Gli esami del Dna confermano lo scambio di embrioni all'ospedale Pertini di Roma. La donna che ha denunciato il presunto scambio di embrioni sta quindi portando avanti una gravidanza con due gemelli biologicamente non suoi.
Il test del Dna e della saliva ha inoltre permesso di individuare la coppia dei veri genitori biologici, che sono stati individuati e avvertiti dalle autorità sanitarie. I test sono stati eseguiti su cinque coppie: quella ora in attesa dei gemelli più altre quattro che hanno eseguito il trattamento nel periodo 4-6 dicembre dello scorso anno. I genitori biologici dei gemelli non sono la coppia che non era riuscita a ottenere una gravidanza con la fecondazione assistita. La coppia aveva presentato una denuncia alla procura, attraverso l'avvocato Pietro Nicotera dopo che era scoppiato il caso.
L'inseminazione, spiegano ancora fonti sanitarie, avviene in tre fasi: la prima è il prelievo della cellula, la seconda è l'inseminazione, la terza è l'impianto. La coppia difesa dall'avvocato Nicotera, sempre a quanto si è appreso, ha eseguito il prelievo il 2 di dicembre e l'impianto il 4. La coppia ora in attesa dei due gemelli, difesa dall'avvocato Ambrosini, invece, ha eseguito il 4 il prelievo e il 6 l'impianto. Ciò esclude uno scambio tra le due coppie.
A generare l'errore potrebbe essere stata una forte somiglianza tra i cognomi delle due coppie. Al momento si sta risalendo alla catena dei responsabili. Nello scambio di embrioni dunque sono coinvolte due coppie. "I risultati delle analisi effettuate unitamente ai riscontri procedurali delle operazioni svolte durante la seduta di trasferimento degli embrioni escludono il coinvolgimento delle altre coppie che sono state prontamente informate", ha detto il direttore generale dell'Asl Roma B Vitaliano De Salazar.
Al Pertini sono state sospese le prime visite per le fecondazioni riguardo a nuove coppie. E la Direzione dell'ospedale Pertini "di concerto con la Commissione interistituzionale, ha provveduto alla nomina di un nuovo responsabile della struttura della Procreazione Medicalmente Assistita, rafforzato le procedure e confermato il fermo degli arruolamenti, riservandosi l'adozione di tutti gli ulteriori provvedimenti ritenuti necessari anche alla luce dell'indagine ministeriale", ha detto il dg dell'Asl Roma B, Vitaliano De Salazar.
Codacons deposita esposto in Procura - Si chiede di verificare "se siano ravvisabili nei confronti della Regione e della Asl competente diverse fattispecie penalmente rilevanti come l'omissione di atti d'ufficio e la violazione della legge 40". Nei confronti del Pertini il Codacons ipotizza l'omissione di atti d'ufficio, l'interruzione di pubblico servizio e le lesioni personali alle coppie coinvolte "per lo stress psico-fisico" subito.
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