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Resettoscopia o isteroscopia operativa: come e quando si fa

di Simona Bianchi - 16.03.2023 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
La resettoscopia o isteroscopia operativa è una procedura per il trattamento di diverse patologie intrauterine. Cosa sapere su come avviene e i rischi

In questo articolo

Cos’è la resettoscopia o isteroscopia operativa

La resettoscopia, anche detta isteroscopia operativa, consente l'esecuzione di numerose procedure terapeutiche come la polipectomia, l'ablazione endometriale, l'asportazione di setti e subsetti uterini e inoltre, permette di effettuare tecniche di sterilizzazione tubarica con il metodo "Essure". È una procedura chirurgica poco invasiva che ha sostituito il ricorso al raschiamento per il trattamento di diverse patologie intreuterine.

Come avviene la resettoscopia

Tramite l'uso di una lente ottica endoscopica, la resettoscopia consente di vedere la cavità uterina e permette il trattaemento di vari tipi di patologie. Bisogn fare distinzione tra resettoscopia o isteroscopia operativa e isteroscopia diagnostica. In entrambi i casi viene usato un isteroscopio. La procedura diagnostica può essere usata per indagare i sintomi o eventuali problemi in caso di:

  • Mestruazioni molto abbondanti
  • Sanguinamenti vaginali inspiegabili
  • Sanguinamenti post menopausali
  • Aborti spontanei ripetuti
  • Difficoltà a restare incinta
  • Diagnosi di condizioni come polipi o fibromi

La procedura operativa viene invece utilizzata per il trattamento di condizioni e problemi come:

  • Asportazione di fibromi o polipi
  • Rimuovere dispositivi intrauterini come spirali o aderenze intrauterine come tessuti cicatriziali che causano mestruazioni irregolari e riducono la fertilità.

L'intervento di resettoscopia viene generalmente svolto in day hospital e in alcuni casi in anestesia locale. L'isteroscopia operativa si esegue introducendo l'isteroscopio all'interno della cervice e inserendo un liquido o un gas nella cavità uterina per espanderla e permettere l'ispezione delle pareti interne. L'operazione può durare da pochi minuti ad anche più di un'ora in base al tipo di condizione da trattare.

Quando fare la resettoscopia

L'isteroscopia operativa, essendo un metodo poco invasivo, è richiesta in molti casi ed è per lo più impiegata per il trattamento di tutte le condizioni che provocano:

  • Perdite ematiche anomale
  • Mestruazioni irregolari
  • Sanguinamento uterino
  • Sanguinamento mestruale intenso
  • Sanguinamento dopo la menopausa
  • Aderenze uterine
  • Polipectomia isteroscopia del fibroma
  • Resezione transcervicale dell'endometrio
  • Rimozione dei polipi endometriali e dei miomi uterini

Uno dei principali impieghi è legato all'asportazione dei polipi endometriali, formazioni benigne che solo in rari casi evolvono in tumori.

L'isteroscopia operativa è poi utile anche per individuare la presenza di eventuali malformazioni congenite (setti) dell'utero, per indagare le cause di aborti ricorrenti e per approfondire quelle dell'infertilità primaria. La tecnica viene usata anche per rimuovere il tessuto placentare non completamento espulso dopo il parto. È utile anche per alleviare i sintomi o per curare patologie della vescica o dell'utero.

Il post resettoscopia

Se l'operazione avviene in anestesia generale, sarà necessario restare qualche ora in ospedale. La paziente dovrebbe comunque poter tornare a casa in giornata. Prima di riprendere le attività abituali sono consigliabili un paio di giorni di riposo. Se il trattamento viene effettuato in anestesia locale o senza anestesia, già dal giorno stesso o quello successivo è possibile riprendere la propria vita normalmente. Se sono stati usati solo anestetici locali o in assenza di anestesia, la paziente può guidare tranquillamente. In altri casi, non può mettersi alla guida per almeno 24 ore. Gli effetti dell'anestesia generale impiegano circa un giorno intero per sparire completamente, perciò durante questo arco temporale non si può guidare né assumere alcolici. La convalescenza può poi essere accompagnata da:

  • Crampi, simili ai dolori mestruali, che dovrebbero passare in pochi giorni. Nel caso sia necessario, si possono assumere analgesici come l'ibuprofene o il paracetamolo per contenerli
  • Perdite o sanguinamento che possono persistere anche per una o due settimane. Si consiglia di usare assorbenti esterni piuttosto che tamponi fino al successivo ciclo mestruale per ridurre i rischi di infettare utero o cervice uterina

I rischi della resettoscopia

La resettoscopia è sconsigliata per le donne in gravidanza e per quelle che hanno un'infezione pelvica. Anche se non comuni esistono delle complicazioni associate allo svolgimento della procedura. Le più comuni sono: infezioni, sanguinamenti, lesioni termiche, traumi a seguito della dilatazione del canale cervicale, perforazione uterina e reazione circolatoria dovuta all'anestesia.

In generale, comunque, si tratta di una metodologia molto sicura che solo raramente presenta dei rischi. In ogni caso, l'isteroscopia è indicata solo quando si ritiene che i benefici siano maggiori rispetto a eventuali complicazioni e solo su suggerimento del medico o di uno specilista.

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