Spermiocoltura: quando si fa, come funziona e a cosa serve
Quando si hanno difficoltà a concepire, è normale indagare sulla causa, ipotizzando un'infertilità maschile, femminile o di entrambi. Ma non sempre problemi che impediscono il concepimento sono irreversibili. Per questo è fondamentale svolgere una serie di esami, tra cui uno dei più importanti per l'uomo è sicuramente la spermiocoltura.
Che cos'è la spermiocoltura
La spermiocoltura è un esame a cui, appunto, si sottopongono gli uomini. Può essere fatta qualora lamentassero dei disturbi come bruciore, presenza di sangue nel sperma o dolore, ma più spesso viene prescritta alle coppie che faticano a concepire nonostante qualche periodo di rapporti mirati. Si tratta di un esame che verifica la presenza di microrganismi patogeni nello sperma, proprio come avviene quando si fa un'urinocoltura: lo scopo è individuare eventuali infezioni a carico degli organi genitali maschili e in particolare prostata, vescicole seminali, epididimo e uretra.
Quando è richiesta la spermiocoltura
Molto spesso i medici prescrivono una spermiocoltura agli uomini che, in coppia, non riescono a concepire. Mentre la donna si sottopone ad altri esami, l'uomo deve verificare che non ci siano problemi a carico del suo apparato genitale e in particolare dello sperma, che come sappiamo è fondamentale per fecondare un ovocita. Solitamente viene richiesto insieme ad altri esami, come lo spermiogramma, il test di frammentazione e quello di capacitazione, che però valutano aspetti diversi come la quantità e la qualità degli spermatozoi capaci o meno di fecondare.
Come si svolge la spermiocoltura
Sono due le fasi che caratterizzano la spermiocoltura: una è la raccolta, l'altra l'analisi.
Per la raccolta di un campione di sperma valgono le stesse regole applicate per lo spermiogramma:
- utilizzare un contenitore ampio e sterile
- lavarsi bene le mani ed evitare qualsiasi contatto coi bordi del contenitore
- astenersi dai rapporti per 3-5 giorni prima dell'esame
- non fare pipì per 2-3 ore prima della raccolta
- evitare l'uso di antibiotici, che potrebbero inficiare i risultati
Una volta raccolto lo sperma, questo dovrà essere consegnato immediatamente o conservato correttamente fino alla consegna (in genere in frigo).
A questo punto, il liquido viene inoculato in diversi terreni di coltura, a seconda di quali batteri si stanno cercando.
E se la spermiocoltura è positiva?
Si parla di positività quando la spermiocoltura rileva la presenza di uno o più microbi patogeni. In questo caso, si procede effettuando altri test mettendo a confronto i microrganismi con alcuni antibiotici per capire se rispondono o meno. Questo test si chiama antibiogramma e permette di valutare la terapia antibiotica più adatta al trattamento dei batteri.
Qualora infatti si trovassero dei microrganismi patogeni nello sperma non bisogna preoccuparsi: si tratta di un'infezione che, come tale, deve essere quindi curata con un trattamento antibiotico.
Quali infezioni si rilevano con la spermiocoltura
Come abbiamo detto, la spermiocoltura serve a individuare infezioni a carico delle vie uro-genitali, in particolare prostata e vescichette seminali. Viene eseguita come esame per capire eventuali cause di infertilità negli uomini che faticano a concepire nonostante rapporti mirati. Sono anche altri i motivi per cui un uomo può aver bisogno della spermiocoltura: nel caso in cui si lamentino dolori o bruciori o altri problemi urologici, le tecniche avanzate sono in grado di ricercare e individuare anche malattie come la Chlamidya, la Gonorrea o ancora il Papilloma Virus.
La spermiocoltura è un esame non invasivo che consiste nel mettere a coltura un campione di sperma col fine di rilevare microrganismi patogeni che abbiano causato un'infezione. È utilizzato per diagnosticare diverse malattie ma in particolare nei casi di infertilità maschile.