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Morula, cos'è e come si trasforma in blastocisti

di Sveva Galassi - 21.04.2021 - Scrivici

morula
Fonte: Shutterstock
La morula è uno dei primi stadi di evoluzione dell'embrione. Spieghiamo di cosa si tratta in maniera dettagliata e come la morula si trasforma in blastocisti.

La morula è una delle prime fasi dello sviluppo dell'embrione. Spieghiamo più dettagliatamente cos'è la morula e come si trasforma in blastocisti, inquadrando l'evoluzione dell'embrione anche nell'ambito della Fivet (fecondazione in vitro con trasferimento dell'embrione).

Infatti, durante la Fivet la fecondazione avviene mettendo gli ovociti in un mezzo di coltura per circa tre giorni e l'embrione è nella fase di morula. 

In questo articolo

Morula, cos'è

La morula corrisponde ad una delle primissime fasi di sviluppo dell'embrione, esattamente dopo le prime 3 o 4 divisioni mitotiche. Generalmente lo stadio di morula è raggiunto al compimento del terzo giorno della fecondazione. 

Morula, quante cellule ha

L'embrione fino a 16 cellule è chiamato zigote. Invece, dalle 16 alle 64 cellule viene identificato come morula. Questo nome è usato perché il piccolo ammasso di cellule assomiglia, in questa fase dello sviluppo, ad una mora. 

Dunque, l'embrione arriva in forma di morula (16 cellule) nell'utero, circa tre giorni dopo la fecondazione. 

Nella morula sono identificabili due gruppi di cellule: i blastomeri, più periferici, che successivamente daranno luogo al trofoblasto, e quelli che si trovano in una posizione più centrale che, invece, daranno luogo all'embrioblasto, o embrione. Quindi i blastomeri sono destinati a compiti differenti. 

Quando si forma la blastocisti

Dopo la fase di 64 cellule, l'embrione si trasforma, da un ammasso pieno, in una massa con una cavità centrale cistica e viene chiamato blastocisti.

In particolare, con il tempo nella morula penetra del liquido che si dispone negli interstizi tra i blastomeri situati nella porzione centrale: più filtra il liquido, più gli spazi tra i blastomeri si fondono e formano una cavità unica, il blastocele. Questa fase è raggiunta alla termine del quarto giorno di fecondazione e non si parla più di morula, ma di blastocisti.

Transfer

Durante la Fivet (fecondazione in vitro con trasferimento dell'embrione) gli ovociti sono messi in un mezzo di coltura per circa tre giorni: così sono fecondati.

Il trasferimento embrionale nella donna è effettuato mediante un catetere flessibile. 

In particolare, gli embrioni sono inseriti nel catetere flessibile, che viene fatto passare attraverso la cervice, dopodiché viene iniettato il contenuto. 

Il trasferimento dell'embrione coltivato in vitro è indicato come IVET ("in vitro embryo transfer").

Impianto

L'impianto si verifica sei o sette giorni dopo la fecondazione. L'embrione, formato da circa 180 cellule, inizia a fondersi con l'endometrio, che riveste la parete dell'utero e offre un ambiente perfetto per lo sviluppo embrionale, dove la blastocisti è nutrita dalle sostanze prodotte dalle ghiandole endometriali. 

L'annidamento della blastocisti nell'endometrio termina entro il tredicesimo giorno dal concepimento. Inoltre è dato da una serie di interazioni complesse fra il trofoblasto e il rivestimento della cavità uterina.

Nel caso di Fivet, i biologi portano avanti il monitoraggio dello sviluppo dell'embrione e dell'impianto.

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