogeni.
Diversa è la questione quando la patologia è atipica: in questo caso è spesso consigliata l'isterectomia, cioè l'asportazione dell'utero, per evitare la comparsa di un cancro.
È inoltre importante limitare tutti i fattori di rischio: ridurre il peso, indurre l'ovulazione o ancora evitare l'esposizione di estrogeni.
Conseguenze sulla fertilità
Come si può ben intuire, il fatto che l'endometrio abbia delle anomalie può influire sulla fertilità. Le pareti dell'utero sono infatti il luogo in cui l'ovocita, una volta fecondato, va a impiantarsi e poi cresce col passare del tempo, per diventare feto. Come nel caso di altre patologie, per esempio l'endometriosi, irregolarità delle pareti uterine possono compromettere l'impianto e quindi l'esito della gravidanza.
Ma non soltanto: in caso di trattamento con intervento di isterectomia, si renderebbe ovviamente impossibile una gravidanza. Per questo può succedere che nel caso di pazienti giovani e senza figli si preferisca una terapia conservativa, anche in presenza di iperplasia tipica, e controlli regolari.
I controlli sono poi il modo migliore per prevenire degenerazioni dell'iperplasia endometriale: una visita ginecologica con ecografia annuale permette di individuare per tempo formazioni cellulari anomali ed eventualmente intervenire per tempo.
L'iperplasia endometriale è una condizione in cui le cellule dell'endometrio proliferano in eccesso, solitamente causata da un'esposizione cronica ed eccessiva a ormoni estrogeni. Colpisce più spesso le donne obese, quelle con diabete, le over 45 e chi è stato a lungo sotto estrogeni, e può degenerare in tumore endometriale soprattutto se in forma atipica.
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