Utero retroverso
Per molto tempo, l'utero retroverso è stato considerato un "problema", rispetto al quale era necessario intervenire, anche chirurgicamente. Da diversi anni, però, sappiamo che non è affatto così: si tratta di una normale variante anatomica che in genere non comporta alcun problema alla donna, e di sicuro non interferisce con concepimento e gravidanza. Chiariamo tutti i dubbi sul tema con l'aiuto della ginecologa Rossana Sarli.
In questo articolo
Che cos'è
Si tratta di una variante anatomica della posizione dell'utero piuttosto frequente.
L'utero ha una caratteristica forma a pera rovesciata. Il fondo dell'utero (cioè la parte più grande della 'pera' ) nella maggior parte dei casi è rivolto verso la zona anteriore della cavità pelvica, ossia verso la vescica: si parla in tal caso di utero anteroverso.
In 1 donna su 4 o 5, però, può capitare che sia invece rivolto verso la parte posteriore, cioè verso il retto: ecco allora che si parla di utero retroverso.
Perché si ha l’utero retroverso?
Nella grande maggioranza dei casi questa condizione è congenita, cioè presente fin dalla nascita, e probabilmente dovuta a una variazione anatomica nella posizione dei legamenti che sostengono l'utero, che in alcune donne si trovano appunto nella zona posteriore invece che in quella anteriore. Potrebbe essere coinvolta anche una componente ereditaria, perché spesso l'utero retroverso si riscontra in più donne della stessa famiglia.
A volte, invece, l'utero diventa retroverso come conseguenza di altre condizioni, come la presenza di un fibroma o di particolari aderenze nella zona pelvica.
Come ci si accorge di avere l’utero retroverso? Ci sono dei sintomi?
In genere, l'utero retroverso non dà alcun segno di sé. Al massimo, ad alcune donne potrebbe capitare di avvertire, durante le mestruazioni, più mal di schiena che mal di pancia e altre potrebbero sentire un po' di dolore durante rapporto sessuali in particolari posizioni.
Di solito, però, le donne vengono a conoscenza di questa condizione solo durante una visita ginecologica.

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L’utero retroverso e concepimento: può interferire?
Assolutamente no. Avere l'utero retroverso non crea ostacoli alla fertilità e non dà problemi durante la gravidanza, se ovviamente non esistono altre condizioni che possano essere d'impedimento.
L'utero retroverso può dare problemi in gravidanza?
No, non dà problemi. In genere, intorno alle 14-15 settimane di gravidanza l'utero si sposta da solo in avanti, diventando anteroverso, e così rimane fino al termine della gestazione.
E dopo il parto?
Dopo un mese circa dal parto, quando riacquisisce le sue dimensioni normali, l'utero ritorna retroverso, semplicemente perché i legamenti lo riportano al suo posto originario.
Altre fonti per questo articolo: approfondimento sul sito Medline Plus, della Us National Library of Medicine.