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Vaccinazione anti-Covid e ricerca di una gravidanza: quanto tempo bisogna aspettare?

di Francesca De Ruvo - 14.10.2021 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Secondo la comunità scientifica dopo aver ricevuto la vaccinazione anti-Covid non è necessario osservare alcun periodo di attesa prima di cercare una gravidanza

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Inizialmente, quando le evidenze scientifiche erano ancora limitate, alcuni medici consigliavano di attendere almeno sei mesi dalla vaccinazione anti-Covid prima di cercare una gravidanza. E così, la necessità di dover aspettare qualche mese ha frenato moltissime donne dalla scelta di vaccinarsi contro il Covid-19. Ora, però, la comunità scientifica non ha più dubbi: una volta completata la vaccinazione non c'è alcun motivo valido per rimandare la gravidanza.

Vaccinazione anti-Covid e desiderio di maternità: non è necessario rimandare

Tra le varie domande presenti nella scheda anamnestica per la vaccinazione anti-Covid ne è presente una in cui si chiede alla donna se intende rimanere incinta dopo il vaccino. Questo perché nel momento in cui è iniziata la campagna vaccinale non vi erano ancora abbastanza dati sugli effetti del vaccino nelle donne in dolce attesa e quindi si è deciso di procedere con cautela, consigliando alle donne di attendere qualche mese prima di provare ad avere un figlio. Ora, invece, le evidenze scientifiche sono disponibili e sono anche molto rassicuranti.

"I dati raccolti dall'inizio della campagna vaccinale ci dicono che non c'è alcun motivo di far passare del tempo tra la somministrazione del vaccino e la ricerca di una gravidanza, non ci sono controindicazioni – spiega il dott. Luca Savelli, Direttore dell'Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì – anzi, è bene sostenere la vaccinazione per tutte le donne che vogliono diventare madri visto che il Covid durante la gravidanza può essere pericoloso sia per la mamma che per il feto. I più recenti studi dimostrano infatti che il virus provoca effetti avversi sullo sviluppo e sulla funzione della placenta".

Covid-19 in gravidanza: è davvero più aggressivo?

Ormai quotidianamente leggiamo notizie di donne in dolce attesa ricoverate per via del Covid-19. Purtroppo, infatti, le evidenze scientifiche più recenti ci dimostrano che le donne incinte hanno un maggior rischio di sviluppare una polmonite grave e che il virus, se contratto durante la gravidanza, può provocare danni alla placenta, aumentando così il rischio di ritardi della crescita e di parto pretermine.

Secondo uno studio, pubblicato sulla rivista JAMA Pediatrics, infatti, vi sarebbe un rischio di morte 20 volte maggiore nelle donne incinte che hanno contratto l'infezione rispetto a quelle non infette, oltre a una più elevata probabilità di dover essere ricoverate in terapia intensiva, parto pretermine e complicanze della gestazione, come la preeclampsia.

A differenza di altri vaccini, come ad esempio quello contro la rosolia, dopo la vaccinazione anti-Covid non c'è quindi alcun bisogno di far passare un determinato periodo di tempo prima di cercare una gravidanza.

Recentemente i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americani hanno aggiornato le proprie linee guida, sostenendo che la vaccinazione anti-Covid è raccomandata per tutte le persone di età pari o superiore a 12 anni, comprese le donne in gravidanza, quelle che allattano e anche quelle che cercano di rimanere incinta ora o in futuro. Grazie al vaccino somministrato alla futura mamma, inoltre, gli anticorpi anti Covid verranno trasferiti anche al neonato, che sarà così protetto durante i primi mesi di vita.

Vaccinazione anti-Covid e infertilità: nessuna correlazione

Nei mesi precedenti alcuni movimenti contrari ai vaccini avevano diffuso la notizia (falsa) secondo cui la vaccinazione anti-Covid avrebbe potuto avere effetti negativi sulla fertilità sia maschile che femminile. La realtà però è ben diversa. Come precisa la Società Italiana di Medicina Generale, in un documento pubblicato recentemente, "non ci sono evidenze che i vaccini causino problemi di fertilità o che possano determinare problemi a chi desideri concepire un bambino adesso o in futuro".

Dello stesso parere troviamo anche la sanità pubblica del Regno Unito. Secondo quanto riportato nel sito web ufficiale, il Joint Committee on Vaccination and Immunisation (JCVI) ha ribadito che la vaccinazione anti-Covid non presenta effetti sulla fertilità o sulla possibilità di rimanere incinta.

Vaccino anti-Covid e procreazione assistita: come comportarsi?

Come abbiamo già visto, le società scientifiche nazionali e internazionali si sono espresse a favore della vaccinazione non solo nelle donne in gravidanza e in allattamento, ma anche e soprattutto nelle donne che stanno cercando una gravidanza, sia in modo spontaneo che attraverso le tecniche di PMA.

"Anche per chi sta seguendo un percorso di procreazione medicalmente assistita non vi sono motivi di rimandare la vaccinazione anti-Covid. Come per tutte le altre donne, è davvero importante che la donna si vaccini, sia per proteggere sé stessa che il piccolino che porta in grembo dai rischi del Covid-19" precisa Savelli.

Il consiglio, per chi sta seguendo un percorso di PMA, è quello di evitare la vaccinazione almeno tre giorni prima e tre giorni dopo la procedura. Il motivo? I possibili effetti collaterali post-vaccino, come ad esempio la febbre e la spossatezza, potrebbero influenzare il monitoraggio pre e post-operatorio. Inoltre, con sintomi simili a quelli dell'infezione da Covid-19 (febbre), molte strutture ospedaliere potrebbero rifiutare l'accesso della paziente, dovendo rimandare così tutta la procedura.

Rimanere incinta dopo la prima dose di vaccino anti-Covid

Diverso invece è il caso di una donna che ha ricevuto la prima dose della vaccinazione anti-Covid e che scopre di essere incinta. "Se una donna scopre di essere incinta poco dopo la prima dose di vaccino non deve assolutamente preoccuparsi, semplicemente si rimanderà la seconda dose al secondo semestre" spiega il dott. Savelli, che poi continua "si consiglia di rimandare perché una percentuale tra il 3% e il 25% delle donne può manifestare la febbre come effetto collaterale della seconda dose di vaccino e si sa che la febbre potrebbe avere a sua volta potenziali effetti negativi sull'embrione. Ecco perché, per essere cauti, si raccomanda di fare la seconda dose a partire dalla 13 settimana".

Non c'è comunque motivo di preoccuparsi, perché, come indicato anche nel nuovo documento dell'Istituto Superiore di Sanità, se una donna vaccinata scopre di essere incinta dopo aver ricevuto il vaccino, non c'è alcuna evidenza in favore dell'interruzione della gravidanza. Il vaccino è sicuro e non causa danni né alla madre né al feto.

Fonti utilizzate: consulenza del dott. Luca Savelli, Direttore dell'Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì; linee guida dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americani; linee guida del Joint Committee on Vaccination and Immunisation (JCVI) del Regno Unito; indicazioni ad interim per la vaccinazione in gravidanza dell'Istituto Superiore di Sanità; documento "gravidanza e vaccinazione anti-Covid-19" della Società Italiana di Medicina Generale.

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