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Isteroscopia diagnostica: cosa è e perché si fa

di Rosy Maderloni - 20.08.2020 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
L’esame diagnostico dura pochi minuti, non è doloroso nella maggior parte dei casi ed è molto efficace per chiarire sospetti di patologie dell’utero. Ne parliamo con  Alessandro Bulfoni, responsabile di Ostetricia e Ginecologia di Humanitas San Pio X a Milano.

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Isteroscopia diagnostica

Il nome può spaventare chi ci si imbatte per la prima volta ma niente paura, non ci troviamo di fronte a un esame pericoloso. Anzi. L'isteroscopia diagnostica è l'indagine più sicura e accurata che lo specialista può effettuare per monitorare lo stato di salute dell'utero: nell'età fertile e anche dopo la menopausa è il ginecologo a prescrivere questo approfondimento che serve per sondare eventuali patologie uterine i cui sintomi più comuni sono il sanguinamento anomalo. Ne parliamo con Alessandro Bulfoni, responsabile di Ostetricia e Ginecologia di Humanitas San Pio X a Milano.

Isteroscopia diagnostica: che cosa è e perché si fa

"L'isteroscopia diagnostica è un esame che si effettua mediante l'utilizzo di un isteroscopio" – premette il dottor Bulfoni - "e consente di ottenere delle accurate immagini su monitor della cavità uterina permettendo di visualizzare sia la morfologia, sia l'aspetto dell'endometrio dell'utero.

Esistono due tipi di isteroscopia:

  • le cosiddette "ambulatoriali" sono prevalentemente diagnostiche o mini operative,
  • mentre una seconda tipologia di isteroscopia è definito "operativa".

Le prime vengono eseguite in ambulatorio senza ricovero ospedaliero e può essere effettuata una anestesia locale a livello di collo dell'utero: questo tipo di isteroscopia permette la semplice diagnostica o l'effettuazione di mini operatività nelle situazioni di biopsie dell'endometrio, asportazione di piccoli polipi o la correzione di piccole malformazioni uterine come i subsetti uterini o la rimozione di sinechie – ossia le aderenze – endometriali".

Isteroscopia diagnostica: quando fare questo esame

L'isteroscopia diagnostica può essere effettuata sia in età fertile, sia dopo la menopausa.

In periodo premenopausale

"In periodo premenopausale si procede prevalentemente per infertilità o sterilità della donna, per sospetto di malformazione uterina riscontrato in ecografia, per sospetto di neoformazioni della cavità endometriali come polipi o fibromi" chiarisce il dottor Bulfoni.

In menopausa

"In menopausa, invece, le indicazioni più frequenti sono l'ispessimento endometriale riscontrato in ecografia, il sospetto polipo endometriale riscontrato in ecografia o sanguinamenti anomali.

Ogni volta che c'è un sanguinamento in menopausa è necessario effettuare una biopsia endometriale o dell'endocervice per escludere patologie preneoplastiche o neoplastiche. Nella biopsia dell'endometrio che si può effettuare durante l'isteroscopia diagnostica viene prelevato del materiale per effettuare gli opportuni accertamenti istologici".

L’isteroscopia diagnostica è dolorosa?

"Per effettuare questo esame si usa un isteroscopio, ossia un'ottica con diametro di pochi millimetri, e può essere effettuato con o senza anestesia locale – aggiunge il ginecologo -. Nella donna in menopausa è possibile che l'isteroscopia sia più dolorosa così come, se non in menopausa, nelle donne che non hanno mai avuto gravidanze e parti. Nei soggetti particolarmente fragili o con altre patologie correlate, questo esame si esegue in ambiente più protetto, in sala operatoria dove si esegue una sedazione profonda nei casi di isteroscopia operativa, per risolvere problematiche diverse".

Come viene eseguita l’isteroscopia diagnostica

"In regime ambulatoriale questo esame richiede circa 10 minuti e dura qualche minuto di più in fase di mini operatività o di biopsia endometriale. Le immagini sono raccolte dall'isteroscopio, introdotto in vagina e condotto fin dentro l'utero grazie a soluzioni liquide che ne permettono l'allagamento temporaneo. Se in questa sede il ginecologo nota che l'operatività necessaria è maggiore può rinviare la procedura a uno spazio di sala operatoria con sedazione".

Isteroscopia diagnostica quando c’è un polipo

"La neoformazione endometriale più comune può può essere un polipo o un fibroma. Il riscontro di un polipo endometriale viene effettuata a seguito dell'ecografia e necessita di un approfondimento isteroscopico ravvicinato o di carattere più urgente se vi è associato un sanguinamento anomalo: in epoca premenopausale se le perdite sono intermestruali o se si ha una mestruazione con carattere emorragico; in menopausa qualsiasi polipo associato a un sanguinamento necessita di tempi più brevi perché siamo di fronte a un maggior rischio di avere un polipo con trasformazione neoplastica.

E' il ginecologo che prescrive questo approfondimento se necessario una volta a conoscenza della storia clinica della paziente e dopo la ecografia".

Isteroscopia operativa

"Nel caso si debba ricorrere a una isteroscopia operativa, l'intervento chirurgico si esegue in sala operatoria con l'anestesista che effettua una sedazione (anestesia generale)", conclude il dottor Bulfoni. "La paziente dorme, non sente dolore, viene ventilata ma non viene intubata. I tempi di recupero sono veloci perché la durata della procedura è variabile tra i 15 e 30 minuti ed è effettuata in regime di day surgery. Generalmente si procede all'isteroscopia operativa per polipi endometriali di dimensioni maggiori del 1,5 cm, miomi uterini sottomucosi, malformazioni uterine tipo setti uterini. Questi ultimi si correggono in epoca premenopausale perché il fine della correzione del setto è ripristinare la cavità uterina per permettere una gravidanza".

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